“Non c’è alcuna giustificazione per la sottovalutazione prima, e l’assenza di vigilanza poi, sulla crisi di Mercatone Uno. Il Mise avrebbe dovuto verificare che quanto promesso dalle società acquirenti fosse fatto”. Così la deputata Sara Moretto, Capogruppo Pd in Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera, firmataria di un’interrogazione presentata oggi in Commissione Lavoro.
“1800 i lavoratori lasciati a casa dall’oggi al domani attraverso i social. Di questi, 150 solo in Veneto – sottolinea la deputata -. Sono trascorsi mesi di totale silenzio del Governo, mesi durante i quali avrebbero dovuto essere aperti necessari tavoli di crisi, che invece sono stati convocati solo la scorsa settimana dopo un accumulo di 90 milioni di euro di debito da parte dell’azienda rilevata lo scorso anno da Shernon Holding e Cosmo”.
“L’intervento proposto dal Ministro Di Maio è tardivo e non offre alcuna garanzia per il futuro – aggiunge -. Grazie al precedente governo esiste oggi una clausola di salvaguardia che permette la riapertura della procedura di amministrazione straordinaria: chiediamo al Ministro del Lavoro di prenderla urgentemente in considerazione invece di promettere tavoli di confronto che non danno nessuna certezza”.
“Il Comitato di sorveglianza del Ministero aveva il dovere di vigilare sul rilancio promesso dagli acquirenti e sui 25 milioni di investimenti per assicurare la continuità aziendale e la salvaguardia di oltre 2mila posti di lavoro – conclude -; da una settimana invece i dipendenti presidiano fuori dai punti vendita chiusi, denunciando la mancanza di comunicazione ufficiale da parte dell’azienda e la totale assenza di certezze per il futuro. A pagare l’incompetenza del Ministro Di Maio nella gestione delle crisi sul suo tavolo saranno ancora una volta i lavoratori lasciati a casa e le imprese creditrici”.