Per i giovani di Mogliano Veneto un’importante opportunità di formazione e inserimento lavorativo grazie ai progetti Garanzia Giovani realizzati da Formaset in materia di Digital Marketing e Marketing Turistico, nell’ambito della co-progettazione in materia di Politiche giovanili con il Comune di Mogliano Veneto. Queste opportunità verranno presentate durante un incontro aperto ai giovani che si terrà lunedì 21 ottobre, presso la biblioteca comunale (via De Gasperi 8), alle ore 17.
I due percorsi formativi sono rivolti ciascuno a 6 giovani tra i 18 e i 29 anni che non siano attualmente impegnati in ambiti lavorativi e che non frequentino percorsi di studio, dimostrando al contempo interesse nell’acquisire conoscenze specifiche nei principali canali di comunicazione digitale o nei meccanismi che caratterizzano i processi di marketing strategico volto al settore turistico. Per completare la formazione, entrambe le iniziative prevedono al termine del corso un tirocinio di tre mesi in aziende del settore nei territori del trevigiano e del veneziano. Il tirocinio prevede una retribuzione mensile di € 450 al mese.
Per poter accedere alla selezione i giovani devono aderire al programma Garanzia Giovani e presentare la domanda di partecipazione e la documentazione necessaria all’indirizzo e mail info@formaset.com entro le ore 12 del 29 ottobre 2019.
Cs Foiv – Gli ingegneri del Veneto riuniscono istituzioni e stakeholder del territorio per ripensare i processi di rigenerazione di Porto Marghera.
Venezia Mestre, 17 ottobre 2019. Economia circolare, sostenibilità economica e ambientale, innovazione sono i temi connessi alla rigenerazione di Porto Marghera che saranno affrontati durante il convegno dal titolo “Soluzioni locali a problemi generali. La rigenerazione di Porto Marghera” in programma venerdì 18 ottobre dalle ore 9.30 presso Hotel NH Laguna Palace di Venezia Mestre. L’evento è promosso e realizzato da FOIV – Federazione Ordini Ingegneri Veneto, in collaborazione con l’Ordine Ingegneri di Venezia e col patrocinio del Consiglio Nazionale Ingegneri, della Regione del Veneto e del Comune di Venezia.
La Federazione Ordini Ingegneri Veneto intende promuovere un dibattito sulle opportunità che la rigenerazione urbana e territoriale associata a forme di economia circolare può offrire al territorio. Il caso di Porto Marghera rappresenta forse l’occasione più importante per sperimentare soluzioni innovative all’interno del territorio veneto: un territorio complesso, fatto di mille sfaccettature che travalicano i confini regionali per proiettarsi in una dimensione nazionale e internazionale.
“La rigenerazione di quest’area – commenta Pasqualino Boschetto, Presidente FOIV – può rappresentare un nodo essenziale per l’economia circolare in quanto apre la strada alla razionalizzazione delle infrastrutture presenti, alla rivisitazione dei sistemi di trasporto, al miglioramento della vivibilità attraverso il progetto degli spazi pubblici, alla valorizzazione del patrimonio culturale. In particolare, potrà focalizzarsi sul recupero del patrimonio industriale per cui è in atto un processo di deindustrializzazione legato a trasformazioni economico-produttive e a processi di globalizzazione del mercato dove l’economia circolare costituisce un’occasione e uno strumento centrale per dare contenuto e forza attuativa ai processi di rigenerazione urbana sostenibile.”
“Lo sviluppo e la riconversione del Polo Industriale di Porto Marghera – sottolinea Gianluca Forcolin, Vice presidente della Giunta regionale – è un tema di straordinaria complessità, data la numerosità dei soggetti interessati e l’articolazione delle problematiche ad esso connesse. È quindi indispensabile la sinergia fra tutti gli attori coinvolti negli accordi di programma già sottoscritti, per proseguire la realizzazione degli interventi previsti da tali accordi, consentendo di delineare un futuro possibile non solo per Porto Marghera, ma anche per il Porto di Venezia, componente essenziale per la ripresa dell’area. Il mio augurio è che si possa finalmente consolidare una effettiva prospettiva di rilancio dell’area, che dal punto di vista logistico e per capacità produttiva non ha eguali al mondo, dove molto è stato fatto e si sta facendo in termini di risanamento ambientale, di politiche industriali ed infrastrutturali”.
