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FameLab2018: torna a Padova il talent-show per la divulgazione scientifica

Spiegare la scienza, renderla comprensibile e appassionante… in tre minuti! È la sfida di FameLab 2018,  il talent-show internazionale della divulgazione scientifica per gli scienziati under40 che farà tappa per la quarta volta consecutiva a Padova, per le selezioni locali, mercoledì 28 febbraio, nella cornice del centro culturale San Gaetano di via Altinate, a partire dalle ore 9.

Una ventina tra scienziati, ricercatori, studenti e aspiranti divulgatori scientifici potranno mettersi alla prova grazie all’iniziativa organizzata da Pleiadi in collaborazione con Università degli Studi di Padova e INAF Osservatorio Astronomico di Padova, con il supporto mediatico di RadioBue e di Vivi Padova.

Sul palco, ogni concorrente avrà la possibilità di mettersi in gioco presentando un argomento a scelta, un cavallo di battaglia come si dice nel mondo dei talent, e cercando di convincere il pubblico di studenti e la giuria di esperti provenienti dal mondo della scienza e della comunicazione. I primi due classificati avranno accesso alla finale di FameLab Italia, che si terrà nell’ambito del Festival della Scienza di Roma, e a una masterclass con un attore di fama internazionale.

Chissà che non venga da Padova il vincitore assoluto di FameLab Italia, che avrà la chance di confrontarsi con i vincitori della competizione in altri 31 paesi del mondo nella finale internazionale di giugno nel Regno Unito.

Per sostenere e preparare i concorrenti, è stato offerto a tutti gli iscritti un corso gratuito di public speaking tenuto da un attore professionista lo scorso 24 febbraio presso l’INAF Osservatorio Astronomico di Padova.  Ora ai partecipanti non resta che mettere in pratica i consigli ricevuti e salire sul palco.

Per informazioni: www.famelab-italy.it,  padova@famelab-italy.it.

INCONTRO LAVORATORI ZIGNAGO, ON. MORETTO CHIEDE INTERVENTO DI INPS E GOVERNO

Una lettera al presidente dell’Inps e una ai ministri del Lavoro e dell’Economia per chiedere una soluzione definitiva al problema del trattamento pensionistico dei lavoratori esposti all’amianto della ditta Zignago di Fossalta di Portogruaro. A inviarla è stata l’on. Sara Moretto, deputata del Pd e candidata nel collegio uninominale Veneto 1-02 “San Donà di Piave”, che questo pomeriggio ha incontrato le rsu dei lavoratori.

L’on. Moretto ha inoltrato formale richiesta di incontro al presidente dell’Inps Tito Boeri e, parallelamente, ha sollecitato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan chiedendo di “assumere le iniziative necessarie a risolvere definitivamente questo problema”.

L’on. Moretto nella lettera ha sottolineato che i lavoratori esposti per più di 10 anni all’amianto si vedrebbero riconosciuta l’anticipazione dell’età pensionabile ma non corrisposto il corrispondente risarcimento. “Nella mia attività parlamentare ho posto la questione in diverse occasioni attraverso una risoluzione in Commissione Lavoro, degli emendamenti alle Leggi di bilancio 2017 e 2018 e due ordini del giorno accolti come raccomandazione dal Governo – ha scritto la deputata dem -. Resto convinta che questa questione, pur riguardando un numero assai limitato di persone, abbia a che fare con la correttezza del rapporto tra Stato e cittadini e che risolverla rappresenterebbe la piena applicazione delle norme sul riconoscimento dei rischi per la salute legati l’esposizione all’amianto. Lo dimostra l’attenzione che l’Ona – Osservatorio nazionale amianto sta riservando al problema”.

Da qui la richiesta di intervento al Governo e di incontro al Presidente Boeri, “assieme ad una delegazione dei lavoratori interessati al fine di affrontare la questione e individuare le possibili soluzioni”.

Banche venete, Baretta: “Per Governo prioritario convertire decreto”

“La priorità per il Governo è convertire il decreto sulle banche venete per dare stabilità all’economia di un territorio importante come il Veneto. Con il decreto, infatti, i risparmiatori, i correntisti e gli obbligazionisti sono salvaguardati; gli sportelli non hanno mai interrotto l’attività e si sono evitati licenziamenti. Questa scelta, assieme alla soluzione Mps, ha consentito di evitare il fallimento e il bail in, che avrebbero scaricato anche sui risparmiatori tutto il peso di una crisi di cui non hanno diretta responsabilità. Per questi motivi, anche a fronte dei 600 emendamenti, si è voluto evitare l’evidente tentativo di non far approvare questo intervento di salvataggio delle banche venete, come dimostra l’eloquente comportamento in Aula dei deputati del Movimento 5 stelle al momento delle richiesta di fiducia, che è stato preceduto da una settimana di ostruzionismo in commissione”.

Nuovo codice dei contratti e anticorruzione, giovedì 9 febbraio si chiude a Rovigo il ciclo di seminari per ingegneri della Foiv

Si chiude domani, giovedì 9 febbraio, a Rovigo  il ciclo di incontri organizzato dalla Foiv – Federazione Ordini Ingegneri del Veneto per fare chiarezza sul Nuovo codice dei contratti e le Linee guida dell’Anac nei servizi di ingegneria. Cosa cambia in materia di programmazione, progettazione e realizzazione delle opere pubbliche e private? Dopo gli appuntamenti di Verona, Vicenza, Treviso, Belluno, Venezia e Padova,  Se ne parlerà all’incontro che si svolgerà presso l’Hotel Cristallo – Sala Giardini Grande – Viale Porta Adige n. 1 – Rovigo alle ore 15 (locandina allegata). Il seminario ha l’obiettivo non solo di aggiornare sui cambiamenti normativi e legislativi del nuovo Codice dei Contratti pubblici, ma anche di sviluppare strategie e saperi di cui quotidianamente gli ingegneri sono protagonisti. Al centro dell’incontro, in particolare, i servizi di ingegneria e le relative linee guida dell’ANAC, Autorità Nazionale Anticorruzione.

