“È necessario fare presto! Venezia ha bisogno di un disegno organico e di soluzioni strutturali. Ma lo si decida coinvolgendo le Istituzioni e dialogando con la città. Personalmente condivido la scelta definitiva di attracco a Porto Marghera per le grandi navi – anche senza soluzioni intermedie – perché raccoglie le due principali istanze sostenute dalla gran parte dei veneziani: bloccare il passaggio in bacino di san Marco ed evitare lo scavo di nuovi canali. Credo che, però, si debba dare risposta ai problemi che vengono sollevati sui rischi di inquinamento, sulla compatibilità col Porto commerciale e sul futuro di Porto Marghera. Ma, è anche necessario affrontare con altrettanta urgenza le altre questioni di fondo, come ad esempio, i flussi turistici e la residenzialità del centro storico. Si convochi presto, dunque, il Comitatone e si ascoltino tutte le Istituzioni, non solo Regione e Comune, ma anche le municipalità di Venezia, Marghera e Mestre e le rappresentanze di quanti, nel territorio, si impegnano costruttivamente per il futuro della nostra città”.
Intervento del sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta all’inaugurazione della sede di Banca Finint, Conegliano
Quando il Presidente Marchi, che ringrazio, mi ha gentilmente invitato, – invito che ho accolto con molto piacere – a partecipare a questa giornata, non avevo, ovviamente, previsto che la cerimonia odierna – la inaugurazione di una banca qui a Conegliano, nel cuore del Nord Est, del Veneto – coincidesse, ora più ora meno, con l’intervento pubblico, dello Stato italiano, per il salvataggio di altri due importanti istituto del Nord est: Veneto banca e popolare di Vicenza.
Ma la coincidenza aiuta la mia riflessione che si svolgerà su un semplice assunto: c’è banca e banca; c’è impresa ed impresa; c’è politica e politica; c’è giornalismo e giornalismo; c’è territorio e territorio.
In definitiva: c’è futuro o non c’è futuro!
La nostra economia sta, finalmente crescendo. Dopo anni bui, molto faticosi per la nostra economia, intravvediamo, come si dice, la luce in fondo al tunnel. Una luce ancora troppo debole, che non ci soddisfa. Soprattutto perché questa ripresa, che è certa ed è misurabile, non è ancora ben percepita soprattutto da coloro che più hanno pagato il prezzo della crisi: le famiglie e le imprese, in particolare quelle medie e piccole.
Il nostro primo compito, dunque, è rafforzare e diffondere questa ripresa e lo dobbiamo fare, innanzi tutto, favorendo gli investimenti ed i consumi. Ed ecco perché bisogna continuare sulla strada tracciata, ad esempio, da provvedimenti quali il super ammortamento e industria 4.0, o i bonus energetici, allargati fino all’80%, per la ristrutturazione degli alberghi e dei condomini, o il finanziamento di infrastrutture fondamentali. Ma questo sforzo pubblico, che dovrà privilegiare un ulteriore intervento sul cuneo fiscale (vecchia ed irrisolta piaga del nostro costo del lavoro) funziona se si inserisce in una struttura economica, produttiva e di servizi, capace, da un lato, di organizzarsi, rischiare, guardare avanti e credere (sì credere!) nel proprio territorio, nelle sue potenzialità. Quest’anno ricorre il centenario della nascita di Porto Marghera. Fa riflettere il pensare che 100 anni fa eravamo in piena guerra. Si sentiva, non troppo lontano, il rumore sordo dei cannoni. Eppure, dopo Caporetto, quando il futuro appariva impossibile, un gruppo illuminato di imprenditori decise di rischiare, di pensare già al dopo.
Oggi sentiamo il bisogno di quello spirito e dobbiamo riconoscere e sostenere chi ce l’ha!
Ebbene, diciamolo senza retorica, ma anche senza reticenze: qui siamo in questo caso! E ringrazio, di questo, Marchi e tutti voi. Nessuno vince da solo. Abbiamo bisogno di … “Capitani coraggiosi” e competenti, ma, insieme, di equipaggi motivati e preparati.
Certo, non si vince sempre. Le difficoltà, talvolta, ci accompagnano; ma bisogna saperle affrontare e, soprattutto, non demordere, non mollare e combattere sempre per superarle. Con fiducia e positività; con realismo e progettualità.
Questo modo di vedere le cose, di vedere la politica, l’impresa, la società, ha bisogno di una rete di servizi che sostenga una strategia di crescita e di benessere diffuso.
Questo è, anche, il ruolo primario della finanza, del credito: essere la struttura di servizio più prossima agli operatori economici; sostenerli e, soprattutto, aiutarli a scegliere e… rischiare insieme alle famiglie e alle imprese.