“Porto Marghera è stata la più grande concentrazione industriale d’Europa: una raffineria, un polo chimico integrato, i cantieri navali, l’alluminio, le vetrerie, i fertilizzanti, le materie plastiche. Un’area vasta, straordinariamente infrastrutturata, posta strategicamente all’incrocio delle direttrici europee Est-Ovest e al centro del sistema logistico di tutto il Nord Italia – spiega Luigi Brugnaro, Sindaco di Venezia – Il nostro obiettivo come Amministrazione è che diventi un nuovo polo logistico e terziario al servizio dell’industria manifatturiera, consolidando gli insediamenti già esistenti, incentivando l’arrivo di nuovi, con la possibilità di utilizzare manodopera altamente specializzata. Ci sono le infrastrutture, le capacità manageriali e le condizioni perché ciò avvenga. Con l’Agenzia di Sviluppo che il Comune di Venezia ha istituito vogliamo accompagnare gli imprenditori che decideranno di investire sul territorio veneziano, fornendo loro tempi e costi certi. Valuteremo i progetti che saranno presentati in base all’interesse pubblico e al numero di posti di lavoro che potranno creare. A 100 anni dalla sua nascita, Porto Marghera può e deve tornare un luogo di lavoro e di sviluppo da cui far ripartire non solo Venezia, ma tutto il Paese. La sera dell’11 marzo 1954, in un laboratorio di una società mineraria diventata chimica, la Montecatini, Giulio Natta, prima di spegnere la lampada da tavolo, impugnò la penna stilografica e sull’agenda poggiata sulla scrivania scrisse tre parole semplicissime: “Fatto il polipropilene”. Un’invenzione che gli valse il premio Nobel nel 1963. Nei prossimi 50 anni, spero che l’impegno su Marghera frutti un altro premio Nobel per il nostro paese. Magari un nuovo Nobel sull’Economia circolare”
Le città sono luoghi ideali dove confrontarsi con le sfide della sostenibilità, della resilienza e dell’innovazione in quanto univocamente riconosciute come motore dello sviluppo. In tal senso, l’Europa sta investendo in progetti volti al contenimento delle emissioni di carbonio, all’alta efficienza sotto il profilo delle risorse, all’impronta ambientale ridotta e ad un approccio inclusivo allo sviluppo sociale.
Così, aspetti tipici dell’economia lineare nelle città europee diventano dei veri e propri paradossi: una tipica auto europea è parcheggiata per il 92% del suo ciclo di funzionamento; il 10-15% del materiale edile viene sprecato durante la costruzione; il 50% della superficie del territorio cittadino è utilizzato per strade e altre infrastrutture relative ai trasporti. Per questo ripensare la forma urbana e l’economia che la sostiene sono le chiavi per pervenire a delle soluzioni reali ed efficienti per combattere queste sfide complesse.
Un esempio potrebbe essere l’applicazione dei principi dell’economia circolare attraverso i quali rivedere il modo in cui operano attualmente i sistemi urbani, correggendo gli errori del passato e introducendo soluzioni intrinsecamente resilienti nel lungo periodo, capaci di ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili e assicurare prosperità economica e benessere ai cittadini. Un ruolo chiave potrebbe essere svolto dalle cosiddette soluzioni basate sull’imitazione della natura (nature based solutions) che, nell’attuale quadro della politica di ricerca e innovazione dell’UE, rivestono un ruolo strategico. La sfida consiste nel portare soluzioni che imitano i processi biologici naturali per migliorare la sostenibilità, proteggere i paesaggi urbani, creare ambienti di alta qualità ed efficienti per i cittadini, in termini di utilizzo delle risorse.
Con quest’iniziativa FOIV intende dare continuità al filone iniziato nel 2015 con gli studi e l’approfondimento proposto dagli ingegneri veneti sul significato dell’area metropolitana veneta per offrire al territorio un momento di incontro, confronto e riflessione sul tema della rigenerazione di Porto Marghera.
Inserendo il caso specifico all’interno delle dinamiche proprie dell’attuale momento storico e comuni a tutti i paesi industrializzati, è possibile individuare spunti e soluzioni da poter applicare a livello locale, laddove le scelte vanno a ricadere. Così, attraverso delle relazioni generali di inquadramento del tema e due tavole rotonde alla quale partecipano diversi portatori di interessi e decisori politici, si cercherà di pervenire ad delle proposte fattive che possano supportare il processo di rigenerazione urbana attraverso strumenti e politiche di innovazione, competenze proprie degli ingegneri.
