Borgo Trento Verona, i consulenti del lavoro del Veneto donano un ecografo
La presidente Patrizia Gobat si è fatta portavoce al Rai – Tgr Veneto dei lavoratori marittimi, ancora in attesa della cassa integrazione
CASE DI RIPOSO E CRISI FINANZIARIA POST-CORONAVIRUS A BELLUNO: CON IL CONSORZIO CEV GARANZIA AL 50% PER NUOVA LIQUIDITÀ
Iniziativa del Consorzio che conta in provincia 32 soci tra enti locali e Ipab
L’emergenza Covid-19 nelle case di riposo ha avuto pesantissime ripercussioni non solo dal punto di vista sanitario ma anche economico-finanziario per le strutture. Con lo stop ai nuovi ricoveri imposto dalla pandemia e le nuove norme che impongono di tenere liberi alcuni posti letto per possibili ospiti affetti da coronavirus, il problema finanziario rischia di acuirsi. Per far fronte a queste difficoltà il Consorzio CEV, ente specializzato nel fornire soluzioni innovative alle pubbliche amministrazioni che in provincia conta 32 soci tra enti locali e Ipab, mette a disposizione delle strutture uno strumento per agevolare l’accesso al credito.
“La necessità di dover attingere a nuova liquidità per riequilibrare i flussi finanziari si scontra con la difficoltà a interloquire con il sistema bancario in quanto, mai come in questo periodo, è restio a concedere nuova finanza se non supportata da adeguate forme di garanzia – sottolinea il presidente del Consorzio, Andrea Augusto Tasinato -. Per questo il Consorzio CEV ha individuato una formula che consentirà di migliorare l’accesso al credito. Ciò avverrà mediante il supporto di un Cofidi, ovvero di una struttura che garantisce il sistema bancario per almeno una parte dell’ammontare di cui si necessita”. Nel dettaglio, il Consorzio Fidi – previa analisi della documentazione contabile – si rende disponibile a rilasciare a un istituto di credito una garanzia a prima richiesta assoluta del 50% sul valore del finanziamento richiesto.
“Siamo entrati nella Fase 2, una fase che deve essere necessariamente di ripartenza, ma che ha bisogno di essere supportata con strumenti adatti. Molte case di riposo sono allo stremo delle forze, dopo mesi difficilissimi sotto ogni punto di vista – conclude Tasinato -. C’è bisogno di uno sforzo comune perché queste realtà sono irrinunciabili per le nostre comunità e soprattutto per le famiglie che possono contare su un aiuto indispensabile nella cura dei propri cari. Il Consorzio CEV non si tira indietro e ha voluto fare la propria parte con un servizio concreto, che speriamo possa dare un po’ di respiro”.
Il Consorzio CEV conta attualmente 1.047 soci, tra enti locali e case di riposo, ed è specializzato nel fornire soluzioni innovative per le attività delle pubbliche amministrazioni che vogliono attuare modelli di gestione improntati all’efficienza e al risparmio.
FORMAZIONE E INSERIMENTO LAVORATIVO PER 8 GIOVANI A MESTRE COME ADDETTO AL BACK OFFICE AMMINISTRATIVO
Progetto di Formaset nel Piano Garanzia Giovani
Con l’avvio della Fase 2 e la possibilità di svolgere formazione frontale, parte la work experience di tipo professionalizzante “Addetto/a al back office amministrativo”, a cui 8 giovani veneti potranno accedere, previa selezione. Il corso si svolgerà a Mestre a cura di Formaset nell’ambito del progetto della Regione Veneto Garanzia Giovani. La domanda per partecipare deve essere presentata entro il 19 giugno.
L’addetto al back office amministrativo rappresenta una figura strategica per ogni realtà aziendale le cui mansioni vanno dall’elaborazione di paghe e contributi, trattenute fiscali e previdenziali, indennità e straordinari all’inserimento in organico dei neo-assunti.
Oltre al corso di formazione della durata di 160 ore, suddivise in tre moduli (“emettere documenti amministrativo contabili”, “operare nel sistema gestionale della contabilità” ed “elaborare le retribuzioni del personale”), ogni candidato avrà diritto a un orientamento specialistico individuale e a un tirocinio in azienda della durata di 3 mesi retribuito con un’indennità di partecipazione di 450 € mensili. Alla fine del percorso i giovani saranno inoltre supportati nel processo di inserimento in azienda.
