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Cs Formaset – LA DONNA ENTRA NELL’IMPRESA 4.0 CON IL PERCORSO IN “ESPERTA IN MANIFATTURA DIGITALE” A CASTELFRANCO VENETO (TV)

Un’opportunità per le donne che vogliono sperimentare il mondo dell’impresa 4.0. A offrirla è il progetto Fabwoman “Esperta in manifattura digitale” che si svolgerà a Castelfranco Veneto (TV) e che vedrà coinvolte 8 donne disoccupate o occupate residenti in Veneto. La scadenza per l’invio delle candidature per sostenere i colloqui di selezione è fissata per il 14 ottobre, quando sarà valutata la motivazione e sarà inoltre testato che le competenze in ambito informatico siano sufficienti per affrontare il percorso.

Il corso, gratuito, mira a formare delle operatrici specializzate nella manifattura digitale in ambito dell’impresa 4.0, che acquisiranno competenze riguardanti gli strumenti di lavoro (software, taglio laser, stampa 3D). Particolare attenzione sarà dedicata al concetto di sostenibilità e all’impatto ambientale.

Le candidate senza occupazione potranno usufruire, prima dell’avvio del corso, di 2 ore di orientamento di primo livello e 8 ore di orientamento di secondo livello.  Il corso avrà una durata di 60 ore e al termine sarà rilasciato un attestato di frequenza.

Due delle corsiste che si saranno distinte per merito avranno la possibilità di svolgere 480 ore di tirocinio in aziende selezionate con un compenso di 450 € al mese.

Per partecipare al bando è necessario compilare la scheda di iscrizione disponibile nel sito www.formaset.com e inviarla con codice fiscale, documento di identità, autocertificazione del titolo di studio e curriculum vitae alla mail fabwoman@formaset.com. (Per le partecipanti inoccupate sarà necessario iscriversi ad un Centro per l’Impiego acquisendo la propria DID).

Il progetto è finanziato dalla Regione Veneto tramite Fondo sociale europeo ed è realizzato da Formaset Scarl in partenariato con la Camera di commercio di Venezia-Rovigo e di Treviso-Belluno.

Cs Formaset – “YES, I START-UP”: 80 ORE PER SCOPRIRE COME DIVENTARE IMPRENDITORI, IL PROGETTO RIVOLTO AI GIOVANI UNDER30

Circa 10 giovani su 100 in provincia di Venezia sono NEET, ovvero under 30 che non studiano né lavorano (dati Anpal, 2018). Giovani che attendono un’opportunità per mettersi in gioco e che potrebbero trovarla nell’imprenditorialità. Ma come sapere se hanno le carte in regola e se la loro idea è vincente?

Parte il 7 ottobre a Mestre (scadenza domande 3 ottobre) il progetto “Yes, I start-up” all’interno del programma Garanzia Giovani. Il progetto, gratuito, mette a disposizione un corso professionalizzante realizzato da Formaset della durata di 80 ore, suddivise in 60 ore di attività formativa di base in gruppo e 20 ore di attività di accompagnamento e assistenza tecnica personalizzata.

Gli interventi saranno organizzati appositamente a seconda della tipologia di attività che si intende realizzare, con una continua assistenza nella fase di redazione del Business Plan. Per accedervi basterà essere iscritti al programma Garanzia Giovani e non essere studenti o lavoratori.

La frequenza del corso sarà attestata con il rilascio di un Documento di accompagnamento a sostegno della validità delle competenze acquisite. La redazione assistita del proprio Business Plan e il Documento di accompagnamento consentiranno al partecipante l’accesso alle opportunità di finanziamento del Fondo SELFIEmployment di Invitalia che eroga finanziamenti fino a 50.000 euro rimborsabili in un massimo di 7 anni.  La partecipazione al corso formativo permetterà al giovane l’acquisizione di 9 punti nella valutazione del Piano di Impresa.

 

Per iscrizioni: info@formaset.com.

cs. Ordine Geologi del Veneto: Maltempo nel vicentino e colata di fango a Piovene Rocchette: “Urgente investire in prevenzione”

“Il maltempo di ieri nel vicentino e la colata di fango e detriti che ha interessato Piovene Rocchette, in provincia di Vicenza, mette in risalto ancora una volta l’urgenza della prevenzione del dissesto idrogeologico. Frane, cadute di massi, colate di fango e di detriti sono fenomeni naturali che trasformano e modificano la morfologia dei versanti montani e collinari. Sono eventi fisici spesso sospinti e favoriti da condizioni metereologiche eccezionali come quelle delle ultime ore”. Così Tatiana Bartolomei, presidente dell’Ordine dei Geologi del Veneto.

