www.gammacomunicazione.it

Collocamento delle persone disabili: firmato un Protocollo d’intesa tra Consulenti del Lavoro di Venezia e ANFFAS regionale: “Pietra miliare per creare una vera società inclusiva”

È stato siglato nel corso dell’assemblea annuale degli iscritti dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia tenutasi a Forte Marghera, il Protocollo d’intesa per il collocamento delle persone con disabilità, che vedrà impegnati i Consulenti del lavoro veneziani e ANFFAS Veneto Aps (Associazione regionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neuro sviluppo).

L’obiettivo del Protocollo d’intesa è quello di definire e quindi attivare azioni e strategie che possano garantire alle persone con disabilità di avere il giusto accesso alle opportunità lavorative e di essere reinserite nel mondo del lavoro.

Nello specifico, i Consulenti del lavoro, qualora durante lo svolgimento delle proprie attività rilevino all’interno delle aziende posizioni disponibili, potranno rivolgersi ad ANFFAS per avere nominativi di persone collocabili. D’altro canto, ANFFAS si impegnerà nell’accompagnare il soggetto coinvolto nei percorsi didattici educativi e laboratoriali se contemplati nel progetto di inserimento della persona con disabilità (tutoraggio). I due enti potranno altresì sviluppare progetti congiunti e/o partecipare insieme a bandi relativi all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, sia a livello nazionale che sui territori.

A porre la firma sull’importante documento il presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia, Luca Scalabrin, e la presidente di ANFFAS, Graziella Lazzari Peroni.

“Questo Protocollo d’intesa rappresenta una pietra miliare per i rapporti tra i Consulenti del Lavoro e le Onlus, in particolare quello legato alle persone con disabilità – spiega Scalabrin –. Bisogna smetterla di considerare le persone disabili solo in relazione alla necessità di coprire determinate quote (onere della riserva), stabilite per legge, ma considerare i ragazzi/e risorse che hanno bisogno di trovare una collocazione all’interno del mondo del lavoro e che hanno molto da offrire.” 

“Si tratta dunque di una strategia diversa dalle precedenti – prosegue Scalabrin –, perché in questo caso non si va solo a coprire un obbligo normativo, ma c’è la voglia e la volontà di cambiare il sistema sociale, impostando dei percorsi virtuosi che portino queste persone a lavorare insieme alle aziende, valorizzandole al meglio”.

“La nostra idea è quella di passare da una situazione di mera inclusione sociale, quale quella a cui assistiamo oggigiorno, a un vero e proprio sistema inclusivo, in cui l’inclusione non sia vista come un obbligo, ma come la normalità – conclude Lazzari Peroni –. Troppo spesso per includere le persone con disabilità le si allontana dai normali percorsi formativi che vengono svolti, con l’esito che anziché includere le si esclude. Serve invece che si incominci a guardare a queste persone come a tutti gli altri, cioè come a persone che stanno seguendo percorsi formativi che possano portarle a un inserimento nel mondo del lavoro, come fa qualunque altro individuo”.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.