Cpr: il decreto non cancella le criticità in Veneto, ma in futuro potrà evitare l’accumulo delle richieste d’asilo (Gazzettino)
Moretto (Pd): “Con il decreto Minniti tracciata una nuova rotta nella gestione dei migranti”
La deputata del Pd, Sara Moretto, unica componente veneta della Commissione d’inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattamento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate, esprime soddisfazione per il via libera dell’Aula al decreto Minniti sull’immigrazione, che ha convertito in legge il pacchetto organico di misure che mira a snellire i tempi dei procedimenti in materia di protezione internazionale nonché a contrastare l’immigrazione illegale.
Con il decreto si accelerano, in modo significativo, i tempi per ottenere l’accertamento dello status di rifugiato; si promuovono, su proposta dei Prefetti, i lavori di pubblica utilità per i richiedenti asilo; si migliora la gestione informatica dei procedimenti amministrativi sugli ingressi e i soggiorni irregolari e si amplifica la condivisione delle informazioni relative ad ogni straniero.
“La filosofia che sta alla base di questo provvedimento – commenta l’on. Moretto – è quella di coniugare accoglienza con il rispetto delle regole. Certamente il decreto non cancella le criticità che ci sono in Veneto e nella Provincia di Venezia ma disegna un quadro normativo che per il futuro consentirà, per esempio, di evitare l’accumulo delle richieste d’asilo e di conseguenza una permanenza nei centri oltremodo lunga da parte dei migranti. Con questo provvedimento – prosegue l’esponente Dem – si aggiunge un ulteriore tassello alle misure volte alle gestione del fenomeno migratorio, in cui la parte del leone devono e dovranno continuare ad essere, a mio avviso, gli accordi bilaterali con i paesi di provenienza”.
In Veneto altri duecento migranti. Oggi Minniti: appello dei sindaci (Corriere del Veneto)
Migranti a Portogruaro: Moretto presenta interrogazione ai ministri dell’Interno e degli Esteri (Nuova Venezia)
Migranti a Portogruaro: on. Moretto (Pd) presenta interrogazione ai ministri Minniti e Alfano
Sarà oggetto di interrogazione parlamentare la vicenda dei 13 migranti rintracciati all’interporto di Portogruaro nella notte fra sabato 25 e domenica 26 febbraio ed entrati in Italia all’interno di un carro ferroviario proveniente dal Montenegro. A depositare l’interrogazione, sottoscritta anche dall’on. Andrea Martella, è la deputata Pd Sara Moretto, rivolgendola al ministro degli Esteri Alfano e al ministro dell’Interno Minniti.
Trovati in un discreto stato di salute, i 13 uomini sono stati rifocillati dai volontari della locale sezione della Croce Rossa Italiana e successivamente identificati dalla Polizia Scientifica. Secondo la Prefettura di Venezia, 10 uomini sarebbero richiedenti asilo che hanno depositato domanda di protezione internazionale in Grecia, mentre gli altri 3 sarebbero intenzionati a depositare domani analoga richiesta.
“Questo fatto ci riporta di fronte a questioni nazionali – dichiara l’on. Moretto –. Da un lato la pericolosità della rotta Balcanica, quando percorsa con mezzi diversi da quelli che consentono l’identificazione ed eventuali stop. Dall’altro le problematiche di gestione dei cosiddetti ‘dublinanti’. I quali, in assenza di motivi di trattenimento, vengono di fatto abbandonati a se stessi, senza essere monitorati negli spostamenti e assistiti nelle necessità”.
“Il nostro Paese – aggiunge l’on. Moretto – da mesi attende autorizzazioni alle riammissioni in Grecia dei richiedenti asilo che là avevano depositato la domanda di protezione e che, secondo l’accordo di Dublino, in tale Paese devono concludere l’iter. Le riammissioni da Paesi come la Svizzera e la Germania in Italia avvengono invece con regolarità. È evidentemente necessario fare il punto a livello europeo sulle procedure di riammissione e la reciprocità delle stesse”.
Migranti, on. Moretto (Pd) chiede risposte e tempi certi per situazione Cona al Ministro in audizione
Oggi il ministro dell’Interno Marco Minniti è stato audito dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza dei migranti.
In questa sede l’on. Sara Moretto (Pd), unico membro veneto della Commissione, è tornata a porre il problema della situazione del centro di accoglienza di Cona: “I cittadini hanno bisogno di capire in che direzione si stia andando – ha affermato -. Il ministro ha parlato di progressivo superamento dei grandi centri. A Conetta a dicembre la situazione era di 1.500 migranti a fronte di una popolazione di soli 300 abitanti. Nel corso di un’assemblea pubblica con i residenti ho potuto constatare la necessità di dare una prospettiva alle comunità ospitanti e risposte chiare sui tempi di permanenza. Quasi la metà dei richiedenti asilo di Conetta, al momento del sopralluogo della Commissione lo scorso 20 gennaio, vi soggiornava da cinque mesi senza aver neppure depositato il modello C3 per la richiesta di protezione”.
A questo proposito l’on. Moretto ha chiesto al ministro se ci sia l’intenzione, ove il piano non desse risultati a breve termine, di svuotare progressivamente i centri sovraffollati. Il ministro in risposta ha confermato l’intenzione del superamento dei grandi centri, che può avvenire in un percorso progressivo e in un nuovo rapporto con i soggetti gestori.
L’on. Moretto ha quindi sollevato il problema della gestione dei dati anagrafici e sanitari dei richiedenti asilo e delle procedure relative all’assegnazione, distribuzione e successiva gestione degli stranieri. “In occasione del sopralluogo a Conetta – afferma l’on. Moretto -, ci è stato riferito che le informazioni della Prefettura di Venezia sull’assegnazione dei migranti sarebbero alquanto approssimative e avverrebbero in modo esclusivamente informale attraverso messaggistica su linea cellulare con uno degli operatori del Centro. Risulta inoltre che i dati identificativi delle persone, una volta giunte nei centri di accoglienza, siano riportati esclusivamente in un foglio cartaceo e solo in un secondo momento comunicati per via telematica. Infine, anche le informazioni sanitarie dei migranti, dal momento dello sbarco, confluiscono sì in un fascicolo elettronico che tuttavia non segue la persona in tutti i suoi spostamenti”. Su questo fronte l’on. Moretto ha inviato una lettera anche al Presidente della Commissione d’inchiesta sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione.