ACQUE ALTE A VENEZIA: SOLUZIONE MOSE
Una giornata di lavori di notevole spessore tecnico-scientifico, con relatori esperti e istituzioni per approfondire la soluzione del MoSE per Venezia. Il Convegno “Acque Alte a Venezia: soluzione MoSE”, organizzato da Consiglio Nazionale Ingegneri, Ordine Ingegneri Venezia, Collegio Ingegneri Venezia e Federazione Ordine Ingegneri Veneto si è svolto oggi nella sede dell’Ateneo Veneto in Campo San Fantin.
Il Convegno è stato trasmesso in diretta streaming in 16 sedi degli Ordini Ingegneri in vari territori italiani per un totale di oltre 500 Ingegneri accreditati che vanno a sommarsi ai 250 presenti all’Ateneo Veneto. La registrazione integrale è disponibile all’indirizzo https://youtu.be/yQhAduyN0oo.
“Il MoSE è un’opera molto complessa, unica al mondo: nessuno ha mai fatto delle chiusure di braccia di mare o lagune con installazioni sommerse come si è fatto qui a Venezia. Siamo in una città unica al mondo che richiede soluzioni tecniche assolutamente uniche – ha dichiarato Mariano Carraro, Presidente dell’Ordine Ingegneri di Venezia –. È un’opera che costa oltre 5 miliardi e mezzo e che costerà ulteriormente per la sua manutenzione, ma è straordinaria rispetto a qualunque altra opera di tipo analogo che è stata fatta nel mondo. I problemi ci sono e il convegno di oggi ne ha messo in rilievo alcuni. L’opera è ultimata al 93% e sarebbe un errore non completarla. Confidiamo nel fatto che chi l’ha progettata abbia tenuto conto di tutti gli aspetti posti in rilievo oggi e cerchiamo di difendere questa città meravigliosa”.
“Ci si è presentata un’occasione unica, dopo un silenzio assordante durato anni. A livello tecnico non c’è mai stata una comunicazione come quella di oggi. Siamo riusciti a portare a questo convegno eccellenze in tutti i sensi. Abbiamo avuto un confronto necessario, mai visto prima, grazie a conoscenze, persone autorevoli e personalità dotate di effettivo potere decisionale – ha affermato il Presidente del Collegio Ingegneri Venezia, Maurizio Pozzato –. Noi ingegneri siamo le persone dedicate alla soluzione dei problemi, in questo senso penso che la giornata di oggi sia molto importante per arrivare a qualcosa di concreto”.
“Si auspica che il MoSE sia completato, senza entrare nei particolari e nei tecnicismi, valutando esclusivamente l’aspetto di convenienza. Se ci saranno dei problemi le professionalità e le competenze tecniche ci sono e si saprà far fronte a ogni possibile criticità trovando un’opportuna soluzione – ha dichiarato Pasqualino Boschetto Presidente della Federazione Ordini Ingegneri del Veneto –. Riteniamo comunque irrinunciabile il completamento dell’opera, per poter mettere in funzione il MoSE, monitorandolo in modo da riuscire a capire sui fatti e non sulle previsioni”.
Quello che è emerso dal convegno è che la scelta ambientalista di progettare un’opera sommersa per minimizzare l’impatto visivo sul delicato ambiente lagunare ha condizionato e reso complesse le scelte tecnico progettuali che non potevano fare riferimento a esperienze analoghe sviluppatesi nel mondo, comportando di conseguenza anche costi aggiuntivi sia nel corso della realizzazione che nella sua successiva gestione e manutenzione.
La capacità progettuale dell’ingegneria e quella realizzativa dell’imprenditoria italiane, riconosciute in tutti gli ambienti scientifici competenti, offre ampie garanzie che il raggiungimento del difficile obiettivo possa essere raggiunto e che il sistema di chiusura temporanea delle bocche di porto funzioni e garantisca la sopravvivenza di Venezia sempre più minacciata dalla evoluzione dei cambiamenti climatici che interessano il nostro pianeta.
L’ultimazione dell’opera, secondo la comunità degli ingegneri, non ammette più ritardi, ripensamenti e incertezze decisionali continuando nelle scia delle polemiche. Si rende necessario invece individuare un soggetto gestore del sistema e che venga definita e posta in essere quanto prima una cabina di regia che coinvolga tutti gli Enti interessati e che definisca la metodologia e le regole atte a consentire la chiusura temporanea delle bocche di porto, assicurando tempestività decisionale ed operatività.
“RICLASSIFICARE I COMUNI VENETI DA ZONA SISMICA 4 A ZONA SISMICA 3, PER AVERE ACCESSO AL SISMABONUS”: LA RICHIESTA DELLA FOIV – FEDERAZIONE DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI DEL VENETO ALLA REGIONE
154 i Comuni interessati: 64 in provincia di Padova, 35 in provincia di Rovigo, 6 in provincia di Vicenza, 20 in provincia di Venezia e 28 comuni in provincia di Verona
Sostegno da ANCI Veneto: “Non comporterebbe aggravio amministrativo, ma solo benefici ai Comuni”
“Aprire un tavolo di lavoro in Regione Veneto per riclassificare i 154 Comuni attualmente inseriti nella zona sismica 4 trasferendoli in zona 3, così da estendere il beneficio fiscale del Sismabonus anche a quei comuni che di fatto, secondo i rilevamenti dell’INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, avrebbero il diritto di usufruire dello sgravio fiscale ma che non possono accedervi in base alla classificazione regionale”. È la proposta della FOIV – Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto alla Regione, che ha già raccolto il supporto dell’ANCI Veneto, per bocca della vicepresidente vicaria e past president Maria Rosa Pavanello, intervenuta nell’assemblea della Federazione nella serata del 9 dicembre scorso.
Secondo la zonazione regionale vigente sono 154 i comuni inseriti in zona sismica 4 e precisamente: 64 in provincia di Padova, 35 in provincia di Rovigo, 6 in provincia di Vicenza, 20 in provincia di Venezia e 28 comuni in provincia di Verona. “Comuni, questi, di fatto esclusi dall’accesso al Sismabonus, lo sconto fiscale applicabile agli interventi di adeguamento sismico di immobili ed edifici siti in zone a rischio terremoto -. sottolinea Gian Pietro Napol, past president di Foiv e coordinatore del gruppo di lavoro sulla prevenzione sismica -. Tutti Comuni che presentano però valori standard di accelerazione orizzontale massima del terreno (ag) maggiori di 0,05, ossia al di sopra della soglia minima stabilità dall’INGV per far ricadere il relativo territorio in zona 3”.
“Il passaggio da zona sismica 4 a zona 3 non comporterebbe ulteriori adempimenti tecnici e amministrativi o ulteriori aggravi al bilancio regionale o ai soggetti che eseguono interventi edilizi su tali territori – precisa il presidente di FOIV, Pasqualino Boschetto -. È necessario però provvedere a un livello di classificazione sismica coerente con i valori resi disponibili dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia rispetto alla classificazione esistente”.
“Ritengo la proposta della FOIV molto interessante perché non comporterebbe incombenze per i Comuni, ma solo benefici, permettendo di garantire ulteriore protezione e adeguamento sismico degli edifici, tema che a noi amministratori sta molto a cuore – dichiara Pavanello -. Siamo dunque disponibili a sostenere la Federazione nella richiesta alla Regione Veneto di modificare la legge regionale, così come peraltro ha già fatto la Lombardia”.
Cs Foiv – “RICLASSIFICARE I COMUNI VENETI DA ZONA SISMICA 4 A ZONA SISMICA 3, PER AVERE ACCESSO AL SISMABONUS”: LA RICHIESTA DELLA FOIV – FEDERAZIONE DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI DEL VENETO ALLA REGIONE
154 i Comuni interessati: 64 in provincia di Padova, 35 in provincia di Rovigo, 6 in provincia di Vicenza, 20 in provincia di Venezia e 28 comuni in provincia di Verona
Sostegno da ANCI Veneto: “Non comporterebbe aggravio amministrativo, ma solo benefici ai Comuni”
“Aprire un tavolo di lavoro in Regione Veneto per riclassificare i 154 Comuni attualmente inseriti nella zona sismica 4 trasferendoli in zona 3, così da estendere il beneficio fiscale del Sismabonus anche a quei comuni che di fatto, secondo i rilevamenti dell’INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, avrebbero il diritto di usufruire dello sgravio fiscale ma che non possono accedervi in base alla classificazione regionale”. È la proposta della FOIV – Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto alla Regione, che ha già raccolto il supporto dell’ANCI Veneto, per bocca della vicepresidente vicaria e past president Maria Rosa Pavanello, intervenuta nell’assemblea della Federazione nella serata del 9 dicembre scorso.
Secondo la zonazione regionale vigente sono 154 i comuni inseriti in zona sismica 4 e precisamente: 64 in provincia di Padova, 35 in provincia di Rovigo, 6 in provincia di Vicenza, 20 in provincia di Venezia e 28 comuni in provincia di Verona. “Comuni, questi, di fatto esclusi dall’accesso al Sismabonus, lo sconto fiscale applicabile agli interventi di adeguamento sismico di immobili ed edifici siti in zone a rischio terremoto -. sottolinea Gian Pietro Napol, past president di Foiv e coordinatore del gruppo di lavoro sulla prevenzione sismica -. Tutti Comuni che presentano però valori standard di accelerazione orizzontale massima del terreno (ag) maggiori di 0,05, ossia al di sopra della soglia minima stabilità dall’INGV per far ricadere il relativo territorio in zona 3”.
“Il passaggio da zona sismica 4 a zona 3 non comporterebbe ulteriori adempimenti tecnici e amministrativi o ulteriori aggravi al bilancio regionale o ai soggetti che eseguono interventi edilizi su tali territori – precisa il presidente di FOIV, Pasqualino Boschetto -. È necessario però provvedere a un livello di classificazione sismica coerente con i valori resi disponibili dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia rispetto alla classificazione esistente”.
“Ritengo la proposta della FOIV molto interessante perché non comporterebbe incombenze per i Comuni, ma solo benefici, permettendo di garantire ulteriore protezione e adeguamento sismico degli edifici, tema che a noi amministratori sta molto a cuore – dichiara Pavanello -. Siamo dunque disponibili a sostenere la Federazione nella richiesta alla Regione Veneto di modificare la legge regionale, così come peraltro ha già fatto la Lombardia”.
Cs Ordine Consulenti del Lavoro – CONSULENTI DEL LAVORO VENEZIANI PRONTI AD AFFRONTARE LE SFIDE DELL’ECONOMIA 4.0
Ieri convegno e cena di gala per i 40 anni dell’ente. La Presidente Gobat: “Parliamo ai giovani, che avranno spazi e soddisfazioni”. Lanciata una raccolta fondi per sostenere ANFFAS colpita dall’acqua alta
Grande emozione, ieri sera nella cornice di Villa Franceschi a Mira, per la celebrazione del quarantennale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia. Uno sguardo al passato, ricordando i presidenti e tutti coloro che hanno contribuito attivamente alla fondazione dell’Ordine, ma soprattutto quella di ieri è stata una serata dedicata al futuro dell’ente e della professione.
“Il Consulente del Lavoro moderno ha maturato negli anni nuove competenze in materia fiscale e tributaria, di pianificazione previdenziale e mercato del lavoro, politiche attive, gestione della crisi d’impresa – precisa la Presidente dell’Ordine veneziano, Patrizia Gobat -. Quindi questa figura professionale è pronta per affrontare le sfide poste dall’economia 4.0 che porterà nel diritto del lavoro nuovi paradigmi e di conseguenza imporrà alle imprese, ai lavoratori ma anche alle istituzioni di confrontarsi con un lavoro che cambia, un lavoro globalizzato, fatto di nuove competenze e nuove professionalità”. In questo scenario, c’è spazio per i giovani, che possono trovare nella categoria uno sbocco professionale importante: “La nostra è una professione fatta di passione, di impegno, in grado di dare molte soddisfazioni – continua Gobat -. Parliamo del lavoro, una delle esigenze primarie nella società moderna che preserva la dignità di ogni persona, pertanto una figura professionale che si occupa di queste tematiche avrà certamente grandi spazi e grandi soddisfazioni in futuro”.
Intervenuti nel corso del convegno la presidente dell’Ordine nazionale dei consulenti del Lavoro Marina Elvira Calderone, Rosario De Luca della Fondazione Studi, Alessandro Visparelli, presidente di Enpacl, e Vincenzo Visparelli, presidente della Fondazione Consulenti per il lavoro.
Nel corso della serata sono stati consegnati riconoscimenti ai past president dell’Ordine veneziano, Franco Antonucci, Alberto Maselli, Giuseppe Agnoletto, Michele Martellato, Antonio Casagrande, Bruno Daneluzzi, Antonio Vegna e la presidente in carica Gobat. Targhe alla carriera sono state consegnate ai consulenti del lavoro iscritti da 50 e 40 anni e riconoscimenti ad altri iscritti storici.
Otto i nuovi iscritti giovani ai quali è stato chiesto di pronunciare un “giuramento” e impegnarsi a svolgere la professione con etica e impegno. A loro anche gli omaggi dell’Unione Giovani presieduta da Gabriele Brunello, che evidenzia: “La nostra associazione sta crescendo giorno per giorno, nel segno del rinnovamento. Ritengo che se sapremo essere uniti, affiancarci ed essere categoria fino in fondo potremo diventare i veri protagonisti del mercato del lavoro ora e in futuro”.
In occasione delle celebrazioni del 40ennale e considerata l’emergenza acqua alta che ha colpito Venezia a metà novembre, l’Ordine ha deciso di attivare una raccolta fondi per sostenere l’associazione Anffas di Venezia, che è stata pesantemente colpita dalla marea eccezionale. Nella comunità alloggio alla Giudecca, che ospita attualmente 10 persone con disabilità, una violenta ondata ha infatti mandato in frantumi il muretto di protezione della struttura, scardinando la porta e mettendo fuori uso alcuni elettrodomestici essenziali per il vivere quotidiano. L’Ordine veneziano, venuto a conoscenza di questi danni, ha deciso di sostenere concretamente l’associazione, attivando un conto corrente dedicato dove sarà possibile fare le donazioni: IBAN IT45 F058 5636 2401 3457 1434 884 intestato all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia.
Cs Social Wine – NELLE TERRE DEL SOAVE UN’IMMERSIONE NEI CALDI COLORI DELL’AUTUNNO DEGUSTANDO OTTIMO VINO, SPERIMENTANDO ABBINAMENTI INNOVATIVI E RISCOPRENDO LA STORIA
Un gioiello naturalistico che si snoda tra collina e pianura, impreziosito dai vigneti di uva Garganega. Uno spettacolo reso ancora più emozionante, in questa stagione, dal foliage, il fenomeno delle foglie colorate che decorano gli alberi prima di cadere a terra in un tripudio di rosso, giallo e arancione. Tutto questo sono le terre del vino Soave, scelta perfetta per chi predilige il turismo enogastronomico, dove poter degustare i vini tipici – il Soave e il Recioto – e sperimentare abbinamenti inaspettati, per i palati più curiosi.
Nei 13 Comuni dell’area del Soave e possono ammirare corsi d’acqua, boschi, piante d’ulivo, ciliegie, cipressi, siepi, oltre a scorci di borghi caratteristici e cittadine medievali. Tra queste, svetta Soave con le sue mura erette nel 1369. Passeggiare in questa cittadina significa immergersi nella Storia, visitando ad esempio il duecentesco Palazzo San Bonifacio, il quattrocentesco Palazzo Cavalli in stile gotico veneziano, la Chiesa di San Lorenzo, riedificata nel ‘700 , il Palazzo di Giustizia, quindi dei Capitani della Serenissima e oggi, dopo un accurato restauro, del Municipio.
Fondata nel 1999, la Strada del vino Soave riunisce 130 soci tra in cantine, enti e associazioni, agriturismi, ristoranti, hotel, frantoi e aziende di prodotti tipici locali, che accompagnano il visitatore in un ideale percorso di circa 50 Km diffuso in quattro valli, tutte diverse ma tutte incantevoli: Val di Mezzane, Val d’Illasi, Val Tramigna e Val d’Alpone.
“Nata per far conoscere ai turisti, amanti della natura, del buon vino e dei piatti territoriali. Ogni territorio ha le sue peculiarità turistiche, culturali ed enogastronomiche. La Strada del vino Soave esprime questa peculiarità nelle 4 stagioni. Le sue dolci colline, ricche di viti, ciliegi e boschetti con percorsi enoturistici che danno al turista emozioni che variano da stagione a stagione con la possibilità di trascorrere una Soave giornata” dichiara Paolo Menapace, presidente della Strada del Vino Soave.
Degustare il vino Soave qui dove nasce permette di apprezzarne ancora di più le caratteristiche che lo rendono unico. Nasce da terreni vulcanici e sedimenti calcarei, responsabili dell’inconfondibile mineralità che insieme ai sentori fruttati e floreali conferisce al vino la sua pienezza e unicità gustativa. I vitigni sono la Garganega e il Trebbiano di Soave: la prima caratterizzata da profumi tra cui la mandorla e i fiori bianchi e da uno sviluppo biologico molto lungo, tanto da giungere a maturazione in ottobre. La sua buccia è dura ed è gialla (quasi rossa) quando è matura.Il Trebbiano di Soave, in passato abbandonato a favore della Garganega, ora sta tornando in auge e sempre più spesso viene riproposto il vino Soave.
Chi vuole sperimentare un abbinamento innovativo potrà assaggiare il Recioto di Soave con Blu della Lessinia. Due produzioni che nascono nello stesso territorio e che abbinano la tradizione con l’innovazione, la dolcezza con l’aromaticità e la sapidità.
Il Recioto di Soave è un vino passito della Strada del vino Soave. Un vino di antica tradizione ottenuto prevalentemente da uva Garganega, con un patrimonio di profumi eleganti. Le uve vengono raccolte a mano, selezionate e collocate su graticci ad appassire per un periodo di almeno tre mesi durante il quale vengono curate e preparate allo sviluppo della Botrytis cinerea, la muffa nobile che ne arricchirà aromi e struttura. La fermentazione e la maturazione avvengono, in genere, in piccole botti di rovere. Il vino è giallo dorato e il profumo è intenso di sentori di frutta matura, miele e fiori di sambuco. Il sapore è dolce, elegante e morbido con un piacevole finale dal sapore di mandorla.
Le doti di morbidezza lo rendono perfetto in abbinamento con il blu della Lessinia, formaggio erborinato prodotto artigianalmente nel veronese, sull’altopiano della Lessinia. È un formaggio a latte misto vaccino e caprino, la cui pasta molle erborinata assume un colore deciso per l’aggiunta di polvere di zafferano nella cagliata. Ha sapori aromatici e decisi grazie all’inedito connubio di zafferano ed erborinatura. Fonde facilmente e si presta quindi a molteplici preparazioni culinarie, dal mantecare un risotto, all’abbinamento con salumi, acciughe e ortaggi croccanti. La morbidezza del Recioto di Soave avvolge il palato e stempera l’esuberanza del formaggio in un connubio perfettamente armonioso.
Cs Ordine Consulenti del Lavoro – DOMANI A MIRA I CONSULENTI DEL LAVORO DI VENEZIA FESTEGGIANO 40 ANNI E LANCIANO UNA RACCOLTA FONDI PER ANFASS VENEZIA, COLPITA DALL’ACQUA ALTA
Sono trascorsi 40 anni dalla legge n. 12/1979, in seguito alla quale venne istituito l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia. Un traguardo importante, che l’Ordine festeggerà con un convegno e una cena di gala domani, MERCOLEDì 4 DICEMBRE, a partire dalle ore 17, in villa Franceschi a MIRA (Via Don Minzoni, 28). Sarà l’occasione per guardarsi indietro, fare un bilancio, riflettere sui cambiamenti che nei decenni hanno caratterizzato la professione, ma soprattutto sarà un punto di partenza, per confrontarsi sul futuro della figura del consulente del lavoro.
Il programma della giornata prevede alle 17 il convegno “Il Consulente del lavoro tra storia, valori e futuro”, con l’intervento di apertura della presidente dell’Ordine dei Consulenti di Lavoro di Venezia Patrizia Gobat e le relazioni di Marina Elvira Calderone, Presidente Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro; Rosario De Luca, Presidente Fondazione Studi; Alessandro Visparelli, Presidente ENPACL; Vincenzo Silvestri, Presidente Fondazione Consulenti per il Lavoro; Andrea CAFA’, Presidente FonARCom.
Seguiranno la cerimonia di consegna dei riconoscimenti alla carriera agli iscritti all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia e la cena di gala.
In occasione delle celebrazioni del 40ennale e considerata l’emergenza acqua alta che ha colpito Venezia a metà novembre, l’Ordine ha deciso di attivare una raccolta fondi per sostenere l’associazione Anffas di Venezia, che è stata pesantemente colpita dalla marea eccezionale. Nella comunità alloggio alla Giudecca, che ospita attualmente 10 persone con disabilità, una violenta ondata ha infatti mandato in frantumi il muretto di protezione della struttura (foto allegata), scardinando la porta e mettendo fuori uso alcuni elettrodomestici essenziali per il vivere quotidiano. L’Ordine veneziano, venuto a conoscenza di questi danni, ha deciso di sostenere concretamente l’associazione, attivando un conto corrente dedicato dove sarà possibile fare le donazioni: IBAN IT45 F058 5636 2401 3457 1434 884 intestato all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia.
