“La riforma del terzo settore deve essere un incentivo perchè il territorio e la Regione sviluppino un’opinione condivisa circa il peso delle associazioni, al fine di tracciare insieme un percorso comune e condiviso”. Così il sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Pier Paolo Baretta, che ieri pomeriggio ha incontrato i rappresentanti delle principali associazioni di volontariato del territorio veneziano, tra cui Aido, Anteas, Auser, Avis e Uildm, riunitesi presso la sede del CSV – Centro Servizi di Volontariato di Mestre per discutere della riforma del Terzo Settore recentemente approvata.
“Soprattutto in Veneto, una delle regioni più sensibili al ruolo dell’associazionismo, bisogna chiedersi se lo Stato è in grado di rispondere a un livello sempre più alto di prestazione sociale” ha proseguito Baretta. “Come sappiamo l’Italia è il terzo paese del mondo per attesa di vita, dunque la domanda sociale è destinata a crescere, ridurla è impensabile. Per rispondere alle esigenze di un tessuto sempre più grande, è naturale che lo Stato da solo non può farcela, ma deve affrancarsi di un privato sociale che possa gestire il settore in maniera integrativa e sostitutiva, senza però ridurlo a mercato puro”.
“Il tema è molto serio e delicato, ma una discussione di merito può essere affrontata solo se si accetta il seguente presupposto: questo settore, prima di essere riformato, deve autoriformarsi, dandosi un’identità definita e degli obiettivi. Bisogna dunque – ha concluso Baretta – trovare un equilibrio. Per questo mostro la mia piena disponibilità ad aprire un tavolo di lavoro tra le istituzioni e le associazioni del territorio, in modo da analizzare gli aspetti più complessi del tema, ma soprattutto per discutere eventuali proposte di merito”.