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Sprechi alimentari: nella legge anche la “Family bag”. Proposta dalla deputata veneziana Moretto

La legge sugli sprechi alimentari è realtà: con il voto di ieri in Senato l’Italia finalmente si dota di un quadro normativo per il recupero delle eccedenze alimentari e farmaceutiche, destinandole alla donazione per solidarietà sociale.

L’on. Sara Moretto (Pd), è stata tra i primi firmatari della legge dell’on. Maria Chiara Gadda, e oggi accoglie con soddisfazione il risultato ottenuto. “Siamo riusciti, ancora una volta, a mantenere una promessa -dichiara l’On. Moretto -. La legge, arricchita dalla mia proposta sulla family bag – che introduce la possibilità di portare a casa gli avanzi dai ristoranti – rappresenta un passo importante per la lotta agli sprechi. Sin da subito mi sono spesa in prima persona per questa legge, perché ritengo che basti poco, veramente poco, per fare la differenza”.

La legge prevede un incremento del recupero delle eccedenze alimentari – in Italia, si parla di circa 5 milioni di tonnellate annue, di cui il 43% prodotto nelle mura domestiche – da destinare agli indigenti. Non solo, la legge garantisce anche il recupero di prodotti farmaceutici dando una risposta concreta a un problema che oggi riguarda purtroppo un numero elevato di persone che rinunciano alle cure per motivi economici, per l’impossibilità di acquistare farmaci.

In questo intervento coesistono obiettivi di solidarietà sociale e tutela dell’ambiente attraverso la forte limitazione sulla produzione dei rifiuti, la conseguente riduzione di emissione di anidride carbonica e di consumo di suolo.

“In questo modo – conclude l’On. Moretto – io credo che siamo riusciti a dare un segnale importante all’Italia e agli italiani, perché evitare che quanto avanzato venga buttato via è un bene e una potenziale risorsa per coloro che, al contrario, non riescono a disporre di beni alimentari sufficienti al sostentamento. Attraverso la donazione, la generosità, si risponde quindi a un bisogno sociale. E questa legge si inserisce perfettamente in un quadro di politiche più ampio, che il nostro Parlamento sta incoraggiando attraverso numerosi e preziosi provvedimenti rivolti al contrasto della povertà”.

Incontro Camere di Commercio a Marghera (Ve), dichiarazione sottosegretario Baretta

Questa mattina il Sottosegretario all’Economia e alle Finanze, On. Pier Paolo Baretta, ha partecipato all’incontro organizzato dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo e Delta Lagunare a Marghera (Ve).
A seguire, una sua dichiarazione.
“Sono fermamente convinto dell’importanza del ruolo delle Camere di Commercio riformate. Ma dobbiamo inquadrare la loro posizione all’interno di due correnti di pensiero. La prima, politica, di chi pensa che le Camere di Commercio abbiano esaurito il loro ruolo, e la seconda, conservatrice, di chi intende mantenere lo status quo e ritiene che il sistema camerale non vada riformato.
Siamo, perciò, di fronte a un bivio, e io credo che una riforma generale vada realizzata. Il percorso non è per niente facile, ma bisogna intraprenderlo prevedendo una capacità di selezione degli obiettivi di medio e lungo termine, fondamentale per definire la forza di questo ente. Occorre lavorare sulla prima occasione utile, che è quella del decreto delega che verrà varato a breve e, successivamente, della prossima Legge di Stabilità. È lì che si gioca la partita per sostenere le camere di commercio già accorpate, a partire dal Veneto”.

Porto Marghera: Baretta, celebrare centenario senza sindacati è un non senso

Questa mattina il Sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Pier Paolo Baretta, ha rilasciato la seguente dichiarazione relativamente alla celebrazione del centenario di Porto Marghera, con gentile richiesta di pubblicazione. A seguito la dichiarazione.

“Sono sorpreso. Non posso pensare che ad un errore che va corretto subito. Celebrare il centenario di Porto Marghera senza i rappresentanti dei lavoratori è un non senso. I sindacati sono, assieme agli imprenditori, i principali protagonisti di questa straordinaria ed avvincente esperienza economica e sociale”.

