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Cs Formaset – “YES, I START-UP”: 80 ORE PER SCOPRIRE COME DIVENTARE IMPRENDITORI, IL PROGETTO RIVOLTO AI GIOVANI UNDER30

Circa 10 giovani su 100 in provincia di Venezia sono NEET, ovvero under 30 che non studiano né lavorano (dati Anpal, 2018). Giovani che attendono un’opportunità per mettersi in gioco e che potrebbero trovarla nell’imprenditorialità. Ma come sapere se hanno le carte in regola e se la loro idea è vincente?

Parte il 7 ottobre a Mestre (scadenza domande 3 ottobre) il progetto “Yes, I start-up” all’interno del programma Garanzia Giovani. Il progetto, gratuito, mette a disposizione un corso professionalizzante realizzato da Formaset della durata di 80 ore, suddivise in 60 ore di attività formativa di base in gruppo e 20 ore di attività di accompagnamento e assistenza tecnica personalizzata.

Gli interventi saranno organizzati appositamente a seconda della tipologia di attività che si intende realizzare, con una continua assistenza nella fase di redazione del Business Plan. Per accedervi basterà essere iscritti al programma Garanzia Giovani e non essere studenti o lavoratori.

La frequenza del corso sarà attestata con il rilascio di un Documento di accompagnamento a sostegno della validità delle competenze acquisite. La redazione assistita del proprio Business Plan e il Documento di accompagnamento consentiranno al partecipante l’accesso alle opportunità di finanziamento del Fondo SELFIEmployment di Invitalia che eroga finanziamenti fino a 50.000 euro rimborsabili in un massimo di 7 anni.  La partecipazione al corso formativo permetterà al giovane l’acquisizione di 9 punti nella valutazione del Piano di Impresa.

 

Per iscrizioni: info@formaset.com.

cs. Ordine Geologi del Veneto: Maltempo nel vicentino e colata di fango a Piovene Rocchette: “Urgente investire in prevenzione”

“Il maltempo di ieri nel vicentino e la colata di fango e detriti che ha interessato Piovene Rocchette, in provincia di Vicenza, mette in risalto ancora una volta l’urgenza della prevenzione del dissesto idrogeologico. Frane, cadute di massi, colate di fango e di detriti sono fenomeni naturali che trasformano e modificano la morfologia dei versanti montani e collinari. Sono eventi fisici spesso sospinti e favoriti da condizioni metereologiche eccezionali come quelle delle ultime ore”. Così Tatiana Bartolomei, presidente dell’Ordine dei Geologi del Veneto.

“In questi ultimi periodi inoltre sussistono scenari atmosferici che associano alle caratteristiche estive anche quelle autunnali mettendo in gioco grandi energie che interagiscono in aree già profondamente colpite – evidenzia la presidente -. I rilievi montani e collinari si trasformano e gli abitanti delle zone a rischio, che ben conoscono l’ambiente in cui vivono, osservano con attenzione e preoccupazione temendo quelle conseguenze che, purtroppo, periodicamente accadono. Si tratta di processi che sono ben noti in zone già segnalate e magari già soggette a opere di sistemazione e ripristino grazie all’azione competente della Protezione Civile. Ma evidentemente non è sufficiente. In parole povere intervenendo sull’effetto (emergenza) non si agisce sulla causa (prevenzione).

“Per questi fenomeni, purtroppo periodici, dobbiamo mettere in gioco in modo capillare gli strumenti e le tecniche in modo lungimirante, programmando in tempi di pace la “prevenzione”  piuttosto che intervenire in condizioni di emergenza – continua Bartolomei -“. È, pertanto, di fondamentale importanza nella fase di prevenzione del rischio l’apporto tecnico del geologo, imprescindibile così come del resto stabilito dalla normativa di settore, necessario per definire le possibili cause dei fenomeni di dissesto idro-geologico e i conseguenti interventi di mitigazione.

