On. Moretto- Tresse, il sindaco chiama Delrio e sulle quote Vtp i dem fanno quadrato (Il Corriere Veneto)
Vtp, dichiarazione on. Moretto
Questa mattina l’on. Sara Moretto (Pd) ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito a Vtp:
“Se l’interesse di tutti, e della Regione in primis, è quello di garantire anche per il futuro investimenti infrastrutturali nel Porto di Venezia facendo sì che esso rimanga porto di riferimento per il trasporto passeggeri di tutto il Mediterraneo, il diritto di prelazione di Veneto Sviluppo deve essere esercitato e la Regione mantenere la regia pubblica su VTP. L’esempio dei porti italiani gestiti da soli armatori come Napoli e Civitavecchia non sono purtroppo positivi. La completa sovrapposizione tra armatori e terminalisti pone in conflitto l’interesse pubblico dello sviluppo del porto con quello privato delle compagnie, ovviamente orientato al profitto e quindi alla riduzione delle tariffe del terminal. Dal 1997 al 2005 VTP ha effettuati quasi 70 milioni di investimenti infrastrutturali. Solo una guida pubblica può porre le basi perché questo ciclo positivo possa essere ripetuto”.
On. Moretto- Scuole da sistemare, 5 milioni nel Veneziano (La Nuova Venezia)
#sbloccascuole, on. Moretto: “Nel veneziano oltre 4,85 milioni liberati ai comuni per nuove scuole e ristrutturazioni”
Oltre 4,85 milioni di euro “liberati” per edificare nuove scuole e procedere a ristrutturazioni. Sono spazi finanziari a disposizione dei Comuni dell’area metropolitana di Venezia per l’edilizia scolastica nell’ambito dell’operazione #Sbloccascuole prevista dalla Legge di Stabilità 2016. A tirare le somme, dopo la firma del provvedimento avvenuta ieri da parte del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, è la deputata veneziana Sara Moretto. Con questa firma si conclude, di fatto, l’iter avviato il 2 febbraio con la campagna #Sbloccascuole, che aveva coinvolto i Sindaci di tutta Italia, invitati a segnalare entro il 30 marzo scorso i progetti finanziabili. L’operazione infatti oggi svincola quelle risorse destinate all’edilizia scolastica dalle norme del pareggio di bilancio.
“Questo governo fin da subito ha messo al centro della propria azione la sicurezza nelle scuole e il rilancio degli investimenti – commenta la deputata Moretto -. L’ultima legge di stabilità,insieme al superamento del patto che bloccava le risorse dei comuni, ha introdotto questa nuova misura che aggiunge spazi oltre il pareggio oggi richiesto..
Precisamente, la somma è di 4.851.426,61 euro così ripartita: al Comune di Noale, per interventi di edilizia scolastica nella fattispecie a)relativa agli interventi dell’operazione #scuolenuove spettano 490.000 euro. Ma la lista più lunga è quella della fattispecie c) (ristrutturazioni, ampliamenti, manutenzioni):
Città Metropolitana di VENEZIA | 814.004,49 € |
ANNONE VENETO | 78.608,09 € |
CAMPAGNA LUPIA | 444.113,48 € |
CAVALLINO-TREPORTI | 177.645,39 € |
CEGGIA | 326.867,52 € |
CHIOGGIA | 110.940,43 € |
CINTO CAOMAGGIORE | 17.764,54 € |
DOLO | 42.190,78 € |
ERACLEA | 51.073,05 € |
FOSSALTA DI PORTOGRUARO | 155.439,72 € |
FOSSO’ | 57.734,75 € |
JESOLO | 531.159,72 € |
MARCON | 41.302,55 € |
PORTOGRUARO | 166.986,67 € |
SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO | 122.131,21 € |
SCORZE’ | 102.146,10 € |
SPINEA | 97.704,96 € |
STRA | 57.734,75 € |
TORRE DI MOSTO | 66.617,02 € |
VENEZIA | 899.261,39 € |
Sottosegretario Baretta a Trevignano (TV) per inaugurazione parco Mario Rigoni Stern: “Esempio virtuoso di buona spesa pubblica”
In allegato, una sua dichiarazione.
“Il 25 aprile è un giorno simbolico, in cui si celebra non tanto la fine della guerra, ma l’inizio della pace. “Pace: ripetiamo spesso questa parola, che, a ripeterla, forse si realizzerà davvero”. Così scriveva Mario Rigoni Stern – a cui è dedicata questa bella struttura – La pace e la convivenza pacifica, il dialogo e le relazioni, sono un obiettivo fondamentale per l’Italia, nel nostro modo di coltivare i rapporti interni ed internazionali, attraverso la dialettica e la positività. Pace è un messaggio sempre attuale che vogliamo riprendere e affermare nel mondo, in questo mondo turbolento, perché sia interiorizzato.