Siamo molto soddisfatti della partecipazione alle precedenti tappe di questo ciclo di incontri. È segno che nella nostra categoria l’attenzione al tema dell’anticorruzione è alta – sottolinea il Presidente della FOIV, ing. Gian Pietro Napol –. Abbiamo fortemente voluto questa iniziativa perché siamo convinti che solo nel rispetto delle regole si possono sviluppare al meglio i saperi di cui gli ingegneri, per parte propria, sono interpreti. Per questo le rappresentanze professionali, come la nostra, sono chiamate a collaborare nell’attuazione di una comune strategia, volta a ridurre gli spazi del malaffare e a incentivare una maggiore correttezza nei sistemi produttivi”.

“Con questi seminari itineranti in tutto il Veneto abbiamo avuto la conferma che la formazione sia il mezzo più adeguato per tenere alta l’attenzione su un tema tanto centrale – spiega il coordinatore dei seminari, ing. Mariano Carraro –. Con questo contributo ci impegniamo affinché i nostri professionisti siano aggiornati e sensibilizzati nel rispetto delle nuove normative”.

 

Venezia, Baretta agli studenti EIUC: “Importante il vostro impegno, potete contribuire alle scelte per il nostro Paese”

“La formazione, lo studio, l’educazione sono il presupposto per una crescita civile e morale delle nostre comunità.
Tanto più nella attuale tumultuosa fase storica che stiamo attraversando, segnata da una diffusa inquietudine soggettiva e collettiva. Soprattutto preoccupano la crisi economica ancora acuta, la minaccia quotidiana della sicurezza e  l’aggravarsi delle disuguaglianze. Insomma, è l’incertezza del futuro la chiave di volta della diffusa paura.  Tutto ciò si traduce, di fatto, in una restrizione dei diritti delle persone e dei popoli: il diritto alla serenità spirituale e alla sostenibilità materiale, il diritto alla convivenza tranquilla, alla mobilità senza confini.
In una parola: il diritto alla libertà! A questo stato di cose, a questo disagio, bisogna reagire offrendo  risposte positive, concrete, politicamente ricche di contenuti strategici. A questa esigenza può e deve rispondere un convinto impegno civico che ci coinvolge tutti, ma che ha negli operatori culturali una responsabilità primaria. Attraverso la vostra testimonianza, la Vostra azione e ricerca Voi potete contribuire, in prima persona, alle scelte dei decisori.
Per questo la vostra azione, il vostro impegno, la qualità del vostro lavoro culturale sono preziosi e vanno riconosciuti.
Vi ringrazio, dunque, anche a nome del Governo italiano, per essere nel nostro Paese ed a Venezia in particolare.
Buon lavoro e buon pomeriggio a tutti,

Pier Paolo Baretta
Sottosegretario di Stato all’Economia e alle Finanze”

TTIP, De Franceschi: “Negoziati falliti solo a causa Brexit”

La Gran Bretagna è “un cane sciolto” che può commerciare con i 53 paesi del Commonwealth e se ne “infischia” degli accordi con l’Ue.

 Il trattato di libero scambio Usa-Ue è fallito. A dirlo il vicecancelliere e ministro dell’Economia tedesco, Sigmar Gabriel, secondo cui “come europei non possiamo accettare supinamente le richieste americane”. Per il tributarista veneto Alberto De Franceschi la vera ragione del naufragio del trattato, però, “nasce solo in seguito ad alcuni fatti importantissimi. Brexit, ad esempio, che ha rotto gli schemi di accordo e ha fatto cambiare posizione a molti, Hilary Clinton compresa”.

Perchè? “Semplice – spiega l’esperto -. La Gran Bretagna ha un trattato, il Commonwealth, che, con i suoi 53 Stati aderenti, le consente di ‘infischiarsene’ di accordi con l’Europa: grazie ai Paesi del Commonwealth (come, giusto per fare due esempi, Canada e Hong Kong, etc.) può commerciare ciò che vuole sia negli Stati Uniti che in Europa”.

“Con Brexit la Gran Bretagna non ha più vincoli e questo la rende di fatto un cane sciolto – incalza De Franceschi -. Non a caso ha già paventato la rottura dell’embargo con la Russia e la ripresa delle trattative commerciali. Cosa che a noi italiani è costata tantissimo e che così facendo invalida qualunque azione repressiva americana nei confronti della Gran Bretagna”.

In ogni caso, avverte De Franceschi, i negoziati non sono chiusi, ma solo rimandati, anche in attesa delle prossime elezioni presidenziali americane. “Li ritroveremo rimodulati con ogni probabilità e rinominati, per camuffarli – avvisa -. A questo punto, visto che non vi è alcun accordo ufficiale che giustifichi ancora l’embargo russo che tanto ci sta danneggiando, forse è il caso di anticiparne la decadenza prima che lo faccia la Gran Bretagna”.

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