L’Ordine dei Geologi della Regione Veneto – conclude – rinnovando la disponibilità collaborativa alle istituzioni preposte auspica che gli ingenti fondi attribuiti alla Regione Veneto, per il ripristino delle aree colpite da eventi distruttivi sopra citati, siano utilizzati, non solo a sistemare le situazioni di emergenza,  ma soprattutto effettuando adeguati approfondimenti e studi geologici in un’ottica anche di prevenzione e che la messa in sicurezza del territorio e della popolazione nelle aree in cui il dissesto idrogeologico si ripete costantemente diventi una priorità  della politica”.

Cs. Ordine Geologi del Veneto – “Maltempo e dissesto: Prevenzione e messa in sicurezza siano priorità della politica”

Frane, cadute di massi, colate di fango e di detriti sono fenomeni naturali che trasformano e modificano la morfologia dei versanti montani e collinari. Sono eventi fisici spesso sospinti e favoriti da condizioni metereologiche eccezionali come quelle occorse con la “tempesta Vaia” dell’autunno scorso della quale è ancora vivo il ricordo per i pesanti danni arrecati nel Veneto e non solo al territorio, alla viabilità, ai fabbricati e alla popolazione.In questi giorni inoltre sussistono scenari atmosferici che associano alle caratteristiche estive anche quelle autunnali mettendo in gioco grandi energie che interagiscono in aree già profondamente colpite. I rilievi montani e collinari si trasformano e gli abitanti delle zone a rischio, che ben conoscono l’ambiente in cui vivono, osservano con attenzione e preoccupazione temendo quelle conseguenze che, purtroppo, periodicamente accadono.
Si tratta di processi che sono ben noti in zone già segnalate e magari già soggette a opere di sistemazione e ripristino grazie all’azione competente della Protezione Civile. Ma evidentemente non è sufficiente. In parole povere intervenendo sull’effetto (emergenza) non si agisce sulla causa (prevenzione). Per questi fenomeni, purtroppo periodici, dobbiamo mettere in gioco in modo capillare gli strumenti e le tecniche in modo lungimirante, programmando in tempi di pace la prevenzione, piuttosto che intervenire in condizioni di emergenza. È, pertanto, di fondamentale importanza nella fase di prevenzione del rischio l’apporto tecnico del geologo, imprescindibile così come del resto stabilito dalla normativa di settore, necessario per definire le possibili cause dei fenomeni di dissesto idro-geologico e i conseguenti interventi di mitigazione.
L’Ordine dei Geologi della Regione Veneto rinnovando la disponibilità collaborativa alle istituzioni preposte, auspica che gli ingenti fondi attribuiti alla Regione Veneto, per il ripristino delle aree colpite da eventi distruttivi sopra citati, siano utilizzati, non solo a sistemare le situazioni di emergenza,  ma soprattutto effettuando adeguati approfondimenti e studi geologici in un’ottica anche di prevenzione e che la messa in sicurezza del territorio e della popolazione nelle aree in cui il dissesto idrogeologico si ripete costantemente diventi una priorità  della politica.

Cs. On Moretto – “Tavoli di crisi: “Mise non in grado di fornire il numero ufficiale. E dopo un anno di governo contesta metodo di conteggio”

“È ridicolo che il Mise non sia in grado di fornire il numero ufficiale dei tavoli di crisi aperti. È come se un imprenditore non sapesse quante commesse deve evadere”. Così la deputata Sara Moretto, capogruppo Pd in Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera, prima firmataria di un’interrogazione discussa questa mattina durante il question time.
“Oggi il sottosegretario Galli ha contestato il “metodo di conteggio” utilizzato dai precedenti esecutivi ed ha assicurato ora, dopo più di un anno di governo, che si procederà ad un adeguato monitoraggio. Forse anche qui si applicherà il nuovo metodo di conteggio utilizzato per i mandati dei deputati Cinque Stelle?”
“Il superministro Di Maio – prosegue la deputata – o non sa di quante crisi aziendali dovrebbe occuparsi oppure non vuole fornire dati che dimostrano l’incapacità del suo governo di sostenere il sistema imprese. Quello che è certo è l’inadeguatezza di un Ministro che non segue le vertenze, che si accorge delle crisi aziendali quando ormai sono irrecuperabili e ammette che “sta provando” a far fronte alle difficoltà competitive delle imprese italiane con decreti spot, senza una visione industriale di lungo periodo”.

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