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GESTIONE DELL’INNOVAZIONE E SERIE UNI ISO 56000. UN WEBINAR IL PROSSIMO 8 OTTOBRE

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Venezia, in collaborazione con UNI, FOIV – Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto e Fondazione Ingegneri Veneziani, organizza il webinar
“Gestione dell’innovazione: la nuova serie UNI ISO 56000 e le prospettive tecnico-normative”,

8 ottobre 2020, ore 15.00 – 18.00

Giovedì 8 ottobre 2020, dalle ore 15 alle ore 18, si terrà un importante webinar, organizzato da l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Venezia, in collaborazione con UNI, FOIV – Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto e Fondazione Ingegneri Veneziani, che andrà ad approfondire la tematica della disciplina della gestione dell’innovazione, con la nuova serie UNI ISO 56000.

La UNI ISO 56002 “Gestione dell’innovazione – Sistema di gestione dell’innovazione – Guidaspecifica un insieme organico di linee guida per stabilire e attuare un sistema di gestione dell’innovazione in una qualsiasi organizzazione (pubblica o privata, produttiva o di erogazione di servizi, di qualsiasi dimensione) in sinergia con altri sistemi di gestione, a partire ovviamente da quello per la qualità UNI EN ISO 9001.

La nuova norma abbraccia la concezione dell’innovazione come processo orientato alla generazione di valore ed è inoltre coerente con la struttura comune di alto livello (HLS – High Level Structure) per i sistemi di gestione di matrice ISO, di cui rappresenta una delle più sfidanti applicazioni.

La ISO 56002 e le sue diverse parti sono il risultato del lavoro del Comitato Tecnico ISO/TC 279 “Innovation management” a cui UNI ha fortemente contribuito attraverso i suoi delegati del gruppo di lavoro “Gestione dell’innovazione”.

La partecipazione all’evento in modalità online (attraverso la piattaforma GoToWebinar) è gratuita, previa iscrizione all’indirizzo: http://bit.ly/56000ingve per un massimo di 500 posti.

“Gli Ordini degli Ingegneri vogliono farsi promotori di una nuova cultura imprenditoriale e industriale, sia tecnologica che gestionale e per questo il convegno è aperto a tutti, imprenditori, manager e consulenti” sottolineano i promotori.

Agli Ingegneri partecipanti saranno riconosciuti 3 CFP. Si fa presente che – ai sensi di quanto previsto dall’allegato A del Regolamento – la partecipazione a Convegni comporta un’attribuzione massima di 9 CFP annui.

Per ricevere l’Attestato di frequenza e i CFP è obbligatoria la presenza al 100% della durata dell’evento.

DONNE DISOCCUPATE E LAVORI DIGITALI, A TREVISO OPPORTUNITÀ DI FORMAZIONE E IMPIEGO CON FABWOMAN

Web developer, digital marketing, manifattura digitale, anche come autoimpiego
inizio delle attività 12 ottobre 2020

In un mondo sempre più digitale, che molto spesso vede le donne messe in secondo piano, Formaset si riconferma promotrice dell’occupazione femminile, grazie al bando “Il Veneto delle donne”, che ha finanziato il progetto “Fabwoman per il rilancio economico”, che si svolgerà a Treviso ed è rivolto a donne disoccupate o inattive.

Il progetto si propone di raggiungere questo scopo trasmettendo alle destinatarie competenze sia trasversali sia tecnico specialistiche. Il progetto prevede la scelta tra un percorso “Verso l’impresa”, che intende fornire alle partecipanti informazioni e strumenti per passare da un’idea imprenditoriale alla sua realizzazione ed un percorso “Verso il lavoro” nel quale saranno promosse attività di coaching per la valorizzazione e valutazione delle competenze, interventi formativi per l’acquisizione di conoscenze in settori digitali (web developer, digital marketing, manifattura digitale) e percorsi di accompagnamento al lavoro dipendente attraverso tirocini. Entrambi i percorsi prevedono la possibilità di partecipare all’ intervento “elevator camp”, dove si affineranno le competenze di public speaking attraverso metodologie esperienziali e di gestione/valorizzazione delle emozioni, Sarà inoltre possibile chiedere un “voucher di connessione” del valore massimo di 250 euro per agevolare l’inserimento lavorativo in modalità smartworking. Non mancheranno, infine, interventi per la promozione delle discipline “STEM” rivolti alle studentesse delle scuole superiori.