Apriranno i lavori con i saluti iniziali alle ore 9.30 Mariano Carraro, Presidente Ordine degli Ingegneri di Venezia; Pasqualino Boschetto Presidente FOIV e Piero Pedrocco Presidente CRSUV. Seguirà la relazione introduttiva “Riqualificazione di Porto Marghera” di Alessandro Bove Coordinatore Gruppo di Lavoro FOIV – Riqualificazione Porto Marghera. Alle ore 10.00 sarà la volta degli interventi delle Istituzioni con Pier Paolo Baretta Sottosegretario Ministero dell’Economia e delle Finanze; Gianluca Forcolin, Vice Presidente Regione del Veneto e Luigi Brugnaro Sindaco del Comune di Venezia. Parteciperanno alla prima tavola rotonda “I fattori tecnici per favorire la trasformazione e la riqualificazione di Porto Marghera” moderata da Roberto Scibilia, Componente Gruppo di Lavoro FOIV Riqualificazione Porto Marghera, Ezio Micelli Professore di Estimo e Valutazione economica dei progetti Università IUAV di Venezia; Bruno Barel Avvocato BM&A Studio Legale e Andrea Razzini Direttore Generale Gruppo Veritas. Prenderanno parte invece alla seconda tavola rotonda “Governance e finanziamenti”, moderata da Maurizio Tira, Rettore Università degli Studi di Brescia, Vincenzo Marinese Presidente Confindustria Venezia; Gianni Massa Vice Presidente CNI e Fabio Dattilo Capo del Corpo nazionale VVF. A trarre le conclusioni della mattinata di lavori sarà, alle ore 13.40, Pasqualino Boschetto Presidente FOIV.
Cs Formaset – A MESTRE “CREA IL TUO LAVORO E LA TUA IMPRESA DIGITALE” IL PROGETTO ROSA CHE VUOLE VALORIZZARE L’IMPRESA FEMMINILE
Donne in prima linea. È questo il motto del nuovo progetto Fabwoman “Crea il tuo lavoro e la tua impresa digitale” che si terrà a Mestre (VE) e che vedrà coinvolte 8 donne disoccupate o occupate residenti in Veneto. La scadenza per l’invio delle candidature per effettuare i colloqui di selezione è fissata per il 14 ottobre, quando saranno valutate motivazione e idee imprenditoriali delle candidate.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di creare delle figure altamente specializzate, dotate però di competenze trasversali, sostenendo l’occupazione femminile, in un mercato del lavoro sempre più digitale. Si tratteranno i temi dell’autoimpiego e dell’autoimprenditorialità, mirando a rendere le lavoratrici autonome e competenti nella realizzazione della loro idea d’impresa, assicurando un pieno supporto, dagli aspetti burocratici a quelli organizzativi e finanziari.
Il progetto, totalmente gratuito, prevederà per tutte le partecipanti 40 ore di corso “Crea il tuo lavoro e la tua impresa digitale”, durante il quale sarà fornito supporto nella fase iniziale di progettazione dell’idea imprenditoriale.
Successivamente, tramite 20 ore di consulenza individuale “Dall’idea all’impresa”, le aspiranti imprenditrici saranno assistite da esperti nella redazione di un piano d’impresa personalizzato a cui seguiranno 16 ore di intervento formativo “Faboulous woman” che renderà le partecipanti in grado di esporre con successo il loro concept al pubblico e alle aziende. Il percorso formativo si concluderà con ulteriori 16 ore del laboratorio “Fablab Woman” che renderà concrete le competenze acquisite.
Per partecipare al bando è necessario compilare la scheda di iscrizione disponibile nel sito www.formaset.com e inviarla con codice fiscale,documento di identità, autocertificazione del titolo di studio e curriculum vitae alla mail fabwoman@formaset.com. Per le partecipanti inoccupate sarà necessario iscriversi ad un Centro per l’Impiego acquisendo la propria DID.
Il progetto è finanziato dalla Regione Veneto tramite Fondo sociale europeo ed è realizzato da Formaset Scarl in partenariato con la Camera di commercio di Venezia-Rovigo e di Treviso-Belluno.
