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Porto Tolle (Ro), 50° anniversario alluvione del polesine. Baretta: “Sia oggi giorno di riscatto. Massimo impegno da parte del Governo nel gestire questo delicato momento di transizione economica del territorio”

“La presenza del Governo oggi sta a significare la solidarietà e la vicinanza dell’intera Nazione a questo territorio così bello e martoriato”.

Lo ha detto questa mattina a Porto Tolle (RO) il Sottosegretario all’Economia e alle Finanze, On. Pier Paolo Baretta, nel corso della cerimonia per ill 50° Anniversario dell’alluvione del Polesine.

“Nei giorni dell’alluvione del 1966, che oggi ricordiamo – ha proseguito –  l’attenzione del mondo fu concentrata sulle grandi città come Firenze e Venezia. E, io, veneziano ricordo molto bene quel giorno: un incombente dramma, un senso di buio che ci accompagnò a lungo.
Ma qui, in Polesine, la dimensione della tragedia fu imponente: 8mila persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni; più di 2mila case furono rese inagibili; migliaia di ettari di terreno sono rimaste per mesi sotto l’acqua salmastra, impedendo lo svolgersi della vita normale e quotidiana.
Nel ricordare quelle giornate dolorose, un particolare ringraziamento va ai Vigili del fuoco, alla croce rossa, alla protezione civile e a tutti coloro che si sono adoperati per aiutare i cittadini in difficoltà in quei momenti. In modo particolare, voglio ringraziare il corpo dei lagunari, il cui attaccamento al territorio è indissolubile e la cui dedizione al paese è sempre presente. Ricordiamo oggi anche i caduti in giro per il mondo per sostenere libertà e pace. Ma soprattutto il ringraziamento va ai polesani che con la loro tenacia non si sono arresi e come in altri momenti della loro storia sono ripartiti con coraggio e fiducia nel futuro.

Con questo spirito – ha concluso – dobbiamo trasformare questa giornata da giorno di memoria a giorno di riscatto. Voglio assicurare a tutti voi cittadini, al Sindaco e all’amministrazione comunale, il massimo impegno da parte del Governo nel gestire questo particolare momento di transizione per l’economia del territorio. Vogliamo assicurare a tutti voi un futuro migliore, un futuro in cui possiamo garantire lavoro e prospettive. Con questo spirito con cui celebriamo una terribile tragedia, guardiamo con speranza al futuro che ci attende”.

Competence Center Veneto, dichiarazione sottosegretario Baretta

Questa mattina il sottosegretario dell’Economia e della Finanza ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito al Competence Center Veneto. A seguito le parole dell’onorevole.

“Ci sono tutte le condizioni perchè le Università venete, riunite insieme nel Competence Center, siano protagoniste, come è giusto, del progetto 4.0 che il Governo sta avviando. Si tratta per la nostra Regione di un risultato importante che premia la competenza e la professionalità dei nostri Istituti, il sostegno delle imprese, ma anche, e non poco, la presa di posizione politica che abbiamo sostenuto, senza le polemiche inutili e le divisioni sbagliate che abbiamo visto in questi giorni e che il nostro territorio non si puó permettere”.

Venezia, convegno su Legge Speciale. Baretta: “Immaginare un percorso di finanziamento ad hoc per Venezia”

“La politica da tempo sta lavorando a una nuova legge speciale per Venezia, ma più passa il tempo più mi convinco che conviene mantenere quella che abbiamo; magari riveduta e corretta. Quel clima di emozione collettiva nazionale che diede vita a queata legge non è oggi riproponibile!” Lo ha detto il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta a Venezia, durante il convegno “Aqua Granda” tenutosi a Palazzo Ducale questo pomeriggio.

“È difficile – ha proseguito – sostenere che i fondi stanziati per il Mose e quelli della Legge Speciale si debbano sommare. Con le risorse del MOSE sono stati realizzati, non solo le paratie, ma anche degli importanti interventi di salvaguardia e manutenzione della laguna. Per questo, apprezzando il lavoro dei commissari, dobbiamo al più presto dare vita alla Società che gestirà il Mose e la manutenzione della Laguna. Ma dobbiamo stabilire delle priorità e ciascuno assumersi le sue responsabilità. Una priorità fondamentale, oltre il completamento del Mose,  è il futuro di Porto Marghera (sia come porto, sia come luoghi di sviluppo), connaturato allo sviluppo di Venezia.

Mi convince la tesi che distingue tra i compiti delle Stato e quelli dei territori.  Per questo è necessario che ci siano interventi provenienti non solo dal potere centrale, facendo appello non esclusivamente a risorse internazionali ma anche all’imprenditoria locale”.

“Il Governo continuerà nel suo impegno – ha concluso – , in attesa che si riunisca il Comitatone, ma dobbiamo uscire dall’idea che tutto si risolva con l’appuntamento annuale con la Legge di Bilancio e immaginare un percorso di finanziamento ad hoc. Assumiamo il problema che ci pone la città, ma trattandosi di cifre importanti dobbiamo valutare un progetto di medio e lungo periodo. Assunto questo impegno è assolutamente evidente che il passo successivo sarà quello di rendere praticabile tutto ciò”.

Porto Marghera, sintesi intervento sottosegretario Baretta al convegno “Memoria di un paesaggio industriale e rigenerazione urbana”

Questa mattina il Sottosegretario all’Economia e alle Finanze, On. Pier Paolo Baretta ha partecipato al convegno “Memoria di un Paesaggio Industriale e Rigenerazione Urbana”, tenutosi a Forte Marghera (Venezia). A seguire una sintesi del suo intervento.

“Venezia è per sua natura Patrimonio dell’umanità e le Dolomiti lo sono da qualche anno. La vostra proposta di memoria itinerante da Venezia alle Dolomiti, è una risposta concreta all’assoluta necessità di adottare una visione integrata del territorio. Siamo in Veneto, una delle più importanti regioni d’Europa per la sua industria e le sue infrastrutture; la prima d’Italia per flussi turistici, ma continuiamo a ragionare per corpi separati, invece di unire le tessere del mosaico.
Partiamo da Venezia e Marghera, che sono entità congiunte e non estranee. Il prossimo anno corre il centenario dalla nascita di Porto Marghera. Nel 1917, quando sembrava tutto perduto, un gruppo di imprenditori illuminati pensava già a una prospettiva futura. In questo territorio, in cento anni, abbiamo accumulato un concentrato di esperienza industriale, tecnologica e sociale assolutamente straordinario. Marghera è stato il secondo centro industriale d’Europa dopo la Rurh. Ma, quando ci incontreremo, durante le celebrazioni dei vari pezzi di storia di questo territorio, dovremmo essere spinti con coraggio a parlare di futuro.
Un progetto su Marghera deve essere pensato immaginandola come la porta di terra, di accesso a Venezia. Per realizzare tutto ciò c’è bisogno di una forte cooperazione tra tutti i soggetti: Istituzioni, Università, Industria.  Dobbiamo risvegliare un’attenzione progettuale e passionale per questo territorio, purtroppo segnato dalle difficoltà finanziaria. Le risorse necessarie possono essere reperite solo in ottica di un’integrazione tra pubblico e privato, condividendo un progetto di sviluppo comune per il futuro di Porto Marghera e del nostro territorio”.

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