Per partecipare basterà scaricare la domanda sul sito www.formaset.com e consegnarla compilata e sottoscritta a Formaset Scarl, Via Torre Belfredo, 13, 30174 Venezia Mestre oppure inviarla all’indirizzo fabwoman@formaset.com. La selezione avverrà in base ad un colloquio di tipo attitudinale e motivazionale. Le attività di coaching individuale delle prime allieve selezionate avverranno su appuntamento a partire dal 12 ottobre 2020. Per maggiori informazioni consultare il sito  www.formaset.com o chiamare il numero 0415067130.

INGEGNERI VENETI ALLA REGIONE: “RICLASSIFICARE IL RISCHIO SISMICO PER ALLARGARE L’ACCESSO AI BONUS. COSÌ RIPARTE L’ECONOMIA E SI GARANTISCE SICUREZZA”

La Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto in audizione oggi in Regione sulla proposta di legge sulle semplificazioni in edilizia  162  i Comuni interessati in Veneto: 72 in provincia di Padova, 35 in provincia di Rovigo, 6 in provincia di Vicenza,  20 in provincia di Venezia, 1 in provincia di Belluno e 28 comuni in provincia di Verona

 

“Riclassificare i 162 Comuni attualmente inseriti nella zona sismica 4 trasferendoli in zona 3, estendendo così il beneficio fiscale del Sismabonus e le agevolazioni fiscali previste dal recente Decreto Rilancio. Un modo per sostenere le aziende venete aumentando la platea dei beneficiari e contemporaneamente garantendo maggiore prevenzione sismica”. La richiesta è stata espressa oggi dal presidente della FOIV- Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto Pasqualino Boschetto, nel corso dell’audizione in Regione sulla proposta di legge n. 513 “Semplificazioni in materia di urbanistica ed edilizia per il rilancio del settore delle costruzioni e la promozione della rigenerazione urbana e del contenimento del consumo del suolo “Veneto cantiere veloce”.

 

“Bene che la Regione si sia posta come obiettivo la semplificazione – ha sottolineato Boschetto -. Reputo che introdurre in questa legge regionale la nostra proposta centrerebbe ulteriormente l’obiettivo, dando una spinta importante al comparto edile molto danneggiato dall’emergenza coronavirus di questi mesi. Si garantirebbe l’accesso di fatto ai seguenti contributi: Sismabonus, superbonus 110% per gli interventi di risparmio energetico più impegnativi, cessione del credito per le ristrutturazioni al 50%, ecobonus al 65% e bonus facciate”.

 

I 162 comuni indicati dalla FOIV, che ha redatto la proposta congiuntamente con la Federazione degli Architetti del Veneto e l’Ordine regionale dei Geologi, avrebbero effettivamente il diritto di usufruire dello sgravio fiscale in base ai rilevamenti dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), poiché presentano valori standard di accelerazione orizzontale massima del terreno (ag) maggiori di 0,05, ossia al di sopra della soglia minima stabilita dall’INGV per far ricadere il relativo territorio in zona 3. Eppure non possono accedere agli incentivi in base all’attuale classificazione regionale. Si tratta, per la precisione, di 72 comuni in provincia di Padova, 35 in provincia di Rovigo, 6 in provincia di Vicenza, 20 in provincia di Venezia, 1 in provincia di Belluno e 28 in provincia di Verona. Tra questi, tre capoluoghi come Padova, Venezia, Rovigo.

 

“Il passaggio da zona sismica 4 a zona 3 non comporterebbe ulteriori adempimenti tecnici e amministrativi o aggravi al bilancio regionale o ai soggetti che eseguono interventi edilizi su tali territori – ha precisato Boschetto -. È necessario però provvedere a un livello di classificazione sismica coerente con i valori resi disponibili dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia rispetto alla classificazione esistente”.