Cs Formaset – LA DONNA ENTRA NELL’IMPRESA 4.0 CON IL PERCORSO IN “ESPERTA IN MANIFATTURA DIGITALE” A CASTELFRANCO VENETO (TV)
Un’opportunità per le donne che vogliono sperimentare il mondo dell’impresa 4.0. A offrirla è il progetto Fabwoman “Esperta in manifattura digitale” che si svolgerà a Castelfranco Veneto (TV) e che vedrà coinvolte 8 donne disoccupate o occupate residenti in Veneto. La scadenza per l’invio delle candidature per sostenere i colloqui di selezione è fissata per il 14 ottobre, quando sarà valutata la motivazione e sarà inoltre testato che le competenze in ambito informatico siano sufficienti per affrontare il percorso.
Il corso, gratuito, mira a formare delle operatrici specializzate nella manifattura digitale in ambito dell’impresa 4.0, che acquisiranno competenze riguardanti gli strumenti di lavoro (software, taglio laser, stampa 3D). Particolare attenzione sarà dedicata al concetto di sostenibilità e all’impatto ambientale.
Le candidate senza occupazione potranno usufruire, prima dell’avvio del corso, di 2 ore di orientamento di primo livello e 8 ore di orientamento di secondo livello. Il corso avrà una durata di 60 ore e al termine sarà rilasciato un attestato di frequenza.
Due delle corsiste che si saranno distinte per merito avranno la possibilità di svolgere 480 ore di tirocinio in aziende selezionate con un compenso di 450 € al mese.
Per partecipare al bando è necessario compilare la scheda di iscrizione disponibile nel sito www.formaset.com e inviarla con codice fiscale, documento di identità, autocertificazione del titolo di studio e curriculum vitae alla mail fabwoman@formaset.com. (Per le partecipanti inoccupate sarà necessario iscriversi ad un Centro per l’Impiego acquisendo la propria DID).
Il progetto è finanziato dalla Regione Veneto tramite Fondo sociale europeo ed è realizzato da Formaset Scarl in partenariato con la Camera di commercio di Venezia-Rovigo e di Treviso-Belluno.
Cs Formaset – “YES, I START-UP”: 80 ORE PER SCOPRIRE COME DIVENTARE IMPRENDITORI, IL PROGETTO RIVOLTO AI GIOVANI UNDER30
Circa 10 giovani su 100 in provincia di Venezia sono NEET, ovvero under 30 che non studiano né lavorano (dati Anpal, 2018). Giovani che attendono un’opportunità per mettersi in gioco e che potrebbero trovarla nell’imprenditorialità. Ma come sapere se hanno le carte in regola e se la loro idea è vincente?
Parte il 7 ottobre a Mestre (scadenza domande 3 ottobre) il progetto “Yes, I start-up” all’interno del programma Garanzia Giovani. Il progetto, gratuito, mette a disposizione un corso professionalizzante realizzato da Formaset della durata di 80 ore, suddivise in 60 ore di attività formativa di base in gruppo e 20 ore di attività di accompagnamento e assistenza tecnica personalizzata.
Gli interventi saranno organizzati appositamente a seconda della tipologia di attività che si intende realizzare, con una continua assistenza nella fase di redazione del Business Plan. Per accedervi basterà essere iscritti al programma Garanzia Giovani e non essere studenti o lavoratori.
La frequenza del corso sarà attestata con il rilascio di un Documento di accompagnamento a sostegno della validità delle competenze acquisite. La redazione assistita del proprio Business Plan e il Documento di accompagnamento consentiranno al partecipante l’accesso alle opportunità di finanziamento del Fondo SELFIEmployment di Invitalia che eroga finanziamenti fino a 50.000 euro rimborsabili in un massimo di 7 anni. La partecipazione al corso formativo permetterà al giovane l’acquisizione di 9 punti nella valutazione del Piano di Impresa.
Per iscrizioni: info@formaset.com.
cs. Ordine Geologi del Veneto: Maltempo nel vicentino e colata di fango a Piovene Rocchette: “Urgente investire in prevenzione”
“Il maltempo di ieri nel vicentino e la colata di fango e detriti che ha interessato Piovene Rocchette, in provincia di Vicenza, mette in risalto ancora una volta l’urgenza della prevenzione del dissesto idrogeologico. Frane, cadute di massi, colate di fango e di detriti sono fenomeni naturali che trasformano e modificano la morfologia dei versanti montani e collinari. Sono eventi fisici spesso sospinti e favoriti da condizioni metereologiche eccezionali come quelle delle ultime ore”. Così Tatiana Bartolomei, presidente dell’Ordine dei Geologi del Veneto.
