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Redattore Sociale – “The italian Batman”, l’eroe che porta felicità e sollievo a chi è in difficoltà

italian batman “Noi uomini ci mettiamo una maschera a seconda delle situazioni. Alla sera, quando andiamo a casa, mettiamo la maschera del papà. Alla mattina, quando ci svegliamo, la maschera del commerciante. Io ho scelto un’altra maschera, che spero possa portare un po’ di felicità e sollievo a chi sta vivendo situazioni difficili”. Massimo Benetta è “The italian Batman”.

Qui l’articolo completo.

“RICLASSIFICARE I COMUNI VENETI DA ZONA SISMICA 4 A ZONA SISMICA 3, PER AVERE ACCESSO AL SISMABONUS”: LA RICHIESTA DELLA FOIV – FEDERAZIONE DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI DEL VENETO ALLA REGIONE

154 i Comuni interessati: 64 in provincia di Padova, 35 in provincia di Rovigo, 6 in provincia di Vicenza, 20 in provincia di Venezia e 28 comuni in provincia di Verona

Sostegno da ANCI Veneto: “Non comporterebbe aggravio amministrativo, ma solo benefici ai Comuni”

“Aprire un tavolo di lavoro in Regione Veneto per riclassificare i 154 Comuni attualmente inseriti nella zona sismica 4 trasferendoli in zona 3, così da estendere il beneficio fiscale del Sismabonus anche a quei comuni che di fatto, secondo i rilevamenti dell’INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, avrebbero il diritto di usufruire dello sgravio fiscale ma che non possono accedervi in base alla classificazione regionale”.  È la proposta della FOIV – Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto alla Regione, che ha già raccolto il supporto dell’ANCI Veneto, per bocca della vicepresidente vicaria e past president Maria Rosa Pavanello, intervenuta nell’assemblea della Federazione nella serata del 9 dicembre scorso.

Secondo la zonazione regionale vigente sono 154 i comuni inseriti in zona sismica 4 e precisamente: 64 in provincia di Padova, 35 in provincia di Rovigo, 6 in provincia di Vicenza, 20 in provincia di Venezia e 28 comuni in provincia di Verona. “Comuni, questi, di fatto esclusi dall’accesso al Sismabonus, lo sconto fiscale applicabile agli interventi di adeguamento sismico di immobili ed edifici siti in zone a rischio terremoto -. sottolinea Gian Pietro Napol, past president di Foiv e coordinatore del gruppo di lavoro sulla prevenzione sismica -. Tutti Comuni che presentano però valori standard di accelerazione orizzontale massima del terreno (ag) maggiori di 0,05, ossia al di sopra della soglia minima stabilità dall’INGV per far ricadere il relativo territorio in zona 3”.

“Il passaggio da zona sismica 4 a zona 3 non comporterebbe ulteriori adempimenti tecnici e amministrativi o ulteriori aggravi al bilancio regionale o ai soggetti che eseguono interventi edilizi su tali territori – precisa il presidente di FOIV, Pasqualino Boschetto -. È necessario però provvedere a un livello di classificazione sismica coerente con i valori resi disponibili dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia rispetto alla classificazione esistente”.

“Ritengo la proposta della FOIV molto interessante perché non comporterebbe incombenze per i Comuni, ma solo benefici, permettendo di garantire ulteriore protezione e adeguamento sismico degli edifici, tema che a noi amministratori sta molto a cuore – dichiara Pavanello -. Siamo dunque disponibili a sostenere la Federazione nella richiesta alla Regione Veneto di modificare la legge regionale, così come peraltro ha già fatto la Lombardia”.