FORMAZIONE E INSERIMENTO LAVORATIVO COME ADDETTO ALLA CUCITURA/CAMPIONARISTA PER 7 GIOVANI

Scadenza domanda 19 giugno. Lezioni a Treviso da fine giugno.
Progetto a cura di Formaset nel Piano di attuazione regionale Veneto Garanzia Giovani

C’è tempo fino al 19 giugno per presentare la domanda di partecipazione alla work experience di tipo professionalizzante “Addetto/a alla cucitura–campionarista”, a cui 7 giovani maggiorenni potranno accedere, previa selezione. Le lezioni, che si svolgeranno a Treviso, partiranno entro il 30 giugno, a cura di Formaset nell’ambito di Garanzia Giovani della Regione Veneto.

Il percorso è incentrato sulla formazione professionale della figura del campionarista, ruolo chiave che si pone come intermediario tra le aziende produttrici e i commercianti al dettaglio, all’interno del settore moda – abbigliamento.

Oltre al corso di formazione della durata di 120 ore, ogni candidato avrà diritto a un orientamento specialistico individuale e a un tirocinio all’interno di un’azienda tessile della durata di 3 mesi retribuito con un’indennità di partecipazione di 450 euro mensili. Alla fine del percorso i giovani saranno inoltre supportati nel processo di inserimento in azienda.

La domanda di adesione dovrà pervenire entro le ore 12 del 19 giugno 2020 all’indirizzo e-mail info@formaset.com, allegando la domanda di partecipazione scaricabile nel sito www.formaset.com, il curriculum vitae in formato Europass, fotocopia del titolo di studio o relativa autocertificazione, la copia fronte retro della carta di’identità e del codice fiscale e la copia del Patto di Servizio Garanzia Giovani e relativa DID rilasciata dal centro per l’impiego.

Per ulteriori informazioni contattare il numero 0415067130 o scrivere una mail a info@formaset.com. La domanda e avviso di intervento è disponibile qui: https://www.formaset.com/wp-content/uploads/2020/05/AVVISODOMANDA-ADESIONE-CUCITURA.pdf

Borgo Trento Verona, i consulenti del lavoro del Veneto donano un ecografo

Borgo Trento, i consulenti del lavoro del Veneto donano un ecografo
Questa mattina la Consulta Regionale dei Consigli Provinciali dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro del Veneto ha consegnato un ecografo all’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.
La donazione, in segno di solidarietà al personale medico e paramedico veneto, è stata possibile grazie alla raccolta fondi lanciata nel mese di marzo e aprile. “Abbiamo così voluto dare un contributo concreto al sistema sanitario regionale fortemente in difficoltà a causa dell’emergenza COVID-19” commenta la presidente Patrizia Gobat.

CASE DI RIPOSO E CRISI FINANZIARIA POST-CORONAVIRUS A BELLUNO: CON IL CONSORZIO CEV GARANZIA AL 50% PER NUOVA LIQUIDITÀ

Iniziativa del Consorzio che conta in provincia 32 soci tra enti locali e Ipab

L’emergenza Covid-19 nelle case di riposo ha avuto pesantissime ripercussioni non solo dal punto di vista sanitario ma anche economico-finanziario per le strutture. Con lo stop ai nuovi ricoveri imposto dalla pandemia  e le nuove norme che impongono di tenere liberi alcuni posti letto per possibili ospiti affetti da coronavirus, il problema finanziario rischia di acuirsi. Per far fronte a queste difficoltà il Consorzio CEV, ente specializzato nel fornire soluzioni innovative alle pubbliche amministrazioni che in provincia conta 32 soci tra enti locali e Ipab,  mette a disposizione delle strutture uno strumento per agevolare l’accesso al credito.

