La scrittura, si sa, è un’arte. Ma quando si tratta di scrivere per il web le cose si complicano ancor di più.
Nonostante ogni giorno vengano pubblicati milioni di testi online riguardanti le più disparate tematiche, infatti, non tutti sanno che il Web Writing risponde a regole tutte sue, che nulla hanno a che fare con la tradizionale scrittura e senza le quali valorizzare e promuovere i contenuti di un sito non è facile.
Scrivere per il web, dunque, è più complicato di quel che sembra. Passione e fantasia non bastano: alle competenze linguistiche, stilistiche e grafiche, si aggiunge anche la necessità di conoscere il modo migliore per guadagnare maggiore visibilità (SEO), soprattutto se si tratta di promuovere la propria azienda o il proprio brand (e si parla quindi di Copywriting). Insomma, serve la tecnica giusta.
Scrivere articoli informativi su social network, siti e blog per un’azienda è importante per poter raccontare al mondo i suoi valori e le sue competenze, guadagnando al contempo credibilità, visibilità e prestigio.
Certamente, le tecniche di scrittura sul web variano in base al canale di comunicazione adottato: scrivere un articolo su un blog sarà diverso dallo scrivere su un social e, a sua volta, scrivere per Facebook richiede tecniche diverse dallo scrivere per Instagram o Twitter.
Ciò che sicuramente non cambia, però, è il fine: offrire i migliori contenuti possibili, rendendoli anche facilmente reperibili.
Web Writing: un pitch per veri duri
Hai mai sentito parlare di “lettura a F”? Si tratta dello schema di osservazione che la maggior parte degli utenti del web adotta comunemente e quasi inconsciamente quando legge qualcosa su Internet. Jacob Nielsen, il direttore della Nielsen Norman Group, lo sa bene: è stato infatti il primo che con la sua ricerca (che trovi qui) ha scoperto il comportamento del lettore online, scoprendo che il 79% degli individui guarda in maniera rapida e generica le pagine web, perdendo l’attenzione dopo soli 3 secondi: la tua, perciò, è una vera e propria sfida contro il tempo.
Per questo motivo, devi trovare un modo per catturare fin da subito l’attenzione dei tuoi lettori. Proprio come in un pitch, in cui devi riuscire a convincere le persone a investire sulla tua idea nel più breve tempo possibile. Cioè?
Arriva subito al punto con semplicità. Se si tratta di articoli, titolo e primo paragrafo saranno fondamentali per aiutarti nell’impresa: cerca di renderli tanto coinvolgenti quanto chiari, inserendo in breve al loro interno le informazioni più importanti del testo. Occhio però a non dare troppe informazioni in una sola volta: dev’essere uno spunto alla lettura, non un riassunto.
Lettura esplorativa: il testo-mappa
La lettura a spizzichi e bocconi del web ha un nome: si chiama lettura esplorativa. Come ogni esploratore che si rispetti, dunque, il lettore avrà bisogno di una mappa. Trasformare il tuo testo in quella mappa è quindi un metodo vincente per farti leggere: ricorri ai vari titoli (h1, h2, h3, etc.) per sintetizzare il contenuto dei paragrafi e agli effetti carattere (grassetto, corsivo, etc.) per evidenziare le parole e i concetti chiave. Attenzione però a non esagerare o lo sforzo risulterà vano.
Anche utilizzare un font appropriato ti aiuterà a rendere più accessibile il testo sul piano visivo: sì ai caratteri particolari, ma con moderazione; i font Sans Serif sono i più adatti alla lettura sul web.
Le dimensioni contano?
Un testo monoblocco, seppur breve, spaventerà sempre più di un testo di oltre 3000 battute suddiviso in paragrafi più brevi (in genere 3 periodi per paragrafo). Rendere il testo più piacevole visivamente con questo espediente invoglierà anche i più restii alla lettura. Ricorda inoltre che vale lo stesso per la costruzione delle frasi: a meno che non si tratti di un articolo scientifico in cui una spiegazione approfondita è inevitabile, punta alla concisione, preferendo la paratassi a subordinate che renderebbero il discorso più difficile da seguire.
SEO Copywriting, ovvero come piacere anche a Google
Finora abbiamo parlato di questioni perlopiù stilistiche, tralasciando però un fattore importante: quando si scrive per il web, bisogna creare un testo che piaccia…anche al web.
Ebbene sì, l’ordine dei risultati che ti compaiono quando fai una ricerca hanno un perchè: dipendono dalla tua strategia di scrittura. Il SEO Copywriting è una tecnica di scrittura che consente di produrre testi in ottica SEO (Searching Engine Optimization), ovvero ottimizzati per i motori di ricerca.
Sfruttando alcune piccole regole potrai quindi permettere ai tuoi lettori di trovare subito il tuo testo, non è fantastico?
Parole chiave: come, dove e perché inserirle
L’uso delle parole chiave è molto importante quando si parla di SEO. Inserire le keywords giuste fa ottenere i risultati sperati. Con una parola sbagliata, invece, non otterrai le risposte necessarie: la macchina infatti non vede e non sa cosa è importante, semplicemente elabora sulla base di ciò che tu le suggerisci.
Sarà dunque buona pratica appuntarsi un elenco di parole correlate all’argomento, dal quale poi fare una cernita di quelle davvero più calzanti e necessarie alla descrizione del tema. Meglio se le parole chiave in questione sono composte da più parole: in questo modo saranno più efficaci e precise. A questo punto le parole chiave andranno inserite nel tuo testo. Sì, ma dove?
Il titolo è decisivo: qui andrà la keyword più importante di tutte. Lo stesso vale per il permalink. Tutte le altre sarà bene disseminarle nel sottotitoli e all’interno dei paragrafi, specialmente dove sono contenuti passaggi importanti.
Quante parole chiave vanno inserite in un testo? Il numero necessario per fare in modo che l’argomento risulti chiaro. Attenzione, però: un quantitativo esagerato di parole chiave è un errore grave quanto non usarle affatto. Ricorda anche che i motori di ricerca penalizzano quei testi che contengono troppe ripetizioni, quindi cerca di non focalizzarti solo sulle parole che hai scelto.
Visibilità: immagini e ranking
Non sottovalutare mai l’importanza delle immagini che inserisci nel tuo testo: è chiaro che oggigiorno il web è sempre più visivo (es. Instagram), ma una buona descrizione alternativa alla tua immagine può aiutare tutti i non vedenti, compreso Google, che riceverà altre importanti informazioni per il tuo piazzamento anche da lì.
Collegamenti interni e in uscita
Anche rimandare ad altri articoli che trattano lo stesso argomento all’interno del tuo sito è una buona strategia per indicizzare al meglio il tuo sito web. Serviranno inoltre a rendere l’esperienza del lettore più completa, permettendogli di approfondire ulteriormente l’argomento se davvero interessato. Qui, ad esempio, trovi un articolo sul corretto utilizzo di Instagram che potrebbe esserti utile qualora volessi approcciarti nello specifico a questo famosissimo social.
Anche i link in uscita vanno tenuti in considerazione: linkare una fonte autorevole e ben nota (ergo, che compare nei primi posti quando viene ricercata sul web) può aiutarti a salire nel ranking.
Linkare dunque fa bene, ma solo se fatto con giudizio: rimandare il lettore a una pagina del tuo sito che non c’entra o a un sito sconosciuto è soltanto una perdita di tempo, per te e per il tuo pubblico.
E ora?
Ora tocca a te: mettiti alla prova e fatti conoscere!