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Il sottosegretario Baretta: “Gorizia, città europea per storia e vocazione, deve essere centrale nell’economia del Nord Est”

Si è svolto questa mattina presso la sala conferenze dell’Hotel BW Gorizia Palace di Gorizia il convegno “Il rilancio economico del territorio: la Zes, una soluzione possibile?” promosso dalla senatrice Laura Fasiolo, alla presenza del sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta. “Il Paese cresce – ha affermato il sottosegretario Baretta -. Vorremmo di più, ma i dati sono positivi e bisogna irrobustirli con idee ed investimenti. Manifattura, turismo e cultura, logistica sono i campi sui quali sviluppare la nostra economia. A maggior ragione questo vale per il nord est. E Gorizia, città europea per storia e vocazione, deve mettersi al centro di questa prospettiva”.

“La Zona Economica Speciale, che il disegno di legge della Sen. Fasiolo promuove – ha proseguito -, risponde a questo obiettivo. La Zona Economica Speciale Europea potrà decollare solo se parte prima la Zes che non necessità di accordi bilaterali e attiva da subito condizioni fiscali di vantaggio. In particolare Gorizia è il naturale retro porto di Trieste e non solo come porta di accesso all’Europa. Serve, dunque, un salto di qualità che il Governo appoggia, ma che non può che partire da Gorizia. L’occasione c’è e la candidatura di Roberto Collini lo garantisce”.

Baretta: “Referendum veneto non solo inutile ma anche sbagliato”

Oggi venerdì 19 maggio il sottosegretario ha preso parte a Bergamo presso il Centro Congressi, al seminario “Autonomia Rafforzata, dalle parole, ai fatti!” sul referendum veneto-lombardo per l’autonomia delle Regioni. All’incontro, introdotto dal segretario PD Lombardia Alessandro Alfieri, sono intervenuti il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianclaudio Bressa (in collegamento Skype), il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina.

“Il referendum veneto non è solo inutile ma anche sbagliato per l’intrico di motivazioni con cui viene presentato ai cittadini – ha esordito il sottosegretario Baretta -. In primo luogo, in Veneto ha dominato un forte messaggio leghista, indipendentista e secessionista. Un messaggio equivoco che non viene contrastato dai promotori del referendum, poiché aiuta un cartello referendario favorevole. Ma indipendenza, secessione, autonomia sono cose molto diverse. In secondo luogo, c’è l’idea di fare del Veneto una nuova regione a statuto speciale, come le confinanti Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. La vera domanda, però, non è se serva una nuova regione a statuto speciale, ma se servono le attuali. Ulteriore motivo per cui il referendum è sbagliato è che non è necessario ‘conquistare il tavolo’ di Roma, giacché il governo è disponibile al dialogo. La quarta motivazione del referendum è la richiesta di un gettito fiscale gestito: ma com’è pensabile che possa essere proposto e concretizzato al di fuori di un negoziato?”.

“Poi c’è la questione dei contenuti – ha aggiunto il sottosegretario -. Una buona autonomia, un buon federalismo fiscale sono buoni obiettivi, non solo per il Veneto, ma anche per una revisione generale del rapporto fra centro e periferia. La strada per il federalismo è quella che dobbiamo praticare nel concreto. Gli enti locali erano stati ‘spremuti’, ma questo governo e quello precedente hanno decisamente invertito la tendenza, riducendo i tagli: ogni manovra, sempre più intende riportare alla normalità la situazione. Abbiamo poi abolito il patto di stabilità interno dei comuni. Dobbiamo pensare come migliorare il fondo di solidarietà. E ancora, è stata abbandonata la spesa storica e sostituita dall’introduzione dei fabbisogni standard, ma su questo tema bisogna andare fino in fondo. Infine, c’è l’emergenza province che stiamo affrontando. Un percorso in questa direzione – ha concluso – darebbe prospettive al Paese e risposte ai cittadini che, oggi più che mai, hanno bisogno di rappresentanza”.