Considerata la rilevanza dell’evento, l’Ordine dei Consulenti del Lavoro gradirebbe avere come ospite alla cena di gala un vs collaboratore.
Cs Ordine Consulenti del Lavoro – I CONSULENTI DEL LAVORO DI VENEZIA FESTEGGIANO 40 ANNI E LANCIANO UNA RACCOLTA FONDI PER ANFFAS VENEZIA, COLPITA DALL’ACQUA ALTA
Martedì 4 dicembre convegno e cena di gala in villa Franceschi a Mira
Sono trascorsi 40 anni dalla legge n. 12/1979, in seguito alla quale venne istituito l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia. Un traguardo importante, che l’Ordine festeggerà con un convegno e una cena di gala MERCOLEDì 4 DICEMBRE, a partire dalle ore 17, in villa Franceschi a MIRA (Via Don Minzoni, 28). Sarà l’occasione per guardarsi indietro, fare un bilancio, riflettere sui cambiamenti che nei decenni hanno caratterizzato la professione, ma soprattutto sarà un punto di partenza, per confrontarsi sul futuro della figura del consulente del lavoro.
Il programma della giornata prevede alle 17 il convegno “Il Consulente del lavoro tra storia, valori e futuro”, con l’intervento di apertura della presidente dell’Ordine dei Consulenti di Lavoro di Venezia Patrizia Gobat e le relazioni di Marina Elvira Calderone, Presidente Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro; Rosario De Luca, Presidente Fondazione Studi; Alessandro Visparelli, Presidente ENPACL; Vincenzo Silvestri, Presidente Fondazione Consulenti per il Lavoro; Andrea CAFA’, Presidente FonARCom.
Seguiranno la cerimonia di consegna dei riconoscimenti alla carriera agli iscritti all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia e la cena di gala. In occasione delle celebrazioni del 40ennale e considerata l’emergenza acqua alta che ha colpito Venezia a metà novembre, l’Ordine ha deciso di attivare una raccolta fondi per sostenere l’associazione Anffas di Venezia, che è stata pesantemente colpita dalla marea eccezionale. Nella comunità alloggio alla Giudecca, che ospita attualmente 10 persone con disabilità, una violenta ondata ha infatti mandato in frantumi il muretto di protezione della struttura (foto allegata), scardinando la porta e mettendo fuori uso alcuni elettrodomestici essenziali per il vivere quotidiano. L’Ordine veneziano, venuto a conoscenza di questi danni, ha deciso di sostenere concretamente l’associazione, attivando un conto corrente dedicato dove sarà possibile fare le donazioni: IBAN IT45 F058 5636 2401 3457 1434 884 intestato all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia.
Considerata la rilevanza dell’evento, l’Ordine dei Consulenti del Lavoro gradirebbe avere come ospite alla cena di gala un vs collaboratore. Si prega di voler dare conferma indicando il nome del collaboratore rispondendo a questa mail entro domani, martedì 3 dicembre.
Cs Formaset – FARE CARRIERA NEL MONDO DELLA COSMESI? OPPORTUNITA’ DI FORMAZIONE E INSERIMENTO LAVORATIVO PER 23 GIOVANI
Fino al 10 dicembre sarà possibile inviare la richiesta di partecipazione al percorso formativo gratuito in Beauty Consultant a Treviso, Padova, Venezia, Vicenza e Rovigo
Partirà il 15 dicembre nelle province di Treviso, Padova, Venezia, Vicenza e Rovigo un’interessante opportunità di formazione gratuita per tutti coloro che vogliono costruire una carriera nel mondo della cosmesi. Il nuovo progetto Garanzia Giovani Veneto, promosso da Formaset e A-MarksFactory offrirà a 23 corsisti la possibilità di approfondire la professione del Beauty Consultant. Obiettivo dell’iniziativa è di creare reali opportunità di lavoro per disoccupati con buoni livelli di qualificazione e professionalità.
