Forse sei già felice e non lo sai, ci hai mai pensato? E fai caso a quanto tempo investi pensando a come poter essere felice o riflettendo su come sarebbe potuta essere la tua vita se avessi fatto scelte diverse in passato?
L’autore Paolo Borzacchiello smonta alcune certezze che sono insite in ognuno di noi per farci capire che in realtà, la felicità non esiste.
Chi non vuole essere felice? È uno degli obiettivi al quale tutti come esseri umani aspiriamo, ma è davvero possibile?
Ecco perché ti consigliamo di leggere il libro “Forse sei già felice e non lo sai” che tu sia un esperto di comunicazione, un neofita o semplicemente curioso di saperne di più.
Il 29 novembre ho partecipato alla presentazione del nuovo libro di Paolo Borzacchiello “Forse sei già felice e non lo sai. il primo manuale di crescita personale realistica e sostenibile” alla libreria Feltrinelli di Verona.
Chi è l’autore?
Per chi non lo conoscesse ancora, si tratta di uno dei massimi esperti di intelligenza linguistica che si occupa di consulenze e formazione per le aziende e divulgazione. L’imprenditore 48enne originario di Brescia è anche il creatore di HCE, la Human Connections Engineering, cioè la disciplina che si occupa di studiare le interazioni umane.
Forte no? Ma non finisce qui, perché Paolo Borzacchiello scrive anche per diverse testate giornalistiche e porta avanti il suo messaggio “la conoscenza rende liberi”
Com’è nato il libro?
L’autore spiega come l’idea sia nata dal fatto che lui ha sempre fatto il consulente d’azienda e prima del lockdown non aveva mai avuto un contatto così forte con il pubblico. A dire la verità non aveva neanche Instagram e la decisione di aprire un profilo è stata dettata dalla consapevolezza di saper fare cose buone con le parole e dalla voglia di condividere le proprie conoscenze con gli altri. Una volta aperto il profilo però, è stato inondato da messaggi di persone che durante quel periodo così delicato gli chiedevano consigli anche su argomenti molto personali.
“Sono sempre stato strano, ma ora che ho successo sono diventato brillante”
ha affermato Borzacchiello, facendo notare al pubblico il cambio di prospettiva e sottolineando come il suo modo di raccontarsi su Instagram sia cambiato nel corso degli anni.
Forse sei già felice e non lo sai
“Siamo circondati da coach, esperti di salute mentale e il paradosso è che siamo l’epoca con la più alta percentuale di persone infelici”
ha proseguito Paolo, spiegando che il suo ultimo libro ‘viene da terra’, da un periodo durante il quale degli sconvolgimenti personali gli hanno aperto gli occhi su diverse cose.
Ha raccontato di aver iniziato a studiare neuroscienze, di essersi iscritto a psicologia e studiando di essersi reso conto che molte cose non erano esattamente come le insegnava nei suoi corsi. Dirlo rischiando di perdere tutto quello che aveva costruito oppure no? Come ha detto lui stesso “la sincerità non corrisponde alla veridicità”.
“L’imperativo è raccontare e a volte credere fermamente in quello che dici non significa che sia vero. La verità è fino a prova contraria come ho scritto all’interno del libro.”
La felicità esiste?
Nell’era dei social e internet all’interno della quale viviamo, ogni giorno abbiamo libero accesso a contenuti che spesso mostrano quanto sia bella e ricca la vita degli altri. Queste immagini di vita, corpi, viaggi, cibi e famiglie perfette unite alla filosofia del pensiero positivo hanno portato all’imperativo di essere felici, ci si sente in dovere di esserlo e di mostrarlo agli altri per validarlo e renderlo reale. Ma la felicità esiste davvero?
“Se ti chiedono se sei felice, la risposta dovrebbe essere no”
ha affermato Paolo durante la presentazione.