Foiv – La proposta della Foiv per la revisione della zonazione sismica sulla stampa

Cs Foiv – “RICLASSIFICARE I COMUNI VENETI DA ZONA SISMICA 4 A ZONA SISMICA 3, PER AVERE ACCESSO AL SISMABONUS”: LA RICHIESTA DELLA FOIV – FEDERAZIONE DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI DEL VENETO ALLA REGIONE

154 i Comuni interessati: 64 in provincia di Padova, 35 in provincia di Rovigo, 6 in provincia di Vicenza, 20 in provincia di Venezia e 28 comuni in provincia di Verona

Sostegno da ANCI Veneto: “Non comporterebbe aggravio amministrativo, ma solo benefici ai Comuni”

“Aprire un tavolo di lavoro in Regione Veneto per riclassificare i 154 Comuni attualmente inseriti nella zona sismica 4 trasferendoli in zona 3, così da estendere il beneficio fiscale del Sismabonus anche a quei comuni che di fatto, secondo i rilevamenti dell’INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, avrebbero il diritto di usufruire dello sgravio fiscale ma che non possono accedervi in base alla classificazione regionale”.  È la proposta della FOIV – Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto alla Regione, che ha già raccolto il supporto dell’ANCI Veneto, per bocca della vicepresidente vicaria e past president Maria Rosa Pavanello, intervenuta nell’assemblea della Federazione nella serata del 9 dicembre scorso.

Secondo la zonazione regionale vigente sono 154 i comuni inseriti in zona sismica 4 e precisamente: 64 in provincia di Padova, 35 in provincia di Rovigo, 6 in provincia di Vicenza, 20 in provincia di Venezia e 28 comuni in provincia di Verona. “Comuni, questi, di fatto esclusi dall’accesso al Sismabonus, lo sconto fiscale applicabile agli interventi di adeguamento sismico di immobili ed edifici siti in zone a rischio terremoto -. sottolinea Gian Pietro Napol, past president di Foiv e coordinatore del gruppo di lavoro sulla prevenzione sismica -. Tutti Comuni che presentano però valori standard di accelerazione orizzontale massima del terreno (ag) maggiori di 0,05, ossia al di sopra della soglia minima stabilità dall’INGV per far ricadere il relativo territorio in zona 3”.

“Il passaggio da zona sismica 4 a zona 3 non comporterebbe ulteriori adempimenti tecnici e amministrativi o ulteriori aggravi al bilancio regionale o ai soggetti che eseguono interventi edilizi su tali territori – precisa il presidente di FOIV, Pasqualino Boschetto -. È necessario però provvedere a un livello di classificazione sismica coerente con i valori resi disponibili dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia rispetto alla classificazione esistente”.

“Ritengo la proposta della FOIV molto interessante perché non comporterebbe incombenze per i Comuni, ma solo benefici, permettendo di garantire ulteriore protezione e adeguamento sismico degli edifici, tema che a noi amministratori sta molto a cuore – dichiara Pavanello -. Siamo dunque disponibili a sostenere la Federazione nella richiesta alla Regione Veneto di modificare la legge regionale, così come peraltro ha già fatto la Lombardia”.

Cs Ordine Consulenti del Lavoro – CONSULENTI DEL LAVORO VENEZIANI PRONTI AD AFFRONTARE LE SFIDE DELL’ECONOMIA 4.0

Ieri convegno e cena di gala per i 40 anni dell’ente. La Presidente Gobat: “Parliamo ai giovani, che avranno spazi e soddisfazioni”. Lanciata una raccolta fondi per sostenere ANFFAS colpita dall’acqua alta

Grande emozione, ieri sera nella cornice di Villa Franceschi a Mira, per la celebrazione del quarantennale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia. Uno sguardo al passato, ricordando i presidenti e tutti coloro che hanno contribuito attivamente alla fondazione dell’Ordine, ma soprattutto quella di ieri è stata una serata dedicata al futuro dell’ente e della professione.