Il corso è strutturato in 600 ore, suddivise in 120 di teoria e 480 dedicate alla pratica, durante le quali si approfondiranno conoscenze di organizzazione testing e makeover e le modalità di esposizione. Le 120 ore in aula saranno suddivise in 5 moduli proposti da professionisti senior A-Marks Factory, esperti nei campi di interesse: proporre e vendere soluzioni cosmetiche di make-up e fragranze (24 ore), consigliare soluzioni di make-up in profumeria (24 ore), consigliare soluzioni skin care in base alla tipologia di pelle della clientela (24 ore), suggerire il profumo sulla base delle preferenze del cliente (16 ore) e curare il visual merchandising in profumeria (32 ore). Seguirà un tirocinio in azienda della durata di 480 in cui è prevista, per coloro che non percepiscono alcun reddito, un’indennità di partecipazione di € 450 mensili.
Per poter partecipare al progetto bisogna essere iscritti a Garanzia Giovani (stato di disoccupazione/inoccupazione ed età inferiore a 29 anni), possedere una buona predisposizione alla vendita e al rapporto con i clienti ed essere disponibili a eventuali spostamenti. Per iscriversi alle selezioni basterà inviare entro il 10 dicembre il curriculum in formato Europass, una fotocopia del titolo di studio oppure l’autocertificazione attestante il titolo di studio, una copia del patto di servizio Garanzia Giovani rilasciato dal centro per l’impiego e una fotocopia fronte/retro del documento di identità e del codice fiscale.
Alla fine del corso verrà rilasciato dalla Regione Veneto un attestato a dimostrazione delle competenze acquisite. Per ulteriori informazioni e dettagli è possibile visitare il sito http://www.a-marksfactory.it.
Cs Formaset – “NEXT WOMEN”, RACCONTI DI DONNE IN STEM TRA FORMAZIONE, CARRIERA, SUCCESSO E DIFFICOLTÀ
Venerdì 22 , dalle ore 10.30, al Centro Culturale Candiani, Mestre (Ve)
Un’intera giornata dedicata alle donne, in particolare a quelle professioniste la cui formazione e lavoro sono in ambito STEM, acronimo inglese di Science, Technology, Engineering and Mathematics. A promuovere l’evento all’interno del progetto “Next Women” è Formaset scarl, che ha organizzato per venerdì 22 novembre l’evento “Racconti di donne in Stem”. Venerdì 22 novembre al Centro Culturale Candiani a Mestre infatti saranno protagoniste donne medici, architetti, geologhe, economiste e molte altre per spiegare la propria professione in ambito scientifico e tecnologico. Un evento tra storytelling, linguaggio teatrale e conferenza per dare voce alla loro esperienza: dalla formazione alla carriera, senza dimenticare risorse e difficoltà delle quote rosa che lavorano nei settori STEM di ieri e di oggi.
“STEM in rosa” comincerà al mattino, dalle 10:30, con il flashmob di introduzione “Voci che accolgono”, i saluti della presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano e con la presentazione della giornata a cura di Formaset. Si affronteranno temi come “Le risorse innate delle donne: ciclicità e Dee” con l’introduzione di Fabiana Polacco, naturopata, Moon Mother, “Professione donna” grazie alla testimonianza di Ivana Padoan, direttrice del Master in Gender Studies and social change dell’Università Cà Foscari di Venezia e, ancora, il flashmob “Geometrie libere, donne STEM di successo”. Non mancheranno poi i racconti di altre donne, tra storytelling e interviste, a cominciare dalle studentesse della classe V del liceo di Scienze applicate dell’Istituto Bruno-Franchetti; poi sarà la volta di Bianca Posocco, chimica, ricercatrice presso il centro di riferimento oncologico di Aviano; Barbara D’Agaro, architetto; Arianna Benincà, neolaureata in matematica e insegnante; Gloria Spagnolo, co-founder Xuni, FabLab Castelfranco Veneto coordinator; Elisa Tosello, ingegnere robotico, ricercatrice e docente dell’Università di Padova; Patrizia Riscica, medico, psicoterapeuta, poetessa; Francesca Dalla Giustina, geologa; Juliana Bernhofer, economista e ricercatrice dell’Università di Bolzano; Maria Domenica Pedone, dirigente medico Aulss 2 della Marca Trevigiana, nonché presidente AIDM sezione di Treviso e, infine, Carmen Palmisano, CTO, co-fondatrice di Fourteen TEC.
Il progetto è promosso dalla Regione Veneto ed è realizzato da Formaset Scarl in partenariato con Kid Pass. È possibile iscriversi gratuitamente su Eventbrite. Per ulteriori informazioni: info@formaset.com