Da oggi più facile creare una start up, ma l’esperto De Franceschi avverte: “Bisogna garantire ricadute territoriali”

Buone notizie per chi ha in mente di aprire una start up: da oggi in Italia diventa tutto più facile. Dal 20 luglio è infatti entrata in vigore una semplificazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, che prevede l’abolizione dell’obbligo di ricorrere al notaio, in favore di una semplice firma digitale. Questo nuovo sistema determinerà un alleggerimento complessivo dell’iter per chi vuole costituirsi Società a Responsabilità Limitata (S.r.l.s).

“Secondo i dati del Cerved in Italia ci sono 10mila start-up innovative – fa sapere il tributarista veneziano Alberto De Franceschi -, di cui 5.252 iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese e 4.943 potenziali non ancora iscritte”. Numeri positivi, ma non del tutto: “Dagli stessi dati emerge che tutte queste nuove start up non hanno prodotto, a oggi, una significativa ricaduta sul territorio in cui operano – evidenzia l’esperto -. In sostanza, non c’è un corrispettivo aumento della produzione”. I dati, infatti, attestano un incremento del fatturato nel comparto economico dei servizi in Italia (+1,1% tra il 2014 e il 2015) in parte dovuto proprio al lavoro di tutte queste start up, ma non un parallelo aumento nel settore dell’Industria (+0,3%). “Questo può dipendere da almeno due fattori – spiega De Franceschi -: o le start up nascono in Italia ma poi vanno a produrre i loro prodotti all’estero oppure restano confinate nell’ambito dei servizi (come, ad esempio, per l’invenzione delle app molto in voga) che non determinano però ricadute concrete, cioè non creano prodotti e quindi non contribuiscono al rilancio del settore manifatturiero, dando vita a nuove opportunità lavorative”.

Per questo, per De Franceschi, è necessario che gli incentivi alle nuove start up “privilegino proprio quelle realtà che portano in dote una reale utilità nel ciclo economico/produttivo”. E questo vale soprattutto per il Veneto dove la Regione ha predisposto due bandi (Link) per supportare la nascita di nuove imprese, sia attraverso incentivi diretti sia attraverso l’offerta di servizi e interventi di micro-finanza, per un importo di 4,5 milioni di euro per il primo bando e di 5 milioni di euro per il secondo. Per partecipare al primo bando c’è tempo fino al 27 luglio 2016, mentre per il secondo fino al 27 ottobre.

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Sforamento Patto di Stabilità a Venezia, dichiarazione sottosegretario Baretta

Questa mattina il sottosegretario all’Economia e Finanze on. Pier Paolo Baretta ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito allo sforamente del patto di stabilità a Venezia. A seguito la dichiarazione.

“Una rilevante riduzione delle sanzioni che interessa tutti i Comuni che hanno sforato il patto di stabilità del 2015. Questo è il risultato positivo del voto in Commissione bilancio sul decreto enti locali, del quale beneficia più di altri anche il Comune di Venezia.
Esenzione dalle sanzioni per le spese scolastiche, possibilità di assumere il personale delle scuole materne e dell’infanzia, riduzione al 30% del calcolo delle sanzioni ed altri aspetti di merito danno una risposta generale al problema, ma risolvono anche gran parte dei problemi del Comune di Venezia.”

Sistema bancario veneto, incontro con imprenditori del Nordest a Trebaseleghe (Pd). Le dichiarazioni sottosegretario Baretta

Questo pomeriggio il Sottosegretario all’Economia e alle Finanze On. Pier Paolo Baretta ha incontrato gli imprenditori del Nord Est presso la sede dell’azienda Grafica Veneta a Trebaseleghe (Pd). Un incontro intenso, durante il quale il Sottosegretario ha avuto modo di confrontarsi con i partecipanti sui temi più caldi e gravi riguardanti la crisi del sistema bancario veneto.

“Sono d’accordo sulla costituzione di una commissione di indagine parlamentare – ha detto – è necessaria per dare un segnale importante ai tanti soggetti che chiedono risposte certe e in tempi certi.”