“In questi ultimi periodi inoltre sussistono scenari atmosferici che associano alle caratteristiche estive anche quelle autunnali mettendo in gioco grandi energie che interagiscono in aree già profondamente colpite – evidenzia la presidente -. I rilievi montani e collinari si trasformano e gli abitanti delle zone a rischio, che ben conoscono l’ambiente in cui vivono, osservano con attenzione e preoccupazione temendo quelle conseguenze che, purtroppo, periodicamente accadono. Si tratta di processi che sono ben noti in zone già segnalate e magari già soggette a opere di sistemazione e ripristino grazie all’azione competente della Protezione Civile. Ma evidentemente non è sufficiente. In parole povere intervenendo sull’effetto (emergenza) non si agisce sulla causa (prevenzione).

“Per questi fenomeni, purtroppo periodici, dobbiamo mettere in gioco in modo capillare gli strumenti e le tecniche in modo lungimirante, programmando in tempi di pace la “prevenzione”  piuttosto che intervenire in condizioni di emergenza – continua Bartolomei -“. È, pertanto, di fondamentale importanza nella fase di prevenzione del rischio l’apporto tecnico del geologo, imprescindibile così come del resto stabilito dalla normativa di settore, necessario per definire le possibili cause dei fenomeni di dissesto idro-geologico e i conseguenti interventi di mitigazione.

L’Ordine dei Geologi della Regione Veneto – conclude – rinnovando la disponibilità collaborativa alle istituzioni preposte auspica che gli ingenti fondi attribuiti alla Regione Veneto, per il ripristino delle aree colpite da eventi distruttivi sopra citati, siano utilizzati, non solo a sistemare le situazioni di emergenza,  ma soprattutto effettuando adeguati approfondimenti e studi geologici in un’ottica anche di prevenzione e che la messa in sicurezza del territorio e della popolazione nelle aree in cui il dissesto idrogeologico si ripete costantemente diventi una priorità  della politica”.

Cs. Ordine Geologi del Veneto – “Maltempo e dissesto: Prevenzione e messa in sicurezza siano priorità della politica”

Frane, cadute di massi, colate di fango e di detriti sono fenomeni naturali che trasformano e modificano la morfologia dei versanti montani e collinari. Sono eventi fisici spesso sospinti e favoriti da condizioni metereologiche eccezionali come quelle occorse con la “tempesta Vaia” dell’autunno scorso della quale è ancora vivo il ricordo per i pesanti danni arrecati nel Veneto e non solo al territorio, alla viabilità, ai fabbricati e alla popolazione.In questi giorni inoltre sussistono scenari atmosferici che associano alle caratteristiche estive anche quelle autunnali mettendo in gioco grandi energie che interagiscono in aree già profondamente colpite. I rilievi montani e collinari si trasformano e gli abitanti delle zone a rischio, che ben conoscono l’ambiente in cui vivono, osservano con attenzione e preoccupazione temendo quelle conseguenze che, purtroppo, periodicamente accadono.
Si tratta di processi che sono ben noti in zone già segnalate e magari già soggette a opere di sistemazione e ripristino grazie all’azione competente della Protezione Civile. Ma evidentemente non è sufficiente. In parole povere intervenendo sull’effetto (emergenza) non si agisce sulla causa (prevenzione). Per questi fenomeni, purtroppo periodici, dobbiamo mettere in gioco in modo capillare gli strumenti e le tecniche in modo lungimirante, programmando in tempi di pace la prevenzione, piuttosto che intervenire in condizioni di emergenza. È, pertanto, di fondamentale importanza nella fase di prevenzione del rischio l’apporto tecnico del geologo, imprescindibile così come del resto stabilito dalla normativa di settore, necessario per definire le possibili cause dei fenomeni di dissesto idro-geologico e i conseguenti interventi di mitigazione.
L’Ordine dei Geologi della Regione Veneto rinnovando la disponibilità collaborativa alle istituzioni preposte, auspica che gli ingenti fondi attribuiti alla Regione Veneto, per il ripristino delle aree colpite da eventi distruttivi sopra citati, siano utilizzati, non solo a sistemare le situazioni di emergenza,  ma soprattutto effettuando adeguati approfondimenti e studi geologici in un’ottica anche di prevenzione e che la messa in sicurezza del territorio e della popolazione nelle aree in cui il dissesto idrogeologico si ripete costantemente diventi una priorità  della politica.

