Il governo del cambiamento è in realtà il #governodeibavagli. Lo dicono i fatti. Il presidente del Sistema portuale di Venezia e Chioggia Pino Musolino chiede chiarimenti tecnici sulla chiusura dei porti e viene minacciato di azioni disciplinari dal ministro Toninelli. I sindaci che si esprimono contro il decreto sicurezza vengono invitati a dimettersi dal vicepremier Salvini, che annuncia anche azioni legali. Il vicepremier Di Maio taglia “con soddisfazione” i fondi all’editoria colpendo i giornali che non sono graditi al governo. Il Parlamento si è trovato davanti a una #leggedibilancio blindata, sulla quale non ha potuto esercitare il proprio ruolo legislativo.
Lega e Cinquestelle non hanno avuto il coraggio di dedicare un capitolo del Contratto di governo alla limitazione della libertà, ma questi sono segnali continui della volontà di compiere pericolosi passi indietro rispetto a valori e diritti democratici faticosamente conquistati. Come ci si può sentire davvero liberi e sicuri in un Paese così? Chi sarà il prossimo bersaglio?