Nelle attività artigianali esistono dei pericoli nascosti e troppo spesso sottovalutati. Tra questi, l’esposizione ad agenti chimici che sono in grado di provocare il cancro o una mutazione genetica o di aumentarne l’incidenza. Un rischio concreto per la salute dei lavoratori che Cobis Venezia ha deciso di mettere in evidenza, avviando un importante lavoro di prevenzione attraverso attività di formazione. Nascono così la guida operativa dal titolo “Esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni nelle attività dell’artigianato” e il Decalogo dedicato ai lavoratori, che sono stati presentati oggi in conferenza stampa nella sede di Cobis provinciale di Venezia a Marcon.
Le pubblicazioni sono state realizzate da un lavoro congiunto di Cobis Venezia e di Head Up, già spin off dell’Università Ca’ Foscari Venezia. Tutto il materiale sarà messo a disposizione e distribuito a titolo gratuito grazie al contributo di Cobis.
“Gli agenti cancerogeni e mutageni sono sostanze e miscele chimiche di elevatissima pericolosità per la salute – ha spiegato il prof. Giovanni Finotto di Head Up – e la loro presenza determina una delle condizioni di rischio che impone una maggiore attenzione da parte delle imprese. Sono sostanze molto diffuse, contrariamente a quanto si pensa di solito: per entrarci in contatto non è necessario avere un’azienda chimica. Alcuni esempi di dove trovarli? Nelle polveri dei legni duri, nella silice cristallina che si disperde quando si tagliano materiali come il porfido, il granito o un quarzo, nella benzina per autotrazione, nei fumi di alcune tipologie di saldature, nelle emissioni dei motori diesel, negli oli che hanno subito stress termici. È evidente quindi che il rischio è quotidiano e deve essere correttamente gestito per garantire la sicurezza in azienda”.
La guida operativa è destinata agli operatori del settore – i tecnici, gli sportellisti delle associazioni e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale – mentre il Decalogo, realizzato anche con una forma espressiva di più efficace divulgazione, è destinato ai lavoratori nell’ambito di percorsi di formazione e aggiornamento. “Gli elaborati sono realizzati in continuità con il precedente studio relativo alla prevenzione del rischio cancerogeno nei processi di lavoro effettuato dallo Spisal Ulss 3 Serenissima in collaborazione con Università, associazioni scientifiche, parti sociali e coordinato dal dirigente medico di allora dott. Teresio Marchì” ha ricordato Finotto.
“Oltre alle azioni che vanno messe in atto da ogni datore di lavoro, l’adozione di buone prassi e corretti comportamenti rappresentano elementi fondamentali di tutela della salute – hanno aggiunto Loris Pancino e Severino Ros, Coordinatori di Cobis Venezia -. È quindi necessario conoscere per prevenire e per proteggersi ed è per questo che Cobis Venezia ha sostenuto questo studio e predisposto gli elaborati che ne sono derivati, con l’obiettivo di aiutare a diffondere una maggiore consapevolezza della pericolosità degli agenti cancerogeni e mutageni e delle misure necessarie per proteggere la salute propria e degli altri”.