Cs. Consorzio Cev: “Risparmio e sostenibilità per gli enti locali: il Consorzio CEV in tour in tutta Italia per incontrare gli amministratori”

A oggi sono 1.079 i soci che aderiscono a CEV

Inizierà ufficialmente a settembre il tour itinerante del Consorzio Cev in tutta Italia, anche se già durante questi mesi estivi ha anticipato questo ambizioso progetto con diverse tappe, da nord a sud Italia, isole comprese: dalla Lombardia all’Umbria, fino ai due viaggi in Sicilia. L’obiettivo del programma è aggiornare gli Enti Soci del Consorzio sui nuovi servizi a loro disposizione e su quelli di prossima realizzazione e incontrare nuovi potenziali consorziati che potranno beneficiare dei tanti progetti virtuosi improntati al risparmio e alla sostenibilità.

“Ad oggi il Consorzio CEV è una realtà in espansione, con 1.079 Enti soci – dichiara il presidente, Andrea Augusto Tasinato -. Vogliamo mettere a disposizione dei Comuni italiani le nostre competenze e conoscenze, sostenerli e supportarli nei vari bandi e obiettivi che si sono posti ma che spesso, purtroppo a causa degli ingenti costi o di norme burocratiche lunghe, non riuscirebbero a portare a termine da soli. Diventare soci di CEV significa vedere la propria amministrazione comunale portare a casa gli obiettivi”.

Il tour è cominciato a giugno in Sicilia nell’ambito della Scuola Politica del Mezzogiorno con tappe in diversi Comuni per sensibilizzare e familiarizzare le amministrazioni locali sugli acquisti e le procedure di appalto. Il Consorzio CEV è poi volato in Lombardia, precisamente a Lesa, per incontrare i sindaci dei Comuni del Lago Maggiore, insieme a tre Enti comunali consorziati (Lesa appunto, e poi Castelletto Sopra Ticino e Baveno). Un contatto con il territorio che si è tradotto poi con una tappa umbra, a Valfabbrica, in provincia di Perugia, dove il CEV ha affiancato il Comune socio nella procedura di valutazione del Project Financing. Infine Rovigo, presso la sede di Consvipo (Consorzio per lo Sviluppo del Polesine) per un incontro insieme a primi cittadini locali e tecnici amministrativi di presentazione del Consorzio stesso, i servizi a disposizione dei Soci e i prossimi progetti.

“È fondamentale per un’amministrazione locale saper pianificare le risorse a disposizione. Il Consorzio CEV sostiene gli Enti sia come supporto operativo nelle loro attività quotidiane, sia nella gestione dei fondi ottenuti – dichiara il presidente Tasinato -. Il nostro obiettivo è in sinergia con quello dei Comuni soci verso nuovi percorsi di sviluppo amministrativo, che si traduce formando i dipendenti comunali in tutto l’iter di partecipazione ai bandi, a partire da quali documenti devono essere presentati. Il CEV in primis incentra il lavoro nella formazione dei funzionari e dei dirigenti nell’ambito dei codici degli appalti, in due formule precise – continua Tasinato -: insegniamo l’utilizzo degli strumenti e della piattaforma informatica e, eventualmente, seguiamo i nostri Soci in tutto il percorso per indire una gara d’appalto. Non solo, qualora un’Amministrazione fosse oberata da altre incombenze, il Consorzio CEV gestisce integralmente le procedure per conto degli Enti, in tempi brevi e nel pieno rispetto delle normative vigenti” conclude il Presidente.

Presto saranno comunicate le date dei prossimi incontri da settembre.

Cs. On. Moretto – “Turismo, l’appello di Brugnaro è caduto nel vuoto. Lega e Cinque Stelle tradiscono nuovamente Venezia”

“Lega e Cinque Stelle tradiscono nuovamente Venezia. Nonostante il sindaco Brugnaro avesse firmato l’appello sottoscritto anche da altre città europee contro la diffusione incontrollata degli affitti brevi, il Governo non ha colto l’occasione del ddl delega sul turismo per affrontare il tema, una delle emergenze del turismo italiano”.