Le selezioni si terranno nelle giornate del 22 e 23 giugno e la data stimata di inizio del percorso è il 30 giugno.
La domanda di adesione dovrà pervenire entro le ore 12 del 19 giugno 2020 all’indirizzo e-mail info@formaset.com, allegando la domanda di partecipazione scaricabile nel sito www.formaset.com, il curriculum vitae in formato Europass, fotocopia del titolo di studio o relativa autocertificazione, la copia fronte retro della carta di’identità e del codice fiscale e la copia del Patto di Servizio Garanzia Giovani e relativa DID rilasciata dal centro per l’impiego.
Per ulteriori informazioni contattare il numero 0415067130 o scrivere una mail a info@formaset.com. La domanda e avviso di intervento è disponibile qui: https://www.formaset.com/wp-content/uploads/2020/05/AVVISODOMANDA_scadenza-19.06.20.pdf
Consorzio Cev: progetto a sostegno delle case di riposo
“I LAVORATORI MARITTIMI SENZA CASSA INTEGRAZIONE”: L’ALLARME DEI CONSULENTI DEL LAVORO DI VENEZIA
“I lavoratori del settore marittimo, nell’area metropolitana di Venezia come in tutta Italia, dall’inizio dell’emergenza Covid-19 sono in cassa integrazione per il blocco dell’attività ma nessuno di loro ha visto un soldo. Sembra che le domande di cassa integrazione presentate siamo tuttora in attesa di autorizzazione”. A riferirlo è l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia, per bocca della presidente Patrizia Gobat.
I Fondi di solidarietà bilaterali, istituiti dal Decreto n. 148/2015 assicurano ai lavoratori tutela in costanza di rapporto di lavoro, nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per le medesime causali previste dalla normativa in materia di integrazione salariale ordinaria o straordinaria e assicurano ai lavoratori prestazioni integrative, rispetto alle prestazioni previste dalla legge in caso di cessazione del rapporto di lavoro, o a trattamenti di integrazione salariale previsti dalla normativa vigente. “SOLIMARE” è il Fondo di solidarietà per i lavoratori del settore marittimo, compreso il personale amministrativo e di terra al quale aderiscono tutte le imprese armatoriali con più di cinque dipendenti, comprese le imprese di trasporto marittimo e le imprese che esercitano il servizio di rimorchio in concessione.
“Pur essendo una gestione dell’Inps, il fondo Solimare ha una propria autonomia ed è amministrato da un comitato (nominato dal Ministero del Lavoro) composto da 5 rappresentanti delle associazioni datoriali, 5 dalle associazioni sindacali e 1 componente del Ministero del Lavoro – spiega Gobat -. Il Comitato, normalmente, si riunisce con cadenza trimestrale per deliberare le domande di accesso all’assegno di integrazione salariale e non può erogare prestazioni se in carenza di fondi. Quindi, visto che ad oggi nessuna pratica è stata autorizzata verrebbe da pensare che se le domande di integrazione salariale sono state presentate in Marzo, il Comitato si riunirà con tutta calma entro giugno? Oppure non hanno a disposizione i fondi necessari? Intanto i lavoratori marittimi di tutt’Italia aspettano. Ieri una delegazione veneziana è andata a protestare dal Presidente del Veneto Luca Zaia ma la Regione non ha competenza in questa materia”.
“Più volte, in questi mesi di crisi, i Consulenti del lavoro hanno evidenziato la complessità e la farraginosità del sistema degli ammortizzatori sociali che è letteralmente ‘scoppiato’ dimostrando, ancora una volta, la sua inadeguatezza – conclude Gobat -. Ed ora ci stiamo impegnando a sollecitare le ‘stanze dei bottoni’ per cercare di risolvere questa brutta vicenda per i lavoratori di un settore che, al momento, non ha nemmeno prospettive di ripartenza”.
La Cronaca di Verona – La crisi nelle case di riposo. C’è anche quella finanziaria
L’emergenza Covid-19 nelle case di riposo ha avuto pesantissime ripercussioni non solo dal punto di vista sanitario ma anche economico-finanziario per le strutture.
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Veneto Economia – Case di riposo e crisi finanziaria post-Coronavirus: con il Consorzio Cev garanzia al 50% alle banche per nuova liquidità
L’emergenza Covid-19 nelle case di riposo ha avuto pesantissime ripercussioni non solo dal punto di vista sanitario ma anche economico-finanziario per le strutture.
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