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L’Ordine degli Architetti di Treviso al fianco dei liberi professionisti: “Basta accordi di progettazione tra amministrazioni e università”

La sentenza del TAR di Catania che ha accolto il ricorso presentato dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Enna e dalla Fondazione Inarcassa e che nega ancora una volta con forza e chiarezza l’affidamento di servizi di progettazione alle università da parte degli enti pubblici, raccoglie il plauso dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Treviso.

“Quella dell’accordo tra amministrazioni e università per l’affidamento diretto di servizi di ingegneria e architettura è una pratica che sta prendendo sempre più piede anche nel nostro territorio – afferma Marco Pagani, presidente dell’Ordine APPC di Treviso –, interessando alcune università e i loro consorzi, enti senza fine di lucro, che attingendo a fondi pubblici possono svolgere servizi senza neanche vincere un appalto secondo le norme del Codice dei Contratti”.

“Da questo quadro emerge quindi una palese concorrenza illegittima con liberi professionisti e società di ingegneria, che versano tasse e contributi, sostengono spese di gestione e partecipazione alle gare, ma si trovano contrastati e sostituiti da soggetti che, anziché perseguire esclusivamente finalità di istruzione superiore e di ricerca, in attuazione dell’art. 33 della Costituzione, possono svolgere attività di progettazione, oltretutto avvantaggiandosi di risorse pubbliche – spiega Pagani –. Si tratta dunque di una chiara violazione del diritto da parte di enti che non sono nemmeno citati dall’art. 66 tra gli operatori economici che possono eseguire servizi di ingegneria e architettura e che dunque non possono nemmeno fornire prova del possesso dei requisiti richiesti per legge”.

“Sarà nostro impegno dunque continuare a batterci affinché vengano rispettate le norme e i diritti dei numerosi liberi professionisti, studi di architettura e società di ingegneria che operano nel nostro territorio – conclude il presidente OPPAC Treviso –: non ci sarebbe giustizia in una situazione in cui vengono lesi i principi di trasparenza e concorrenza; oltretutto non solo ai danni dei professionisti, ma anche delle amministrazioni, che facendo affidamento a tali enti non dispongono di alcuna garanzia sulla qualità della progettazione: sono enti deputati alla ricerca e all’insegnamento, non a occuparsi di ciò che invece è materia di ingegneri e architetti che hanno svolto uno specifico percorso e seguono delle norme ben precise per poter esercitare la loro professione”.

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