Così la deputata del Pd Sara Moretto l’indomani dell’approvazione alla Camera del disegno di legge delega al Governo in materia di turismo. “In un testo omnibus, confuso ed inefficace, che consegna all’Esecutivo una delega in bianco, spendibile tra l’altro entro i prossimi due anni, un tempo infinito per gli operatori del turismo, – ha detto – non hanno trovato spazio la questione dell’evasione fiscale e dell’abusivismo attraverso le  piattaforme di intermediazione sul web. Il solo riferimento al tema – ha aggiunto Moretto – è il mio emendamento che chiede di definire i criteri in base ai quali l’attività di locazione breve si presume svolta in forma imprenditoriale. Purtroppo, come ho avuto modo di dire in Aula, annunciando il voto di astensione del Partito Democratico al provvedimento, è stata persa un’altra occasione. Un comparto che contribuisce per più del 10% del PIL (per un valore di 180 miliardi) e dà lavoro a oltre 2 milioni e mezzo di persone e che anche nel contratto di Governo veniva enfatizzato, viene abbandonato. Ho cercato di far capire alla maggioranza che stava sbagliando direzione ma non c’è stato verso e i toni trionfalistici con cui anche il Ministro Centinaio ha accolto l’approvazione del ddl lasciano l’amaro in bocca non solo a me ma anche a molti operatori del comparto”.

Cs. On Moretto – “Superamento mercato a maggior tutela: un anno è stato perso. Ancora incertezze dal Governo per operatori e consumatori”

“Operatori lasciati nel buio e tanti consumatori fragili in attesa di tutele. Il percorso per il superamento del mercato “a maggior tutela” nei settori del gas naturale e dell’energia elettrica è ancora tutto da delineare. Così un anno è stato perso e rischiamo di perderne un altro”. Così la deputata Sara Moretto, capogruppo Pd in Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera, in riferimento alla sua interrogazione presentata e discussa oggi in Commissione.
“La scadenza del 1° luglio 2020 si avvicina e ancora non è stato definito, come richiesto dall’autorità ARERA, un crono-programma chiaro in grado di rispettare quanto previsto dalla legge sulla concorrenza – sottolinea la deputata -. Nessuna scelta, nessun atto e nessuna azione. Dal sottosegretario Galli oggi solo un elenco di promesse, impegni e auspici che non possono essere spacciati per decisioni. L’istituzione dell’elenco dei venditori, oggetto degli impegni assunti dal governo mesi fa anche con l’approvazione di una risoluzione del Partito Democratico, si ritarda da troppo tempo e la risposta vuota di oggi lascia ancora incertezza. Manca anche un piano per semplificare la fruizione del Bonus in bolletta in modo da contrastare la povertà energetica e ridurre il rischio morosità nei clienti domestici minimizzando i costi di funzionamento”.

EMANUELE DITADI CANDIDATO SINDACO A SPINEA

PAROLA D’ORDINE: SVILUPPO SOSTENIBILE E INCLUSIVO.
LO SOSTIENE UNA COALIZIONE CHE GUARDA IL FUTURO CON L’AGENDA ONU 2030

Un manifesto sottoscritto da oltre cinquecento persone della società civile, attive nell’associazionismo e nel volontariato, è alla base della candidatura a sindaco di Spinea di Emanuele Ditadi, presentata ufficialmente oggi in conferenza stampa a Spinea.

Quarantuno anni, nato a Mirano, laureato in Economia aziendale all’Università Ca’ Foscari di Venezia e sposato con Melania, Ditadi è vicesindaco nella giunta del primo cittadino uscente Silvano Checchin nonché assessore all’Urbanistica ed Edilizia Privata, a Sport, Associazionismo e Volontariato, alla Programmazione Strategica e Informatizzazione dei Servizi. In passato ha ricoperto il ruolo di Presidente del consiglio comunale, assessore al Bilancio e Personale. Per Spinea ha un grande obiettivo da futuro sindaco: una città sempre più sostenibile, grazie a strumenti programmatori precisi e un’amministrazione esperta che abbia una visione proiettata nel lungo periodo, da qui al 2030. Lo sostengono in questo progetto le liste “Ditadi Sindaco – Noi, Spinea2030”, “È Tempo – Prospettiva Spinea”, “Impegno e Solidarietà”, Partito Democratico Spinea, “Spine@ con Emanuele Ditadi Sindaco”.