“In questi ultimi periodi inoltre sussistono scenari atmosferici che associano alle caratteristiche estive anche quelle autunnali mettendo in gioco grandi energie che interagiscono in aree già profondamente colpite – evidenzia la presidente -. I rilievi montani e collinari si trasformano e gli abitanti delle zone a rischio, che ben conoscono l’ambiente in cui vivono, osservano con attenzione e preoccupazione temendo quelle conseguenze che, purtroppo, periodicamente accadono. Si tratta di processi che sono ben noti in zone già segnalate e magari già soggette a opere di sistemazione e ripristino grazie all’azione competente della Protezione Civile. Ma evidentemente non è sufficiente. In parole povere intervenendo sull’effetto (emergenza) non si agisce sulla causa (prevenzione).
“Per questi fenomeni, purtroppo periodici, dobbiamo mettere in gioco in modo capillare gli strumenti e le tecniche in modo lungimirante, programmando in tempi di pace la “prevenzione” piuttosto che intervenire in condizioni di emergenza – continua Bartolomei -“. È, pertanto, di fondamentale importanza nella fase di prevenzione del rischio l’apporto tecnico del geologo, imprescindibile così come del resto stabilito dalla normativa di settore, necessario per definire le possibili cause dei fenomeni di dissesto idro-geologico e i conseguenti interventi di mitigazione.
L’Ordine dei Geologi della Regione Veneto – conclude – rinnovando la disponibilità collaborativa alle istituzioni preposte auspica che gli ingenti fondi attribuiti alla Regione Veneto, per il ripristino delle aree colpite da eventi distruttivi sopra citati, siano utilizzati, non solo a sistemare le situazioni di emergenza, ma soprattutto effettuando adeguati approfondimenti e studi geologici in un’ottica anche di prevenzione e che la messa in sicurezza del territorio e della popolazione nelle aree in cui il dissesto idrogeologico si ripete costantemente diventi una priorità della politica”.
Cs. Ordine Geologi del Veneto – “Maltempo e dissesto: Prevenzione e messa in sicurezza siano priorità della politica”
Cs. On Moretto – “Tavoli di crisi: “Mise non in grado di fornire il numero ufficiale. E dopo un anno di governo contesta metodo di conteggio”
“È ridicolo che il Mise non sia in grado di fornire il numero ufficiale dei tavoli di crisi aperti. È come se un imprenditore non sapesse quante commesse deve evadere”. Così la deputata Sara Moretto, capogruppo Pd in Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera, prima firmataria di un’interrogazione discussa questa mattina durante il question time.
“Oggi il sottosegretario Galli ha contestato il “metodo di conteggio” utilizzato dai precedenti esecutivi ed ha assicurato ora, dopo più di un anno di governo, che si procederà ad un adeguato monitoraggio. Forse anche qui si applicherà il nuovo metodo di conteggio utilizzato per i mandati dei deputati Cinque Stelle?”
“Il superministro Di Maio – prosegue la deputata – o non sa di quante crisi aziendali dovrebbe occuparsi oppure non vuole fornire dati che dimostrano l’incapacità del suo governo di sostenere il sistema imprese. Quello che è certo è l’inadeguatezza di un Ministro che non segue le vertenze, che si accorge delle crisi aziendali quando ormai sono irrecuperabili e ammette che “sta provando” a far fronte alle difficoltà competitive delle imprese italiane con decreti spot, senza una visione industriale di lungo periodo”.
Cs. Consorzio Cev: “Risparmio e sostenibilità per gli enti locali: il Consorzio CEV in tour in tutta Italia per incontrare gli amministratori”
A oggi sono 1.079 i soci che aderiscono a CEV
Inizierà ufficialmente a settembre il tour itinerante del Consorzio Cev in tutta Italia, anche se già durante questi mesi estivi ha anticipato questo ambizioso progetto con diverse tappe, da nord a sud Italia, isole comprese: dalla Lombardia all’Umbria, fino ai due viaggi in Sicilia. L’obiettivo del programma è aggiornare gli Enti Soci del Consorzio sui nuovi servizi a loro disposizione e su quelli di prossima realizzazione e incontrare nuovi potenziali consorziati che potranno beneficiare dei tanti progetti virtuosi improntati al risparmio e alla sostenibilità.