“Avere l’idea che io possa essere felice induce a infelicità permanente, perché il verbo essere incarna, rende reale, è pervasivo e persistente. Pensare di essere felici è ontologicamente falso. Pensare di essere o dover essere felici ci conduce al fallimento perché inseguiamo qualcosa che non si può raggiungere”
Insomma, pensare di essere costantemente felici non è giusto, perché la vita è fatta di tanti momenti sereni che messi insieme creano una felicità momentanea.
Modi di dire non proprio corretti
Paolo Borzacchiello ha poi smontato il modo di dire ‘dipende tutto da te’, in caso di fallimento seguito da un ‘non hai fatto abbastanza’, correggendo la frase con
“dipende quasi tutto da te, ma se tu hai in testa la frase precedente stai male per forza”
Lo stesso è stato fatto anche per il detto ‘volere è potere’, perché c’è e ci sarà qualcosa che si vuole e non si avrà mai.
“Io da piccolo ero asmatico, sono stato balbuziente fino a 25 anni e ora insegno a parlare alle persone, non sono uno che si arrende, ma ho imparato che alcune cose non le potrò avere”.
Lo scopo del libro
Paolo ha poi spiegato ciò che all’interno del libro viene chiamata ‘teoria dell’insignificanza’
“A volte le cose succedono e basta e bisogna accettare che alcune cose non abbiano senso… è caso.
Lo scopo del libro è di rendervi la vita un po’ più facile, perchè se hai in testa delle idee più chiare fai meno male agli altri”
e ha proseguito riferendosi al libro definendolo una “dichiarazione di fallimento e rinascita (da terra vedi le cose in maniera diversa)”
“Ho imparato a essere felice di quello che succede e per quello che non succede…magari in un’altra vita.”
questo perché a volte perdiamo davvero tantissimo tempo a pensare a cosa sarebbe successo se… a rimuginare sul perché qualcuno si sia comportato in un determinato modo o abbia detto certe parole, ci fissiamo su qualcosa che non c’è e che non è successo piuttosto che concentrarci sul presente e su ciò che succede.
“Insistere su frame negativi ci porta a continuare a pensarci, invece di pensare a quello che c’è. La vita è la rappresentazione che ne faccio, sempre sincero e vero, ma a volte omettere qualcosa fa bene”
ha affermato Borzacchiello. Il meccanismo evoca frame e nascondi frame è esattamente quello che viene adottato sui social nel momento in cui si sceglie cosa mostrare e cosa no della propria vita.
Cambiamenti?
Gli è stata fatta una domanda dal pubblico riguardo ai cambiamenti e la risposta è stata
“tutto quello che accade ti cambia, la capacità di accorgersene dipende dall’apertura mentale”
e ha spiegato come i suoi cambiamenti siano stati di due tipi: uno contenutistico, dopo aver studiato e capito che quello che insegnava non dava tutti i risultati che voleva e l’altro evolutivo personale.
Paolo ha colto l’occasione per sfatare un altro luogo comune: ’sbagliando si impara’ cambiandolo in “sbagliando si sbaglia”, perché a volte sbagli e non impari, ma continui a commettere gli stessi errori.
L’autore ha concluso la presentazione ricordando che
“la curiosità vince sempre, non l’intelligenza”
e poi c’è stato del tempo per il firma copie e per fare delle foto insieme.
Insomma…
Sentire parlare Paolo Borzacchiello dal vivo è stato molto interessante, perché a volte siamo talmente abituati alla banalità, che quando ci si trova davanti una persona diversa e lo si riesce a percepire è meraviglioso. Con ‘diversa’ intendo una persona con una certa profondità e sensibilità, con un’attenzione alle parole che sceglie e una predisposizione alla riflessione non superficiale, capace di andare oltre insomma.
Questa è la sensazione che mi ha trasmesso Paolo ed essere lì alla presentazione, avere la possibilità di ascoltarlo e scoprire qualcosa di nuovo è stato per me un piccolo frammento di serenità del quale sono grata.
Ora vado a continuare a leggere il mio libro autografato, cercando di tenere bene a mente che forse sono già felice e non lo so e vi consiglio di fare lo stesso.