“Ciò che ci unisce è la condivisione di un progetto di comunità, di riorganizzazione della vita democratica cittadina, di crescita culturale e di gestione del territorio – ha precisato il candidato-.  Insieme, stiamo lavorando al programma elettorale, che sarà frutto di un lavoro di squadra, che farà sintesi delle istanze di tutte le liste e che recepirà anche gli stimoli che arriveranno dalla cittadinanza attraverso l’Angolo delle idee”. La sede elettorale che sarà inaugurata questo pomeriggio (sabato 30 marzo) alle ore 17, infatti, diventerà una vera e propria fucina di idee, un luogo a disposizione delle persone che vorranno contribuire.

L’obiettivo, partendo dal manifesto, è di percorrere la strada della sostenibilità, in continuità con l’amministrazione uscente, e rispondendo all’invito dell’ONU attraverso l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Come? “Con una visione di Città che non si può fermare a cinque anni di mandato amministrativo ma bensì una prospettiva di lungo periodo dove ogni singola azione deve concorrere ad attuare politiche integrate e piani tesi all’inclusione, all’efficienza delle risorse, alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici” ha spiegato Ditadi. È l’obiettivo n. 11 dell’agenda ONU: “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”.

Alcuni punti su cui si incardinerà il programma elettorale: Viabilitá (Percorsi pedonali, Biciplan, Spinea 30 km/h; Urbanistica (Aree di tutela ambientale,  Riqualificazione dell’esistente, Spinea cittá pulita); Commercio (Distretto del commercio, Piazza lunga un kilometro); Sicurezza (Sistema videosorveglianza, Collaborazioni esterne, Patrimonio pubblico sicuro); Scuola (Progetti formativi, Ammodernamento sedi scolastiche, Efficentamento dei plessi scolastici, Pedibus e trasporto sostenibile); Spinea digitale (Start Up per nuove piccole imprese; Digitalizzazione); Spinea inclusiva (Applicazione Piano Eliminazione Barriere Architettoniche, Aree attrezzate con giochi inclusivi).

Ditadi ha anche ricordato i molti risultati ottenuti dall’amministrazione Checchin: “In 10 anni abbiamo realizzato e avviato lavori per  15  chilometri di piste ciclabili. Per dotare  una città di ulteriori servizi ricordo l’enorme sforzo fatto per mettere in sicurezza le scuole per le quali sono stati investiti, dal 2009 ad oggi, quasi 5 milioni di euro per rendendole a norma dotandole quasi tutte (prima del 2010 nessuna scuola era a norma) di CPI – Certificato Prevenzione Incendi. Ricordiamo l’apertura di ben due case di riposo, un potenziamento ed una nuova localizzazione del Distretto Sanitario, una nuova localizzazione del Centro diurno per disabili, l’apertura di un centro di aggregazione al Villaggio dei Fiori, l’adozione del PUMS – Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, del PEBA – Piano Eliminazione Barriere Architettoniche, realizzazione di aree attrezzate con giochi inclusivi, potenziamento del supporto agli anziani con fragilità ed ai loro familiari e creazione di nuove reti significative attorno alle famiglie di minori in difficoltà. Abbiamo avuto il ruolo centrale da comune capofila per tutta l’Ex Asl 13 nel Programma Operativo Nazionale (PON) “Inclusione” a valere sul Fondo Sociale Europeo che si prefigge come obbiettivo la riduzione della povertà e dell’esclusione sociale nonché la promozione dell’innovazione sociale.

“. Ha poi continuato: “In questi anni abbiamo investito a Spinea oltre 23 milioni di euro con una attenta politica di partecipazione ai bandi nazionali ed europei. Siamo stati inseriti nel Bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie della Città Metropolitana con la riqualificazione dell’ex bocciodromo al Graspo de Ua  e dell’area a parco di Via Bennati. Siamo stati inseriti pure nell’Asse 6 Sviluppo Urbano sostenibile nel quale tra l’altro sono previsti il rinnovo del materiale rotabile sulle linee 6 e 7, il recupero edilizio di 3 appartamenti adibiti ad Edilizia Residenziale pubblica.  Ed infine, a dimostrazione dell’attenzione svolta al recupero di risorse e progettualità, inseriti nel Programma Sperimentale Nazionale di mobilità sostenibile con la sistemazione e riqualificazione di 3 fermate dei mezzi pubblici di trasporto per rendere più sicuri ed attrattivi gli spostamenti con mezzi pubblici. La pista ciclabile su Via Roma è stata interamente realizzata con fondi pubblici”.