“Peró, va anche detto – ha proseguito Baretta – che il fatto che non sia stata fatta una azione di responsabilità non è certo un segnale positivo. Sottrarsi a questo passo fa sorgere un dubbio di connivenza che bisogna fugare immediatamente, rendendo evidente l’intenzione di una rottura con il passato per inaugurare una fase nuova. Se si percepisce una logica di continuità rischiamo di perdere totalmente la fiducia dei risparmiatori. Il percorso è chiaro: il Parlamento apra la commissione di indagine, la magistratura faccia la sua parte e sia attivata la azione di responsabilità, e contestualmente si individui un serio percorso di rottura e di cambiamento nel sistema bancario veneto”.

Il Sottosegretario è poi entrato nel merito, evidenziando alcuni elementi fondamentali riguardo i risarcimenti ai risparmiatori. “Inutile illudersi che siano i contribuenti a pagare per conto di istituti privati, attingendo a soldi pubblici. Non è una strada praticabile, ma questo non significa che non possiamo discutere altre soluzioni. La situazione è drammatica, certo, ma si può ancora fare qualcosa, e subito, perché il vero problema si porrebbe se le banche fallissero. In quel caso il fallimento aprirebbe una voragine incontrollata che metterebbe a rischio l’intero sistema finanziario Veneto”.

Sul futuro di Veneto Banca e di Banco popolare di Vicenza, Baretta ha infine lanciato una proposta. “È vero che Atlante dovrà impedire il fallimento delle due banche, ma non basta.  Il Veneto non deve essere solo uno spettatore di questo scenario, deve innanzi tutto maturare un’idea sulla sua identità finanziaria, prima di correre il rischio che le banche vengano vendute a gruppi stranieri. Qual è dunque il progetto dei veneti sul Veneto? È giusto che due banche si isolino o bisogna fare un ragionamento di sistema? La mia proposta è questa: ci si sinceri sullo stato di salute degli altri istituti bancari – banche popolari, di credito cooperativo e fondazioni bancarie -, si metta tutti attorno a un tavolo che comprenda anche istituzioni e imprese e insieme disegnino il futuro finanziario del Veneto. Il Governo è – io in primis lo sono – disponibile a sedersi a incoraggiare e sostenere questo percorso”.

Sgravi alle imprese di Venezia e Chioggia, dichiarazione sottosegretario Baretta

Questa mattina il sottosegretario all’Economia e Finanze on. Pier Paolo Baretta ha lasciato una dichiarazione in merito all’approvazione della proposta di legge sugli sgravi per le aziende di Chioggia e Venezia. Di seguito la dichiarazione.
“Finalmente un’importante e  concreta risposta agli operatori economici di Venezia e Chioggia sull’annosa questione degli sgravi, dopo anni di battaglie. Questo è il senso della approvazione della legge che riduce il calcolo degli interessi da pagare. Un risultato fortemente voluto che sana, sia pure parzialmente, un’ingiustizia subita. Ci impegniamo perché al Senato vi sia una rapida e definitiva approvazione.”

Sgravi alle imprese di Chioggia e Venezia: approvata la proposta di legge in commissione lavoro. On. Moretto: “Risposta concreta alle esigenze delle aziende”

È stata approvata oggi in Commissione lavoro la proposta di legge sugli sgravi per le imprese di Chioggia e Venezia, promossa dall’on. Pd Sara Moretto. Il testo, che come annunciato sta avendo un iter rapido in sede legislativa, dà una risposta concreta alle centinaia di aziende che sono state messe in crisi dall’ammontare degli interessi che sono chiamate a versare per restituire gli sgravi contributivi ricevuti negli anni ’90, ritenuti dall’Unione europea “aiuti di Stato”.

“Questa proposta di legge mette finalmente il punto a una questione che si trascina da troppi anni – fa sapere l’on. Moretto -. Si tratta di una risposta concreta da parte della politica, di un intervento che va incontro alle esigenze di oltre 1600 imprese che chiedono solo di poter essere messe nella condizione di lavorare”.

“In base a questo testo – riassume Moretto – le aziende sarebbero tenute a pagare gli interessi semplici e non quelli composti. È una soluzione che permetterà loro di mettersi in regola senza soffocare”.

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