“Il Consulente del Lavoro moderno ha maturato negli anni nuove competenze in materia fiscale e tributaria, di pianificazione previdenziale e mercato del lavoro, politiche attive, gestione della crisi d’impresa – precisa la Presidente dell’Ordine veneziano, Patrizia Gobat -. Quindi questa figura professionale è pronta per affrontare le sfide poste dall’economia 4.0 che porterà nel diritto del lavoro nuovi paradigmi e di conseguenza imporrà alle imprese, ai lavoratori ma anche alle istituzioni di confrontarsi con un lavoro che cambia, un lavoro globalizzato, fatto di nuove competenze e nuove professionalità”. In questo scenario, c’è spazio per i giovani, che possono trovare nella categoria uno sbocco professionale importante: “La nostra è una professione fatta di passione, di impegno, in grado di dare molte soddisfazioni – continua Gobat -. Parliamo del lavoro, una delle esigenze primarie nella società moderna che preserva la dignità di ogni persona, pertanto una figura professionale che si occupa di queste tematiche avrà certamente grandi spazi e grandi soddisfazioni in futuro”.

Intervenuti nel corso del convegno la presidente dell’Ordine nazionale dei consulenti del Lavoro Marina Elvira Calderone, Rosario De Luca della Fondazione Studi,  Alessandro Visparelli, presidente di Enpacl, e Vincenzo Visparelli, presidente della Fondazione Consulenti per il lavoro.

Nel corso della serata sono stati consegnati riconoscimenti ai past president dell’Ordine veneziano, Franco Antonucci, Alberto Maselli, Giuseppe Agnoletto, Michele Martellato, Antonio Casagrande, Bruno Daneluzzi, Antonio Vegna e la presidente in carica Gobat. Targhe alla carriera sono state consegnate ai consulenti del lavoro iscritti da 50 e 40 anni e riconoscimenti ad altri iscritti storici.

Otto i nuovi iscritti giovani ai quali è stato chiesto di pronunciare un “giuramento” e impegnarsi a svolgere la professione con etica e impegno. A loro anche gli omaggi dell’Unione Giovani presieduta da Gabriele Brunello, che evidenzia: “La nostra associazione sta crescendo giorno per giorno, nel segno del rinnovamento. Ritengo che se sapremo essere uniti, affiancarci ed essere categoria fino in fondo potremo diventare i veri protagonisti del mercato del lavoro ora e in futuro”.

In occasione delle celebrazioni del 40ennale e considerata l’emergenza acqua alta che ha colpito Venezia a metà novembre, l’Ordine ha deciso di attivare una raccolta fondi per sostenere l’associazione Anffas di Venezia, che è stata pesantemente colpita dalla marea eccezionale. Nella comunità alloggio alla Giudecca, che ospita attualmente 10 persone con disabilità, una violenta ondata ha infatti mandato in frantumi il muretto di protezione della struttura, scardinando la porta e mettendo fuori uso alcuni elettrodomestici essenziali per il vivere quotidiano. L’Ordine veneziano, venuto a conoscenza di questi danni, ha deciso di sostenere concretamente l’associazione, attivando un conto corrente dedicato dove sarà possibile fare le donazioni: IBAN IT45 F058 5636 2401 3457 1434 884 intestato all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia.

Cs Social Wine – NELLE TERRE DEL SOAVE UN’IMMERSIONE NEI CALDI COLORI DELL’AUTUNNO DEGUSTANDO OTTIMO VINO, SPERIMENTANDO ABBINAMENTI INNOVATIVI E RISCOPRENDO LA STORIA

Un gioiello naturalistico che si snoda tra collina e pianura, impreziosito dai vigneti di uva Garganega. Uno spettacolo reso ancora più emozionante, in questa stagione, dal foliage, il fenomeno delle foglie colorate che decorano gli alberi prima di cadere a terra in un tripudio di rosso, giallo e arancione. Tutto questo sono le terre del vino Soave, scelta perfetta per chi predilige il turismo enogastronomico, dove poter degustare i vini tipici – il Soave e il Recioto – e sperimentare abbinamenti inaspettati, per i palati più curiosi.