Il sottosegretario Baretta alla tavola rotonda sulla Brexit (ELSA Padova): “L’Inghilterra subirà danni notevoli, avendo investito sulla finanza sacrificando il manifatturiero, al contrario dell’Italia”

Nel pomeriggio di oggi, giovedì 18 maggio, il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta ha preso parte ad una tavola rotonda economico-giuridica sugli aspetti finanziari del post Brexit intitolata “L’Unione Europea dopo la Brexit: opportunità o inizio del declino? Per una nuova leadership finanziaria dell’Italia” organizzata da Elsa (The European Law Students’ Association), nell’aula Nievo al palazzo del Bo, Padova.  All’incontro, moderato da Katy Mandurino giornalista de “In Sole 24 Ore”, hanno partecipato il prof. Matteo De Poli docente di giurisprudenza all’università di Padova, il prof. Francesco Zen, docente di Economia all’università di Padova e il dott. Roberto Caporale, economista e manager, autore del libro “Exeunt. La Brexit e la fine dell’Europa”.

“Il dato di fondo è l’incrinatura di un processo storico di cui l’Inghilterra faceva parte – ha affermato Baretta –. Loro subiranno certamente dei danni notevoli: nonostante abbiano investito molto per diventare una piazza finanziaria, hanno sacrificato la struttura manifatturiera, che, per inciso, in Italia rimane molto forte. Penso dunque che in un mondo integrato, chi sceglie l’isolamento pagherà pegno nel medio periodo. Chiaro che la loro scelta sottende un’idea di autosufficienza”.

“D’altra parte – ha aggiunto Baretta –, penso che sia stato sbagliato il negoziato con la Gran Bretagna: l’Europa ha gestito un negoziato con l’idea che bisognasse a tutti i costi trattenerla all’interno dell’Ue. Concessione dopo concessione, l’Inghilterra ha dunque preso tutto ciò che poteva prendere, per poi staccarsi. Paradossalmente, il nuovo negoziato potrebbe invece suscitare l’effetto opposto, per questo bisogna prestare attenzione: è difficile pensare ad una struttura di futuro indipendentemente dalla Gran Bretagna. Il negoziato dovrà dunque essere molto fermo sull’uscita, ma anche flessibile sui percorsi: dalla libera circolazione, al passaporto”.

“Abbiamo dunque bisogno di prendere, se mai la Brexit ci sollecita a farlo, delle decisioni sull’Europa evitando tuttavia un approccio emotivo: al di là della vittoria di Trump o di Macron, viviamo un conflitto storico. Abbiamo bisogno che si irrobustiscano le condizioni dello stare insieme. Se immaginassimo di completare un percorso che porti all’elezione diretta dei governatori dell’Europa in cambio di una cessione di potere, innescheremmo un forte processo democratico, di responsabilizzazione delle popolazioni. E l’unico anticorpo contro il rischio della “germanizzazione” sarebbe per l’appunto l’innalzamento del tasso democratico”.

Il sottosegretario Baretta al convegno FOIV sull’Industria 4.0 al Galileo Festival (Padova): “Grande rivoluzione culturale, che va accompagnata da una valorizzazione della soggettività”

Nel pomeriggio di oggi, il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta è intervenuto al convegno “Industria 4.0: rivoluzione industriale e professionale”, organizzato da FOIV (Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto), in collaborazione con l’Università di Padova e Confindustria Veneto, nella giornata di apertura del prestigioso Galileo Festival, a Padova.

“L’Industria 4.0 è una grande occasione, sia da un punto di vista fiscale, sia strategico – ha dichiarato il sottosegretario Baretta –. Dal punto di vista fiscale, va ricordato che il superammortamento non si sostituisce ma si somma a tutti gli altri benefici fiscali già in essere. E le aziende, evidentemente, hanno colto il vantaggio, vista l’impennata di ordinativi”.  “Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale – ha aggiunto Baretta –, basata su innovazione e conoscenza, che va inserita in un processo globale di digitalizzazione. A partire dal completamento del percorso che porta ai Competence Center e ai Digital Innovation Hub”.  “Tale rivoluzione – ha concluso – deve tuttavia essere accompagnata da una valorizzazione della soggettività: bisogna mettere le persone al centro”.  All’evento hanno preso parte anche Annalisa Magone, giornalista e autrice di “Industria 4.0. Uomini e macchine nella fabbrica digitale”; Stefano Miotto, responsabile per le politiche Industriali, la Ricerca e l’Innovazione di Confindustria Veneto; prof. Fabrizio Dughiero, prorettore al trasferimento tecnologico e ai rapporti con le imprese dell’Università di Padova; ing. Andrea Falsirollo, vice presidente degli Ingegneri del Veneto per il settore industriale; Renato Mason, segretario della CGIA di Mestre; Paolo Giacon, di Confartigianato Imprese Veneto; Jari Ognibeni, fondatore di Industrio, primo acceleratore di startup per hardware.

