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Industria 4.0, Baretta: “Un salto di qualita’ con i distretti tecnologici. E’ una sfida da cogliere”

“Ricerca, innovazione, politica, temi validamente affrontati in questo convegno, non sono temi nuovi. La semplice differenza rispetto al passato è che oggi tutto ciò accade. Il cambiamento sta travolgendo, nella quotidianità e nella pratica, l’esperienza di tutti noi. Questa non è più una sfida teorica che possiamo semplicemente immaginare, siamo completamente immersi in questa profonda rivoluzione”. Così il sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Pier Paolo Baretta, è intervenuto questa mattina in occasione del convegno “Industry 4.0, digitale, terziario: strategie per la competitività”, svoltosi presso l’Università di Padova.

“Oggi il 4.0 – ha detto – ci garantisce una visione di lungo termine e una possibilità di riscatto dalla crisi di fiducia che ci ha colpiti. Abbiamo sempre guardato al futuro in un’ottica di “post-passato” e questo è uno dei nostri problemi culturali più forti, lo dobbiamo superare con la forza di tutte le strutture coinvolte in questa rivoluzione, perché nessuno è chiamato fuori”.

“La grande potenzialità del 4.0 – ha sottolineato Baretta – è la possibilità di poter finalmente parlare di distretti tecnologici – e non più merceologici – con prospettive produttive e mercati diversi, uniti dal comune denominatore della tecnologia digitale”.

“Non possiamo più immaginare – ha concluso – un’organizzazione capitalistica basata sull’antagonismo, antitetico rispetto alla possibilità di un gioco espansivo come questo, ma sulla partecipazione. La rivoluzione digitale, il 4.0, è per questo importante anche perché in un’ottica di globalità valorizza il territorio, generando un insediamento culturale non indifferente, che va favorito. Questa occasione non deve spaventarci: è vero che la crisi ci ha spossati, ma dobbiamo guardare avanti, verso nuovi orizzonti. Io penso che il 4.0, per le sue caratteristiche intrinseche, possa essere veramente quell’elemento qualificante in grado di mettere in moto un cambiamento vero, profondo, il cambiamento che ci serve e che dobbiamo, tutti, incoraggiare fino in fondo”.

On. Moretto- Vino, controlli semplificati per le aziende

Moretto (Pd): “Risultato importante che risponde alle richieste dei produttori”.

La deputata del Pd, Sara Moretto, annuncia con soddisfazione il voto unanime della Camera alla proposta di legge sulla ‘Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino’. “Il testo, che passa al Senato, – commenta l’On. Moretto – chiarisce e semplifica l’attuale complicata normativa con la quale devono quotidianamente confrontarsi le aziende del settore. Grazie ad un mio emendamento, assunto e riformulato dalla Commissione, si chiarisce il modello di vigilanza sui vini con denominazione di origine o indicazione geografica, individuando una struttura unica di controllo. Ovvero, se prima per la vigilanza sui vini DO e IG di aziende titolari di diverse produzioni era necessario sottoporsi al controllo da parte di organismi diversi, adesso le operazioni di controllo spetteranno ad un soggetto unico. Si tratta di una richiesta che è giunta a gran voce dai territori. Negli incontri che ho avuto con i produttori veneti, unanime è stato l’appello alla semplificazione delle norme e soprattutto delle ispezioni”. Secondo gli ultimi dati ISTAT, la Regione Veneto si attesta come una delle maggiori produttrici di vino con una media di circa 8.2 milioni di ettolitri l’anno. Nella produzione veneta, rientra circa un quarto dei vini di qualità italiani, sia DOC che IGT, con un’esportazione che ha raggiunto nell’ultimo anno un valore di oltre 1 miliardo e mezzo di euro, un quinto del valore nazionale complessivo. “Con misure come questa – conclude l’On. Moretto -si trasmette il messaggio di uno Stato che non ostacola ma si pone a fianco di chi lavora”.

Moretto e Martella (Pd): “Dai Cinque Stelle allarmismo inutile. Su ‘bellezza@governo.it’ Palazzo Chigi sta andando avanti”.