Nei 13 Comuni dell’area del Soave e possono ammirare corsi d’acqua, boschi, piante d’ulivo, ciliegie, cipressi, siepi, oltre a scorci di borghi caratteristici e cittadine medievali. Tra queste, svetta Soave con le sue mura erette nel 1369. Passeggiare in questa cittadina significa immergersi nella Storia, visitando ad esempio il duecentesco Palazzo San Bonifacio, il quattrocentesco Palazzo Cavalli in stile gotico veneziano, la Chiesa di San Lorenzo, riedificata nel ‘700 , il Palazzo di Giustizia, quindi dei Capitani della Serenissima e oggi, dopo un accurato restauro, del Municipio.

Fondata nel 1999, la Strada del vino Soave riunisce 130 soci tra in cantine, enti e associazioni, agriturismi, ristoranti, hotel, frantoi e aziende di prodotti tipici locali, che accompagnano il visitatore in un ideale percorso di circa 50 Km diffuso in quattro valli, tutte diverse ma tutte incantevoli: Val di Mezzane, Val d’Illasi, Val Tramigna e Val d’Alpone.

“Nata per far conoscere ai turisti, amanti della natura, del buon vino e dei piatti territoriali. Ogni territorio ha le sue peculiarità turistiche, culturali ed enogastronomiche. La Strada del vino Soave esprime questa peculiarità nelle 4 stagioni. Le sue dolci colline, ricche di viti, ciliegi e boschetti con percorsi enoturistici che danno al turista emozioni che variano da stagione a stagione con la possibilità di trascorrere una Soave giornata” dichiara Paolo Menapace, presidente della Strada del Vino Soave.

 

Degustare il vino Soave qui dove nasce permette di apprezzarne ancora di più le caratteristiche che lo rendono unico. Nasce da terreni vulcanici e sedimenti calcarei, responsabili dell’inconfondibile mineralità che insieme ai sentori fruttati e floreali conferisce al vino la sua pienezza e unicità gustativa. I vitigni sono la Garganega e il Trebbiano di Soave: la prima caratterizzata da profumi tra cui la mandorla e i fiori bianchi e da uno sviluppo biologico molto lungo, tanto da giungere a maturazione in ottobre. La sua buccia è dura ed è gialla (quasi rossa) quando è matura.Il Trebbiano di Soave, in passato abbandonato a favore della Garganega, ora sta tornando in auge e sempre più spesso viene  riproposto il vino Soave.

Chi vuole sperimentare un abbinamento innovativo potrà assaggiare il Recioto di Soave con Blu della Lessinia. Due produzioni che nascono nello stesso territorio e che abbinano la tradizione con l’innovazione, la dolcezza con l’aromaticità e la sapidità.

Il Recioto di Soave è un vino passito  della Strada del vino Soave. Un vino di antica tradizione ottenuto prevalentemente da uva Garganega, con un patrimonio di profumi eleganti. Le uve vengono raccolte a mano, selezionate e collocate su graticci ad appassire per un periodo di almeno tre mesi durante il quale vengono curate e preparate allo sviluppo della Botrytis cinerea, la muffa nobile che ne arricchirà aromi e struttura. La fermentazione e la maturazione avvengono, in genere, in piccole botti di rovere. Il vino è giallo dorato e il profumo è intenso di sentori di frutta matura, miele e fiori di sambuco. Il sapore è dolce, elegante e morbido con un piacevole finale dal sapore di mandorla.

Le doti di morbidezza lo rendono perfetto in abbinamento con il blu della Lessinia, formaggio erborinato prodotto artigianalmente nel veronese, sull’altopiano della Lessinia. È un formaggio a latte misto vaccino e caprino, la cui pasta molle erborinata assume un colore deciso per l’aggiunta di polvere di zafferano nella cagliata. Ha sapori aromatici e decisi grazie all’inedito connubio di zafferano ed erborinatura. Fonde facilmente e si presta quindi a molteplici preparazioni culinarie, dal mantecare un risotto, all’abbinamento con salumi, acciughe e ortaggi croccanti. La morbidezza del Recioto di Soave avvolge il palato e stempera l’esuberanza del formaggio in un connubio perfettamente armonioso.

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