Un gioiello naturalistico che si snoda tra collina e pianura, impreziosito dai vigneti di uva Garganega. Uno spettacolo reso ancora più emozionante, in questa stagione, dal foliage, il fenomeno delle foglie colorate che decorano gli alberi prima di cadere a terra in un tripudio di rosso, giallo e arancione. Tutto questo sono le terre del vino Soave, scelta perfetta per chi predilige il turismo enogastronomico, dove poter degustare i vini tipici – il Soave e il Recioto – e sperimentare abbinamenti inaspettati, per i palati più curiosi.
Nei 13 Comuni dell’area del Soave e possono ammirare corsi d’acqua, boschi, piante d’ulivo, ciliegie, cipressi, siepi, oltre a scorci di borghi caratteristici e cittadine medievali. Tra queste, svetta Soave con le sue mura erette nel 1369. Passeggiare in questa cittadina significa immergersi nella Storia, visitando ad esempio il duecentesco Palazzo San Bonifacio, il quattrocentesco Palazzo Cavalli in stile gotico veneziano, la Chiesa di San Lorenzo, riedificata nel ‘700 , il Palazzo di Giustizia, quindi dei Capitani della Serenissima e oggi, dopo un accurato restauro, del Municipio.
Fondata nel 1999, la Strada del vino Soave riunisce 130 soci tra in cantine, enti e associazioni, agriturismi, ristoranti, hotel, frantoi e aziende di prodotti tipici locali, che accompagnano il visitatore in un ideale percorso di circa 50 Km diffuso in quattro valli, tutte diverse ma tutte incantevoli: Val di Mezzane, Val d’Illasi, Val Tramigna e Val d’Alpone.
“Nata per far conoscere ai turisti, amanti della natura, del buon vino e dei piatti territoriali. Ogni territorio ha le sue peculiarità turistiche, culturali ed enogastronomiche. La Strada del vino Soave esprime questa peculiarità nelle 4 stagioni. Le sue dolci colline, ricche di viti, ciliegi e boschetti con percorsi enoturistici che danno al turista emozioni che variano da stagione a stagione con la possibilità di trascorrere una Soave giornata” dichiara Paolo Menapace, presidente della Strada del Vino Soave.
Degustare il vino Soave qui dove nasce permette di apprezzarne ancora di più le caratteristiche che lo rendono unico. Nasce da terreni vulcanici e sedimenti calcarei, responsabili dell’inconfondibile mineralità che insieme ai sentori fruttati e floreali conferisce al vino la sua pienezza e unicità gustativa. I vitigni sono la Garganega e il Trebbiano di Soave: la prima caratterizzata da profumi tra cui la mandorla e i fiori bianchi e da uno sviluppo biologico molto lungo, tanto da giungere a maturazione in ottobre. La sua buccia è dura ed è gialla (quasi rossa) quando è matura.Il Trebbiano di Soave, in passato abbandonato a favore della Garganega, ora sta tornando in auge e sempre più spesso viene riproposto il vino Soave.
Chi vuole sperimentare un abbinamento innovativo potrà assaggiare il Recioto di Soave con Blu della Lessinia. Due produzioni che nascono nello stesso territorio e che abbinano la tradizione con l’innovazione, la dolcezza con l’aromaticità e la sapidità.
Il Recioto di Soave è un vino passito della Strada del vino Soave. Un vino di antica tradizione ottenuto prevalentemente da uva Garganega, con un patrimonio di profumi eleganti. Le uve vengono raccolte a mano, selezionate e collocate su graticci ad appassire per un periodo di almeno tre mesi durante il quale vengono curate e preparate allo sviluppo della Botrytis cinerea, la muffa nobile che ne arricchirà aromi e struttura. La fermentazione e la maturazione avvengono, in genere, in piccole botti di rovere. Il vino è giallo dorato e il profumo è intenso di sentori di frutta matura, miele e fiori di sambuco. Il sapore è dolce, elegante e morbido con un piacevole finale dal sapore di mandorla.
Le doti di morbidezza lo rendono perfetto in abbinamento con il blu della Lessinia, formaggio erborinato prodotto artigianalmente nel veronese, sull’altopiano della Lessinia. È un formaggio a latte misto vaccino e caprino, la cui pasta molle erborinata assume un colore deciso per l’aggiunta di polvere di zafferano nella cagliata. Ha sapori aromatici e decisi grazie all’inedito connubio di zafferano ed erborinatura. Fonde facilmente e si presta quindi a molteplici preparazioni culinarie, dal mantecare un risotto, all’abbinamento con salumi, acciughe e ortaggi croccanti. La morbidezza del Recioto di Soave avvolge il palato e stempera l’esuberanza del formaggio in un connubio perfettamente armonioso.