“La necessità di dover attingere a nuova liquidità per riequilibrare i flussi finanziari si scontra con la difficoltà a interloquire con il sistema bancario in quanto, mai come in questo periodo, è restio a concedere nuova finanza se non supportata da adeguate forme di garanzia – sottolinea il presidente del Consorzio, Andrea Augusto Tasinato -. Per questo il Consorzio CEV ha individuato una formula che consentirà di migliorare l’accesso al credito. Ciò avverrà mediante il supporto di un Cofidi, ovvero di una struttura che garantisce il sistema bancario per almeno una parte dell’ammontare di cui si necessita”.  Nel dettaglio, il Consorzio Fidi – previa analisi della documentazione contabile – si rende disponibile a rilasciare a un istituto di credito  una garanzia a prima richiesta assoluta del 50% sul valore del finanziamento richiesto.

“Siamo entrati nella Fase 2, una fase che deve essere necessariamente di ripartenza, ma che ha bisogno di essere supportata con strumenti adatti. Molte case di riposo sono allo stremo delle forze, dopo mesi difficilissimi sotto ogni punto di vista – conclude Tasinato -. C’è bisogno di uno sforzo comune perché queste realtà sono irrinunciabili per le nostre comunità e soprattutto per le famiglie che possono contare su un aiuto indispensabile nella cura dei propri cari. Il Consorzio CEV non si tira indietro e ha voluto fare la propria parte con un servizio concreto, che speriamo possa dare un po’ di respiro”.

Il Consorzio CEV conta attualmente 1.047 soci, tra enti locali e case di riposo, ed è specializzato nel fornire soluzioni innovative per le attività delle pubbliche amministrazioni che vogliono attuare modelli di gestione improntati all’efficienza e al risparmio.

FORMAZIONE E INSERIMENTO LAVORATIVO PER 8 GIOVANI A MESTRE COME ADDETTO AL BACK OFFICE AMMINISTRATIVO

Progetto di Formaset nel Piano Garanzia Giovani

Con l’avvio della Fase 2 e la possibilità di svolgere formazione frontale, parte la work experience di tipo professionalizzante “Addetto/a al back office amministrativo”, a cui 8 giovani veneti potranno accedere, previa selezione.  Il corso si svolgerà a Mestre a cura di Formaset nell’ambito del progetto della Regione Veneto Garanzia Giovani. La domanda per partecipare deve essere presentata entro il 19 giugno.

L’addetto al back office amministrativo rappresenta una figura strategica per ogni realtà aziendale le cui mansioni vanno dall’elaborazione di paghe e contributi, trattenute fiscali e previdenziali, indennità e straordinari all’inserimento in organico dei neo-assunti.

Oltre al corso di formazione della durata di 160 ore, suddivise in tre moduli (“emettere documenti amministrativo contabili”, “operare nel sistema gestionale della contabilità” ed “elaborare le retribuzioni del personale”), ogni candidato avrà diritto a un orientamento specialistico individuale e a un tirocinio in azienda della durata di 3 mesi retribuito con un’indennità di partecipazione di 450 € mensili. Alla fine del percorso i giovani saranno inoltre supportati nel processo di inserimento in azienda.

Le selezioni si terranno nelle giornate del 22 e 23 giugno e la data stimata di inizio del percorso è il 30 giugno.

La domanda di adesione dovrà pervenire entro le ore 12 del 19 giugno 2020 all’indirizzo e-mail info@formaset.com, allegando la domanda di partecipazione scaricabile nel sito www.formaset.com, il curriculum vitae in formato Europass, fotocopia del titolo di studio o relativa autocertificazione, la copia fronte retro della carta di’identità e del codice fiscale e la copia del Patto di Servizio Garanzia Giovani e relativa DID rilasciata dal centro per l’impiego.

