“L’impiego dei minori nei lavori stagionali non può e non deve essere la risposta alla carenza di lavoratori, ma un’opportunità di crescita per il giovane”
Il problema del reperimento dei lavoratori nel periodo estivo è noto e sempre più spesso per far fronte a questa carenza le imprese turistiche devono fare ricorso ai “giovanissimi”. Si tratta di lavoratori alle prime esperienze e quindi particolarmente esposti al pericolo di incidenti, come purtroppo tristemente documentato dalle cronache recenti nei casi di alternanza scuola-lavoro e degli incidenti sul lavoro.
Di qui la decisione dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Venezia di stilare un vero e proprio vademecum diffuso, attraverso i propri iscritti, ai datori di lavoro per promuovere le buone prassi necessarie a garantire la sicurezza e la puntuale applicazione delle tutele. “Quando si tratta di minori – sottolinea la presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia Patrizia Gobat – è necessario porre ancora maggiore attenzione in quanto la legge pone delle tutele specifiche finalizzate a preservare la maturazione psicofisica dei ragazzi. Oltre a stabilire nei 16 anni l’età minima di accesso al lavoro, esiste il divieto di impiegare i minori in attività pericolose o insalubri nonché in precisi vincoli di orario tali da consentire il rispetto del diritto all’istruzione e alla formazione”. Nel vademecum si sottolinea la necessità di prevedere figure di affiancamento al giovane lavoratore, di evitare incarichi pericolosi, di effettuare un’adeguata valutazione dei rischi. “L’impiego dei minori nei lavori stagionali non può e non deve essere la risposta alla carenza di lavoratori – precisa Gobat -, ma deve rappresentare un’opportunità di crescita per il giovane. I datori di lavoro devono esserne consapevoli e impegnarsi maggiormente nel rendere sicura questa esperienza”.
Link al vademecum