Da qui si riparte.

Cs Foiv – TUTELA DEI LIBERI PROFESSIONISTI: IN CONSIGLIO REGIONALE PRONTI DUE PROGETTI DI LEGGE

Venezia, 13 febbraio 2019 – Tutelare tanto i liberi professionisti quanto i cittadini privati che si rivolgono a ingegneri, architetti, geologi, geometri, agronomi, agrotecnici, periti industriali e periti agrari. È questa la filosofia alla base dei due progetti di legge presentati in Consiglio regionale del Veneto, depositati rispettivamente dai consiglieri Maurizio Colman (Lega) e Andrea Bassi (Centro destra Veneto – Autonomia e libertà). Due progetti di legge differenti ma con la stessa finalità e gli stessi destinatari (ingegneri, architetti, geologi, geometri, agronomi, agrotecnici, periti industriali e periti agrari, le cosiddette professioni tecniche) che a questo punto verranno unificati.

Ne hanno discusso ieri con i due consiglieri regionali: Pasqualino Boschetto (Presidente della Federazione Ingegneri del Veneto), Mariano Carraro (Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Venezia), Andrea Falsirollo (Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Verona) e Claudio Biancon (Delegato della Federazione degli Architetti del Veneto).

“Con l’abolizione della Tariffa Professionale – spiega il consigliere regionale Colman – troppo spesso negli ultimi anni i compensi non sono stati adeguati alla qualità o alle quantità delle prestazioni offerte. Mancando un tariffario di riferimento, oggettivo e condiviso,i compensi sono diventati aleatori o addirittura simbolici in molti casi. Il progetto di legge da me presentato vuole colmare questo vuoto, introducendo procedure amministrative omogenee per l’attuazione delle norme statali sull’equo compenso per i servizi forniti alla Regione del Veneto, alle Amministrazioni pubbliche e alle società partecipate dalle stesse. La legge prevede che nelle procedure concorsuali per l’affidamento degli incarichi i compensi facciano riferimento al Codice degli appalti e alle leggi statali”.

“La Tutela delle prestazioni professionali per attività svolte per conto di committenti privati- spiega il consigliere regionale Bassi- non è ancora sufficientemente incardinata nel nostro corpo normativo. Molte regioni hanno legiferato o stanno legiferando in tal senso e anche il Veneto con questo mio progetto di legge intende andare nella giusta direzione. E non ultimo, è bene ribadire che la proposta di legge stessa mira anche a combattere l’evasione fiscale”.

“Siamo grati ai consiglieri Colman e Bassi (e a tutti gli altri consiglieri co-firmatari dei due progetti di legge)- afferma Boschetto – di avere affrontato due facce fondamentali della stessa medaglia: la dignità del lavoro professionale e la sicurezza dei cittadini privati”.

Ora il prossimo passo sarà quello di unificare e armonizzare i due progetti di legge, avviando l’iter di esame nelle Commissioni competenti. La speranza è che, partendo l’iniziativa da due consiglieri di schieramenti diversi, uno di maggioranza e uno di opposizione, il percorso possa essere veloce e senza intoppi.

Comunicato stampa e giornalisti: come diffonderlo

Quando si parla di “comunicato stampa” ci riferisce ad un testo scritto per diffondere ai media una precisa notizia o per rilasciare una dichiarazione. L’obiettivo è veicolare ai media un determinato messaggio per farlo conoscere al pubblico. Solitamente un comunicato stampa viene inviato da parte dell’ufficio stampa ad una mailing list di giornalisti e redazioni, un vero tesoretto costruito nel tempo con impegno, capace di garantire l’efficacia o meno dell’invio. Più la mailing list è accurata, ampia e più i contatti con i giornalisti sono personali, più chance avrà la notizia di uscire. Successivamente, il testo viene anche pubblicato nella pagina web dell’azienda e/o nelle piattaforme social per amplificarne la portata. Leggi tutto

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