“Ad oggi il Consorzio CEV è una realtà in espansione, con 1.079 Enti soci – dichiara il presidente, Andrea Augusto Tasinato -. Vogliamo mettere a disposizione dei Comuni italiani le nostre competenze e conoscenze, sostenerli e supportarli nei vari bandi e obiettivi che si sono posti ma che spesso, purtroppo a causa degli ingenti costi o di norme burocratiche lunghe, non riuscirebbero a portare a termine da soli. Diventare soci di CEV significa vedere la propria amministrazione comunale portare a casa gli obiettivi”.
Il tour è cominciato a giugno in Sicilia nell’ambito della Scuola Politica del Mezzogiorno con tappe in diversi Comuni per sensibilizzare e familiarizzare le amministrazioni locali sugli acquisti e le procedure di appalto. Il Consorzio CEV è poi volato in Lombardia, precisamente a Lesa, per incontrare i sindaci dei Comuni del Lago Maggiore, insieme a tre Enti comunali consorziati (Lesa appunto, e poi Castelletto Sopra Ticino e Baveno). Un contatto con il territorio che si è tradotto poi con una tappa umbra, a Valfabbrica, in provincia di Perugia, dove il CEV ha affiancato il Comune socio nella procedura di valutazione del Project Financing. Infine Rovigo, presso la sede di Consvipo (Consorzio per lo Sviluppo del Polesine) per un incontro insieme a primi cittadini locali e tecnici amministrativi di presentazione del Consorzio stesso, i servizi a disposizione dei Soci e i prossimi progetti.
“È fondamentale per un’amministrazione locale saper pianificare le risorse a disposizione. Il Consorzio CEV sostiene gli Enti sia come supporto operativo nelle loro attività quotidiane, sia nella gestione dei fondi ottenuti – dichiara il presidente Tasinato -. Il nostro obiettivo è in sinergia con quello dei Comuni soci verso nuovi percorsi di sviluppo amministrativo, che si traduce formando i dipendenti comunali in tutto l’iter di partecipazione ai bandi, a partire da quali documenti devono essere presentati. Il CEV in primis incentra il lavoro nella formazione dei funzionari e dei dirigenti nell’ambito dei codici degli appalti, in due formule precise – continua Tasinato -: insegniamo l’utilizzo degli strumenti e della piattaforma informatica e, eventualmente, seguiamo i nostri Soci in tutto il percorso per indire una gara d’appalto. Non solo, qualora un’Amministrazione fosse oberata da altre incombenze, il Consorzio CEV gestisce integralmente le procedure per conto degli Enti, in tempi brevi e nel pieno rispetto delle normative vigenti” conclude il Presidente.
Presto saranno comunicate le date dei prossimi incontri da settembre.
Cs. On. Moretto – “Turismo, l’appello di Brugnaro è caduto nel vuoto. Lega e Cinque Stelle tradiscono nuovamente Venezia”
“Lega e Cinque Stelle tradiscono nuovamente Venezia. Nonostante il sindaco Brugnaro avesse firmato l’appello sottoscritto anche da altre città europee contro la diffusione incontrollata degli affitti brevi, il Governo non ha colto l’occasione del ddl delega sul turismo per affrontare il tema, una delle emergenze del turismo italiano”.
Così la deputata del Pd Sara Moretto l’indomani dell’approvazione alla Camera del disegno di legge delega al Governo in materia di turismo. “In un testo omnibus, confuso ed inefficace, che consegna all’Esecutivo una delega in bianco, spendibile tra l’altro entro i prossimi due anni, un tempo infinito per gli operatori del turismo, – ha detto – non hanno trovato spazio la questione dell’evasione fiscale e dell’abusivismo attraverso le piattaforme di intermediazione sul web. Il solo riferimento al tema – ha aggiunto Moretto – è il mio emendamento che chiede di definire i criteri in base ai quali l’attività di locazione breve si presume svolta in forma imprenditoriale. Purtroppo, come ho avuto modo di dire in Aula, annunciando il voto di astensione del Partito Democratico al provvedimento, è stata persa un’altra occasione. Un comparto che contribuisce per più del 10% del PIL (per un valore di 180 miliardi) e dà lavoro a oltre 2 milioni e mezzo di persone e che anche nel contratto di Governo veniva enfatizzato, viene abbandonato. Ho cercato di far capire alla maggioranza che stava sbagliando direzione ma non c’è stato verso e i toni trionfalistici con cui anche il Ministro Centinaio ha accolto l’approvazione del ddl lasciano l’amaro in bocca non solo a me ma anche a molti operatori del comparto”.