Congresso regionale Cisl Veneto, dichiarazione sottosegretario Baretta

“Il tema scelto dalla Cisl regionale, un Veneto connesso, è significativo di un’idea di territorio aperto alle sfide della modernità”. È con queste parole che il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ha aperto il suo intervento al congresso regionale della Cisl Veneto, in corso in queste ore.

“Il Veneto connesso – ha spiegato il sottosegretario – è la miglior sintesi per un territorio che rappresenta una delle regioni più importanti e strategiche a livello europeo. A dirlo sono i numeri. Il Veneto è una delle prime regioni d’Europa, e quindi d’Italia, per intensità industriale, un tessuto di piccole e medie imprese competitive nei mercati globali. Siamo la prima regione italiana per flussi turistici, con un patrimonio artistico e risorse naturali straordinarie, e dobbiamo avere il coraggio e la capacità di esaltare la nostra vocazione culturale e turistica. A ciò va affiancata la valorizzazione della nostra collocazione geografica: il Veneto e Venezia sono una porta di accesso privilegiata all’Europa continentale e all’Europa dell’Est lungo quell’antica Via della Seta che fa dell’Italia una piattaforma logistica naturale in un Mediterraneo tornato, nel bene o nel male, centrale per i flussi economici e finanziari. Ma non basta per accelerare quella ripresa economica che c’è, ma è ancora debole e mal percepita. Dobbiamo dircelo con franchezza. Il referendum per l’autonomia proposto da Zaia è una scelta sbagliata, perché finirebbe per far prevalere una prospettiva separatista, che rinnega una storia millenaria fatta di interconnessioni e scambi. Al contrario, dobbiamo esercitare la delega già contenuta nell’articolo 116 della Costituzione che garantirebbe spazi e margini di autonomia per la regione. Lo Stato c’è ed è pronto a trattare. Come c’è per la questione delle banche venete, dove serve un impegno da parte della classe imprenditoriale veneta. Serve un nuovo protagonismo, una nuova spinta partecipativa e rappresentativa. E lo dico anche da qui, – conclude Baretta – da un luogo che più di tutti è capace di cogliere il senso e il peso della parola rappresentanza, lo dico da un luogo che considero casa”.

Caserma “Miraglia”, al via la consultazione pubblica. Baretta: “Successo del progetto sta nella collaborazione fra istituzioni”

È stata annunciata questa mattina presso il Comando Presidio Militare Venezia, a Castello, l’apertura della consultazione pubblica finalizzata alla raccolta di proposte per la valorizzazione della caserma “Miraglia” di Venezia, sede del reggimento Lagunari dell’Esercito.

“Rispetto ai tempi medi con i quali si affrontano questioni anche più semplici – ha esordito il sottosegretario Baretta in conferenza stampa –, la realizzazione del piano è avvenuta in tempi molto rapidi, grazie a una forte collaborazione istituzionale. Stiamo infatti lavorando a questo progetto dall’inizio della legislatura, convinti della sua fattibilità. È evidente che si tratta di una soluzione straordinaria: la caserma Miraglia è la porta dal mare e questo progetto mette in moto un processo di valorizzazione che va oltre l’impatto sulla singola città di Venezia”.

“Va ricordato che ogni progetto comporta dei costi – ha aggiunto ­–, ma c’è stato un cambio di mentalità di cui sono molto contento. L’idea che la Difesa metta a disposizione dei siti attraverso dei processi di liberalizzazione pubblica, collegati però anche a una realizzazione dell’intervento, è un passo straordinariamente positivo. La collaborazione fra Ministeri competenti è importantissima per progetti che, come questo, presuppongono una sinergia fra pubblico e privato. Il privato deve sapere che alle spalle ha una burocrazia che ha fatto una salto di qualità e affronta questi temi con un volto solo. Diversamente, non saremmo riusciti in così poco tempo a realizzare un progetto di spostamento di questo tipo, che crea un impressionante spazio di opportunità”.

“La valutazione di impatto economico e finanziario va vista nella sua complessità – ha proseguito Baretta –: abbiamo alle spalle 1 miliardo circa di investimenti, ma abbiamo già un recupero 200 milioni di affitti, che prima spendevamo in soluzioni non razionalizzate. La valorizzazione del patrimonio pubblico non va considerata fra i costi, ma fra gli investimenti, valutando l’impatto di medio periodo. D’altra parte l’obiettivo dello Stato non è quello di alienare, ma di valorizzare il più possibile”.