Per ulteriori informazioni contattare il numero 0415067130 o scrivere una mail a info@formaset.com. La domanda e avviso di intervento è disponibile qui: https://www.formaset.com/wp-content/uploads/2020/05/AVVISODOMANDA_scadenza-19.06.20.pdf

“I LAVORATORI MARITTIMI SENZA CASSA INTEGRAZIONE”: L’ALLARME DEI CONSULENTI DEL LAVORO DI VENEZIA

“I lavoratori del settore marittimo, nell’area metropolitana di Venezia come in tutta Italia, dall’inizio dell’emergenza Covid-19 sono in cassa integrazione per il blocco dell’attività ma nessuno di loro ha visto un soldo. Sembra che le domande di cassa integrazione presentate siamo tuttora in attesa di autorizzazione”. A riferirlo è l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia, per bocca della presidente Patrizia Gobat.

I Fondi di solidarietà bilaterali, istituiti dal Decreto n. 148/2015 assicurano ai lavoratori tutela in costanza di rapporto di lavoro, nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per le medesime causali previste dalla normativa in materia di integrazione salariale ordinaria o straordinaria e assicurano ai lavoratori prestazioni integrative, rispetto alle prestazioni previste dalla legge in caso di cessazione del rapporto di lavoro, o a trattamenti di integrazione salariale previsti dalla normativa vigente. “SOLIMARE” è il Fondo di solidarietà per i lavoratori del settore marittimo, compreso il personale amministrativo e di terra al quale aderiscono tutte le imprese armatoriali con più di cinque dipendenti, comprese le imprese di trasporto marittimo e le imprese che esercitano il servizio di rimorchio in concessione.

“Pur essendo una gestione dell’Inps, il fondo Solimare ha una propria autonomia ed è amministrato da un comitato (nominato dal Ministero del Lavoro) composto da  5 rappresentanti delle associazioni datoriali, 5 dalle associazioni sindacali e 1 componente del Ministero del Lavoro – spiega Gobat -. Il Comitato, normalmente, si riunisce con cadenza trimestrale per deliberare le domande di accesso all’assegno di integrazione salariale e non può erogare prestazioni se in carenza di fondi. Quindi, visto che ad oggi nessuna pratica è stata autorizzata verrebbe da pensare che se le domande di integrazione salariale sono state presentate in Marzo, il Comitato si riunirà con tutta calma entro giugno? Oppure non hanno a disposizione i fondi necessari? Intanto i lavoratori marittimi di tutt’Italia aspettano. Ieri una delegazione veneziana è andata a protestare dal Presidente del Veneto Luca Zaia ma la Regione non ha competenza in questa materia”.

“Più volte, in questi mesi di crisi, i Consulenti del lavoro hanno evidenziato la complessità e la farraginosità del sistema degli ammortizzatori sociali che è letteralmente ‘scoppiato’ dimostrando, ancora una volta, la sua inadeguatezza – conclude Gobat -. Ed ora ci stiamo impegnando a sollecitare le ‘stanze dei bottoni’ per cercare di risolvere questa brutta vicenda per i lavoratori di un settore che, al momento, non ha nemmeno prospettive di ripartenza”.

 

ORDINE CONSULENTI LAVORO VENEZIA: “ALLARME CASSA INTEGRAZIONE. CON QUESTE REGOLE IL GOVERNO NON RIUSCIRA’ A PAGARE LE INDENNITA’ AI LAVORATORI ENTRO IL 15 APRILE”

Burocrazia e blocchi del sito Inps continuano. Chiediamo acconto diretto nel c/c dei lavoratori

E’ evidente che, ad oggi, non si può fare più nulla per arrivare al 15 aprile con i pagamenti degli ammortizzatori sociali ai lavoratori dipendenti. Centinaia di migliaia di domande di CIGO e FIS si accumulano da due settimane negli archivi delle sedi Inps di tutt’Italia che, ad oggi, non hanno ancora iniziato alcuna istruttoria.

Per quel che riguarda la Cig in deroga, ad oggi, non tutte le regioni hanno pubblicato il decreto di recepimento delle misure previste dal Decreto Cura Italia. Per quelle che invece si sono mosse in tempo c’è il problema della frastagliata procedura per l’invio della domanda di accesso e dei continui intoppi e blocchi nell’invio delle pratiche.