“La solita politica disfattista dei Cinque Stelle! Palazzo Chigi, che in questo periodo è concentrato sulla fase post terremoto, ha confermato l’impegno a concludere l’iniziativa ‘bellezza@governo.it’ assegnando i 150milioni di euro già stanziati”. La precisazione, dopo l’intervento sulla stampa del Movimento Cinque Stelle di Portogruaro, è dei deputati del Pd, Sara Moretto e Andrea Martella. “Continuiamo a ritenere valida l’iniziativa del Governo, che per la riqualificazione e recupero di luoghi culturali ha messo sul tavolo risorse ingenti. Forse i pentastellati credono di poter assegnare questi fondi pubblici con un click e si dimenticano che per valutare gli 8mila luoghi segnalati dai cittadini occorrono tempo e procedure chiare. Confermiamo la nostra volontà di seguire l’iter del progetto, ed in particolare l’esito delle segnalazioni sulla torre campanaria del Duomo di Sant’Andrea, la cui staticità è seriamente compromessa. Questo allarmismo ingiustificato è del tutto inutile”.

Fondazione Marcianum, nuova presidenza: dichiarazione sottosegretario Baretta

Questa mattina il sottosegretario all’Economia e alle Finanze, On. Pier Paolo Baretta, a seguito dell’elezione di Roberto Crosta in qualità di presidente della Fondazione Studium Generale Marcianum, ha lasciato la seguente dichiarazione: “La scelta del Patriarca di nominare Roberto Crosta a presidente della Fondazione Studium Generale Marcianum rappresenta una decisione importante e positiva di qualità e di impegno. Auguro al dottor Crosta e a tutto il nuovo Consiglio un buon lavoro nell’interesse della comunità locale”.

Reati ambientali, on. Moretto “Approvata risoluzione che certifica situazione drammatica in Veneto. Ma Lega e Forza Italia, da 20 anni al governo della Regione, votano no per basse logiche di appartenenza partitica”

Questa mattina la Camera dei deputati ha approvato la risoluzione (disponibile a questo link) che fa propria la “Relazione territoriale sulla Regione Veneto, approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad essere correlati”.

La relazione riferisce di una “situazione drammatica” in relazione ai reati ambientali e descrive un illecito smaltimento dei rifiuti speciali, anche pericolosi, che ha le caratteristiche di un “sistema industriale alternativo a quello legale”. Il tutto si inserisce, a detta della Commissione, in un contesto di insufficienza di controllo pubblico se non addirittura assenza e connivenza.

“La sensibilità ambientale dei molti cittadini e delle imprese venete – aggiunge Moretto – che contribuiscono quotidianamente a raggiungere un livello di raccolta differenziata che ci attesta come eccellenza, ben sopra la media nazionale (nel 2014 64,4% di raccolta differenziata a fronte di una media delle regioni del Nord del 54,4% e una media nazionale del 42,3%), viene pertanto mortificata da comportamenti illegali e criminali di soggetti che, guidati dal solo profitto, mescolavano rifiuti speciali con rifiuti diversi e addirittura riuscivano a trarne guadagno nella vendita come materia prima (si veda la Valdastico Sud) invece che pagare per il loro smaltimento. In Veneto ci sono 485 siti contaminati, tra i quali numerosi siti sui quali hanno per anni operato le società che gestivano illecitamente il ciclo dei rifiuti”.

“Quello della commissione non vuole essere un allarme ma una seria e precisa ricognizione di una situazione grave e pericolosa per ambiente, salute ed economia veneta – commenta l’on. Pd Sara Moretto -. La politica, a tutti i livelli, dovrebbe prendere coscienza di ciò che è accaduto per anni e agire conseguentemente con scelte chiare in ambito ambientale e con una programmazione per il futuro che eviti il ripetersi di fatti che compromettono un intero territorio. Con amarezza, da veneta, apprendo che tutto ciò è avvenuto in ‘casa nostra’, a spese nostre”.

“Mi indigna il fatto che Lega e FI, da anni alla guida del governo regionale del Veneto, abbiano scelto di votare contro la risoluzione per basse logiche di appartenenza partitica – incalza la deputata -. La commissione ha usato per l’indagine sul Veneto le stesse metodologie, la stessa imparzialità, la stessa serietà utilizzata per le altre relazioni. Sarebbe stato responsabile prendere atto e distanza dai comportamenti illegali riscontrati nel nostro territorio e aver colto la sfida di una nuova stagione di politiche ambientali e dei rifiuti per il Veneto”.