Pd Veneto, Baretta: “L’elezione di Alessandro Bisato alla segreteria regionale rilancia un progetto per il Veneto”

“Anche in Veneto si riparte – dichiara il sottosegretario all’economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta -. La affermazione di Alessandro Bisato, a Segretario Regionale del Pd del Veneto, ci consente, assieme alla vittoria di Matteo Renzi, di lanciare un progetto per il Veneto, per il suo presente e il suo futuro. Una nuova classe dirigente di un Veneto per i Veneti, in Italia, in Europa! Buon lavoro al nuovo Segretario”.

Venezia, Baretta: È necessario e urgente convocare il Comitatone

Il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, interviene sulla richiesta del Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, di convocare il Comitatotone per parlare del futuro della città. “Giusta la richiesta del Sindaco. Il Comitatone, che è presieduto dal Presidente del Consiglio, è l’organo – spiega Baretta – che coordina gli interventi della legge speciale. È necessario e urgente che si riunisca per dare una prospettiva alle molte questioni aperte: dalla stessa legge speciale al completamento, necessario, del Mose; dalle soluzioni per le grandi navi ai flussi turistici; dal patto per Venezia al futuro delle aree di Marghera e del quadrante. Insomma – conclude il sottosegretario – l’intera agenda di Venezia ha rilevanza nazionale”.

Venerdì 21 aprile Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera a Mestre e a Mira (Ve) per la mozione Renzi-Martina e per le elezioni amministrative

Doppio appuntamento venerdì 21 aprile con il capogruppo del Partito Democratico alla Camera dei Deputati on. Ettore Rosato, a sostegno della mozione Renzi-Martina alle Primarie del 30 aprile e in vista delle elezioni amministrative del prossimo 11 giugno.

Il primo incontro si svolgerà alle ore 18 a Mestre presso l’Officina del Gusto, in via Paolo Sarpi 21, alla presenza di parlamentari, amministratori e rappresentanti di categorie economiche e sociali.

Al secondo appuntamento, che avrà luogo a Oriago di Mira in via Venezia 183 alle ore 20.30, saranno invece presenti il candidato sindaco del Comune di Mira Marco Dori, la segretaria metropolitana del Pd di Venezia Gigliola Scattolin, il segretario comunale del Pd di Mira Giorgio Zapparoli e altri candidati sindaci sostenuti dal Partito Democratico.

“L’incontro a Mestre con Ettore Rosato offre un’importante occasione di confronto diretto sia in vista delle primarie, a sostegno della candidatura di Matteo Renzi alla segreteria del Partito Democratico, sia sull’attività parlamentare a sostegno dei candidati sindaci di centrosinistra del territorio alle elezioni comunali dell’11 giugno 2017” commenta l’on. Sara Moretto, coordinatrice metropolitana della mozione Renzi.

Moretto (Pd): “Con il decreto Minniti tracciata una nuova rotta nella gestione dei migranti”

La deputata del Pd, Sara Moretto, unica componente veneta della Commissione d’inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattamento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate, esprime soddisfazione per il via libera dell’Aula al decreto Minniti sull’immigrazione, che ha convertito in legge il pacchetto organico di misure che mira a snellire i tempi dei procedimenti in materia di protezione internazionale nonché a contrastare l’immigrazione illegale.

Con il decreto si accelerano, in modo significativo, i tempi per ottenere l’accertamento dello status di rifugiato; si promuovono, su proposta dei Prefetti, i lavori di pubblica utilità per i richiedenti asilo; si migliora la gestione informatica dei procedimenti amministrativi sugli ingressi e i soggiorni irregolari e si amplifica la condivisione delle informazioni relative ad ogni straniero.

“La filosofia che sta alla base di questo provvedimento – commenta l’on. Moretto – è quella di coniugare accoglienza con il rispetto delle regole. Certamente il decreto non cancella le criticità che ci sono in Veneto e nella Provincia di Venezia ma disegna un quadro normativo che per il futuro consentirà, per esempio, di evitare l’accumulo delle richieste d’asilo e di conseguenza una permanenza nei centri oltremodo lunga da parte dei migranti. Con questo provvedimento – prosegue l’esponente Dem – si aggiunge un ulteriore tassello alle misure volte alle gestione del fenomeno migratorio, in cui la parte del leone devono e dovranno continuare ad essere, a mio avviso, gli accordi bilaterali con i paesi di provenienza”.

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