In attesa della conversione del D.L. 18, in attesa che lo stato recepisca tutte le semplificazioni richieste (e inascoltate) dei Consulenti del lavoro, l’unica soluzione è dare un acconto ai lavoratori come è stato fatto per gli autonomi.

Questi ultimi, con pochi clic potranno ricevere i 600 euro sui loro c/c, senza accordi con le banche, senza istituire conti dedicati, evitando di compilare moduli e dichiarazioni (9 punti). La nostra proposta è dare un primo acconto di 600/800 euro a tutti i lavoratori dipendenti inviando gli Iban degli stessi con un semplice file da far acquisire all’Inps attraverso il cassetto previdenziale aziende. In tal modo l’Inps avrebbe tutto il tempo di istruire le pratiche e poi, con i tempi giusti, potremo fare i conguagli nei flussi Uniemens dei mesi di aprile e maggio.

Nel caso la domanda di Cassa integrazione non venisse accolta si potrebbe recuperare l’indennità sempre attraverso la busta paga/flussi Uniemens entro l’anno. Per essere pratici di seguito specifichiamo le fasi e i tempi della procedura, sempre che il sito Inps funzioni:

 

FASE Procedura Tempistica

1 In data 18.03.2020 il datore di lavoro trasmette telematicamente ai sindacati l’informativa relativa all’attivazione della Cassa Integrazione/Assegno Ordinario e si rende disponibile all’esame congiunto. Questa fase deve esaurirsi entro il 21.03.2020

2 Il datore di lavoro, direttamente o per il tramite del Consulente del Lavoro, trasmette all’Inps la domanda di accesso alla prestazione “COVID-19 NAZIONALE” e chiede il pagamento diretto da parte dell’Istituto. La Circolare Inps n. 47/2020 ha chiarito che alla domanda non deve essere allegato l’esito della consultazione. Quindi, nel nostro esempio, la domanda si assume inviata il 18.03.2020

3 L’Inps riceve la domanda presentata dall’Azienda, la protocolla e la istruisce, emettendo l’autorizzazione al pagamento diretto. Non esiste una tempistica definita. Al momento non risulta che sia stata autorizzata alcuna pratica su tutto il territorio nazionale

4 Il datore di lavoro attende l’esito della domanda trasmessa, consultando la voce “Esiti” della sezione del sito Inps dedicata all’invio delle domande di CIG/Assegno Ordinario I tempi non dipendono dal datore di lavoro e dal Consulente del Lavoro.

5 Non appena approvata la domanda e ottenuta l’ammissione al trattamento di CIG/Assegno Ordinario, il datore di lavoro, o il Consulente del Lavoro, predispone i modelli SR41, da trasmettersi telematicamente all’Inps. Entro 6 mesi dalla fine del periodo di paga in corso alla scadenza del periodo concesso. In ogni caso, ai fini del nostro esempio, si assume il 25° giorno successivo alla fine del periodo di paga di marzo 2020 (25.04.2020)

6 Quando l’Inps riceve i modelli SR41 contenenti i dati anagrafici dei dipendenti, l’IBAN del conto corrente su cui accreditare le somme e le ore di sospensione/riduzione, procede ad emettere i mandati di pagamento tramite bonifico. Non è prevista una tempistica di legge. I tempi di pagamento dipendono dal numero delle domande presentate, dai tempi di emissione dei mandati e da quelli di esecuzione dei bonifici.
Visto il numero ingente di domande e di lavoratori interessati, si stimano non meno di 60 giorni Questi passaggi sono obbligatori e quindi non si risolverà nulla con l’anticipazione delle banche, anche perché ad ora poche hanno aderito alla convenzione.

I lavoratori non incasseranno un euro almeno fino al mese di maggio. Se l’INPS e il Governo non porranno immediatamente rimedio a questa situazione si scatenerà una drammatica emergenza economica e sociale. Tantissimi lavoratori non avranno i soldi per fare la spesa!

Si tenga presente che in Europa lavoratori e aziende hanno già ricevuto gli aiuti direttamente sul c/c senza burocrazia.