Inquinamento Pfas, Ordine dei geologi: noto da tempo, ma manca una normativa (VicenzaPiù)
Incontro su sistema cooperativistico a Mira, dichiarazione sottosegretario Baretta
PFAS, Ordine dei Geologi: “Noti da tempo, ma manca una normativa che dia indicazioni su come intervenire”
In merito al problema dell’inquinamento da Pfas in Veneto, l’Ordine dei geologi regionale sottolinea: «Dal punto di vista scientifico i PFAS sono noti da tempo. I “nuovi contaminanti”, sostanze non normate per le acque sotterranee, sono un problema attuale. La comunità scientifica (Cnr in testa) conosce e studia moltissimi nuovi composti potenzialmente contaminanti, ma se questi non vengono inseriti nelle tabelle di riferimento per le acque sotterrane e per le acque ad utilizzo idropotabile, non verranno ricercati».
Il problema fondamentale sta proprio qui. «Tali composti non sono sistematicamente ricercati, e si finisce per “scoprire” il problema solo quando questo si è già manifestato e diffuso a scala provinciale o regionale.
Le strutture idrogeologiche dove i contaminanti nuovi e vecchi “scorrono” non sono studiati adeguatamente e la normativa non dà indicazioni su come intervenire qualora vengano individuati».
L’Ordine evidenzia, inoltre, una contraddizione: «Le acque sotterranee seguono, dal punto di vista normativo, tre riferimenti differenti: acque sotterranee, acque potabili e acque minerali. I limiti di legge per le varie tipologie di acque sono molto diversi: ipoteticamente la medesima acqua con il medesimo chimismo potrebbe essere conforme alla legge per la potabilità, ma contaminata per quella per le acque sotterranee. Certamente questi riferimenti disomogenei e talora assenti non aiutano l’utente ad avere chiarezza su cosa sta bevendo».
L’Ordine evidenzia che «l’idrogeologia sperimentale oggi permette approfondimenti elevatissimi sia in ambito di indagini sia di modellazione e permetterebbe agli studiosi ed agli enti di avere gli strumenti necessari per capire quanto contaminante c’è in falda, dove sta andando e da dove viene, che velocità ha, quanto durerà e dove andrà a finire. Basta solo voler investire nel proprio territorio».
«Ci si chiede quanto tempo ancora dovrà passare perché si spinga verso uno studio scientifico approfondito dei propri Acquiferi Regionali – conclude l’Ordine -, per trovarsi già pronti nel caso, non remoto, che compaia qualche altro nuovo contaminante oltre ai PFAS, come ad esempio le sostanze radioattive presenti nelle acque sotterranee destinate al consumo umano».
De Franceschi (tributarista): niente detrazione al 50% per la sostituzione della vasca da bagno
L’Agenzia delle Entrate non la considera manutenzione straordinaria né per l’abbattimento di barriere architettoniche. De Franceschi, tributarista veneziano: “A chi ha detratto arriverà richiesta di rimborso”
«Contrariamente a quanto promettono le televendite che vediamo in tv, la detrazione al 50% non vale per chi decide di sostituire la propria vasca da bagno con altra vasca, con sportello apribile o con box doccia». A riferirlo è Alberto De Franceschi, tributarista veneziano che ha analizzato la circolare 3E del 2 marzo 2016 dell’Agenzia delle Entrate nella quale si legge che “nell’ambito dei chiarimenti forniti al Coordinamento nazionale dei Caf, l’Agenzia delle Entrate ha fornito una interpretazione restrittiva negativa, in merito alla possibilità di usufruire della detrazione Irpef del 50% relativamente alle spese sostenute per la sostituzione della vasca da bagno con altra vasca, con sportello apribile o con box doccia”.
Perchè? L’Agenzia delle Entrate considera come agevolazioni possibili solo quelle che rientrano nella manutenzione straordinaria e relative all’abbattimento delle barriere architettoniche e ha anche stabilito che la sostituzione della vasca da bagno con altra vasca con sportello apribile o con box doccia è da considerarsi manutenzione ordinaria e non rientra nemmeno tra gli interventi di eliminazione delle barriere.
«La cosa più vergognosa – commenta De Franceschi – è che in passato ci sono state aziende che hanno venduto false agevolazioni. Un danno ingente soprattutto per gli anziani, primi acquirenti di questi prodotti, che si sono fidati e hanno speso migliaia di euro credendo sarebbe tornati in possesso di metà della cifra».
Cosa succederà, quindi, a chi ha dato a credito al fornitore e ha detratto la spesa? «Arriverà un avviso di accertamento con successiva cartella di pagamento, per recuperare il rimborso concesso più la sanzione e gli interessi».