Indicatori di compliance, De Franceschi: “Un restyling che produrrà solo nuovi costi. Si torni al concordato preventivo fiscale”

L’annuncio del “pensionamento” degli studi di settore per lasciare spazio agli “indicatori di compliance” è, per il tributarista veneziano Alberto De Franceschi, il tentativo di “vestire a nuovo ciò che nuovo non è”.
“Questo restyling produrrà solo nuovi costi per noi operatori del settore – avverte l’esperto – per nuovi software, formazione, manualistica varia e fiumi di ore straordinarie in attesa della versione definitiva a ridosso scadenza”.
De Franceschi insiste nel sottolineare che “la questione si risolverebbe più semplicemente con il vecchio, ma efficientissimo, concordato preventivo fiscale triennale. Questo consentirebbe la tranquillità agli imprenditori di fare pianificazione fiscale nei propri bilanci e al fisco di monitorare e programmare meglio le proprie azioni sia di controllo che di gettito delle imposte”.

De Franceschi- Mancati rimborsi dei 730 dovuti ad anomalie del precompilato

Alberto De Franceschi, tributarista: “Sistema ancora acerbo, in molti confermano i dati senza verificare e le 220mila lettere inviate dall’Agenzia delle Entrate ne sono l’amara conferma”

In molti attendevano, tra luglio e agosto, il rimborso dei modelli 730. Molti, anche in Veneto, non sono ancora arrivati. Il motivo? Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi aveva annunciato, in prossimità di Ferragosto, l’imminente arrivo di 220 mila lettere relative ad anomalie e omissioni da 730 e in particolare per quelli che hanno utilizzato il sistema dei “precompilati”. «Questo significa che il mancato rimborso del 730 può essere causato dalla sospensione a seguito di anomalie – fa sapere il tributarista veneziano Alberto De Franceschi -. Non a caso alla riapertura dei nostri uffici in queste ore siamo stati inondati di chiamate di pensionati, nostri ex clienti che hanno fatto per la prima volta il precompilato, preoccupati perché non hanno ricevuto ad agosto il rimborso tanto atteso».

Nel complesso, i modelli trasmessi in provincia di Treviso sono 41.352, a Venezia sono 46.353 e a Padova sono 44.638. «Secondo i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate – fa sapere De Franceschi – circa il 10% di questi presentano anomalie, quindi ci aspettiamo circa 4.100 lettere nel trevigiano, 4.600 a Venezia e 4.400 nel padovano. Le comunicazioni riguardano modelli in cui sono indicati dati non corretti o anomali come, ad esempio, i giorni delle certificazioni uniche prodotte dall’INPS non indicati correttamente, talune spese mediche e sanitarie non deducibili o indicate nel modello anche se già rimborsate dalle assicurazioni e, non ultimo, chi non ha fatto il modello anche se tenuto».

«Il sistema del precompilato pertanto è da ritenersi ancora acerbo – continua l’esperto – non avendo ancora pesato bene l’utenza che non sempre è sufficientemente preparata sia a livello informatico sia normativo a fare da sé il modello visto che in molti casi conferma senza verificare i dati, che spesso sono parziali o inesatti. L’invio delle 220mila comunicazioni ne è l’amara conferma».

Qualora il contribuente abbia ricevuto l’avviso può sistemare le anomalie e contestazioni o attraverso il modello 730 integrativo o con un modello unico. «La scelta spesso è determinata dal risultato – spiega De Franceschi  -: se a debito o minor credito d’imposta si dovrà pagare con modello F24 calcolando le sanzioni ridotte con il ravvedimento operoso per i giorni di ritardato nel pagamento e successivamente si deve fare un modello unico integrativo da trasmettere entro il 30 settembre. Se a credito o a maggior credito o per variazione del sostituto d’imposta potrà compilare un modello 730 integrativo entro il 31 ottobre che produrrà il rimborso spettante entro la liquidazione del cedolino di dicembre, quindi entro il 10 gennaio 2017. In assenza del sostituto d’imposta (datore di lavoro) il rimborso verrà fatto direttamente dall’Agenzia delle Entrate. In tutti i casi consigliamo di farsi assistere da un professionista abilitato o da un CAF di vostra fiducia».

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