Mi auguro che questo grido d’allarme che proviene da chi giorno dopo giorno vive realmente questa drammatica realtà a fianco delle aziende e dei lavoratori Veneti non resti inascoltato.

 

CONSULENTI DEL LAVORO DI VENEZIA: “SNELLIRE LE PROCEDURE PER AMMORTIZZATORI SOCIALI E BONUS DI SOPRAVVIVENZA”

Gobat: “Professioni ordinistiche dimenticate dal Governo. Nostro ruolo sociale non riconosciuto”

“Semplificare gli iter per l’accesso agli ammortizzatori sociali e al bonus di sopravvivenza di 600 euro, per permettere a imprese, autonomi e professionisti di sopravvivere”. È la richiesta dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia al Governo, per far fronte a questa situazione di emergenza.

“Il decreto Cura Italia fin dalla sua uscita ha mostrato tutti i suoi limiti. Possiamo considerarlo un primissimo intervento per tamponare la drammatica situazione che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria – sottolinea la presidente Patrizia Gobat -.Per fortuna nelle scorse ore l’Inps ha aperto le procedure per la richiesta degli ammortizzatori sociali.IConsulenti del lavoro a tutti i livelli stanno chiedendo al Governo di semplificare iter che, ad oggi, risultano ancora troppo complessi per fronteggiare una situazione straordinaria, che ha bisogno di misure straordinarie”. Innanzitutto, gli ammortizzatori sociali sono diversi: tra i nazionali c’è la Cassa integrazione Ordinaria CIGO per le imprese industriali, il Fondo di integrazione salariale FIS per il terziario, turismo, commercio sopra i 5 dipendenti,  i Fondi di solidarietà bilaterali per artigianato e altri settori. E poi ci sono gli ammortizzatori regionali, con la Cassa integrazione in deroga per tutti gli altri, che restano in attesa delle linee guida della Regione Veneto. “Da questa parcellizzazione si capisce bene quali siano i problemi e le soluzioni interpretative con cui ci si deve confrontare giornalmente – continua Gobat -.La maggior parte dei nostri clienti opera nei settori strategici della nostra economia che sono il turismo, il commercio e il terziario e, nella loro vita lavorativa, non hanno mai utilizzato tali strumenti e non sanno nemmeno come funzionano”.

Ciò che preoccupa particolarmente i Consulenti del Lavoro è la crisi di liquidità già in atto, dato che la maggior parte degli esercizi pubblici e delle attività sono chiuse, con la situazione ancor piùgrave di Venezia, già fortemente provata dall’acqua alta dello scorso novembre.“È necessario snellire ulteriormente la burocrazia perché i lavoratori, se va bene, vedranno questi soldi a maggio” spiega la presidente.

Stesso discorso per il bonus della “sopravvivenza” di 600 euro per i lavoratori autonomi che deve essere richiesto tramite il sito Inps. “Oggi si registra la corsa alla richiesta del Pin perché la maggior parte di questi soggetti non ne è in possesso. Ed emergono anche tutti i limiti della bassa digitalizzazione della nostra popolazione e delle istituzioni. In Germania imprese, lavoratori autonomi e professionisti hanno già ricevuto una somma di denaro in acconto, direttamente dallo Stato”.

In questo contesto lavorano i Consulenti del lavoro e i loro dipendenti, in presenza e in smart working, con tutte le difficoltà di gestione familiare che comporta. “Ma il Governo, nei vari provvedimenti, si è dimenticato dei professionisti ordinistici: nessun sostegno e nessuna menzione – accusa Gobat -. E qui mi sorge spontanea una riflessione: chi sta fronteggiando in prima linea l’emergenza sanitaria? Medici, infermieri, psicologi, radiologi, assistenti sociali, tutti professionisti.E subito dopo, per fronteggiare l’emergenza economica, i Consulenti del lavoro. Non vogliamo applausi, né manifesti di ringraziamento, ma solo il riconoscimento tangibile del nostro ruolo sociale”.

 

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