Per questo siamo qui oggi a inaugurare questa struttura finanziaria. Questa struttura finanziaria, con le sue caratteristiche e la sua, direi, “immersione” nel territorio Veneto e non solo.
Per questo, al tempo stesso, il decreto varato ieri – non posso non farvi riferimento – sulle due Venete era senza alternative.
Voglio solo ricordare, in questa sede, i capisaldi di questa complessa operazione:
> abbiamo tenacemente evitato il bail-in e, dunque, quello che sarebbe stato un danno irreversibile per l’economia veneta.
> Affidato gli asset ad un operatore nazionale (sottolineo nazionale!). Un operatore importante, che è risultato primo negli stress test di luglio scorso. Ma, soprattutto, il solo che si è presentato…
> Nessuna interruzione di attività e sportelli aperti stamattina;
> Nessun licenziamento e gestione solo volontaria degli esuberi.
> Rimborso al 100% degli obbligazionisti retail e senior; risultato che va ben oltre quanto previsto dal BS ed ottenuto col contributo di banca Intesa.
> esborso di importanti risorse pubbliche (5,5 mld ca) senza peggiorare i conti pubblici, perché utilizziamo, d’accordo con le autorità europee, quelle già stanziate per l’intervento precauzionale (che avremo preferito, ma che abbisognava di ca un miliardo di apporto di capitali privati, che non c’è stato!).
Può restare il rammarico di una mancata “operazione veneta”… Potremo discutere a lungo, e lo faremo, sulle responsabilità di gestioni irresponsabili; sugli errori fatti in questo ultimo anno (e ce n’è per tutti, per cui consiglierei prudenza nella ricerca di responsabilità a senso unico!); sulle occasioni perse, anche dal Veneto. Ma resta il fatto che, al dunque, non potevamo lasciare che fallisse un pezzo importante di economia e di risparmio, solo in apparenza, locale, visto che stiamo parlando del Veneto, che è una delle economie più importanti d’Europa.
Nel confronto tra quanto avviene qui oggi: la inaugurazione di un nuovo servizio di credito alla economia reale e quanto abbiamo dovuto fare ieri; nel confronto tra grandi opere, come, ad esempio, l’aeroporto di Venezia, che cito volentieri, il terzo d’Italia, tutto autofinanziato, e tante infrastrutture ancora incompiute o sotto inchiesta; nel confronto tra chi si assume la responsabilità politica di scelte, anche difficili, e chi specula su ogni scelta; in questo confronto, e nelle scelte che compiamo ogni giorno, sta il senso del nostro agire, del nostro dovere, del nostro senso civico.
Il Veneto ha legittimamente grandi ambizioni ed opportunità. E c’è un Veneto che sempre stato in grado di coglierle. Spetta, dunque, a tutti noi, insieme, adoperarci perché prevalga questo spirito.
Sottosegretario Baretta all’assemblea annuale EMN (European Microfinance Network): “Si affermi l’idea che la microfinanza non è finanza minore, ma migliore”
Il sottosegretario all’Economia e alle Finanze on. Pier Paolo Baretta ha preso parte nella mattinata di oggi, venerdì 23 giugno, all’assemblea annuale dello European Microfinance Network (EMN). Presenti anche Laura Boldrini, Presidente della Camera; Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali; Ann Branch, responsabile direzione generale Ue (DG Employment); Ambroise Fayolle, vicepresidente EIB (European Investment Bank), Carlos Trias Pintó, membro EESC (European Economic and Social Committee). “La microfinanza – ha dichiarato il sottosegretario Baretta – può aiutare e far crescere l’economia reale in modo sostenibile a tre condizioni: prima di tutto che si affermi l’idea che la microfinanza non è un finanza minore, bensì una finanza migliore. Secondo, che si renda noto che il tasso di insolvenza nella microfinanza è largamente inferiore a quello della finanza tradizionale. Terzo, che si consolidi una cultura della diversificazione del credito: il microcredito può assumere un ruolo centrale in questo contesto. Ma cito anche i fondi pensione, una realtà affermata nel mondo e ormai anche in Europa”. “In Italia ci siamo mossi con interventi diretti – ha aggiunto –: c’è già da tempo una legge sul microcredito, ma nella legge di bilancio valida per quest’anno, approvata nel dicembre del 2016, abbiamo introdotto anche una norma che privilegia le banche a orientamento etico ed è la prima volta che si introduce in una legislazione bancaria la tipologia di finanza etica. Abbiamo anche introdotto l’educazione finanziaria per legge. Abbiamo inoltre escluso nell’ultima manovra i fondi pensione dal rischio di bail-in. Infine abbiamo introdotto, e a questo proposito devo ringraziare la presidente della Camera Laura Boldrini che ci ha stimolato più volte, quattro indicatori di benessere nella legge di bilancio: l’indice di disuguaglianza, il reddito medio sostenibile, il tasso di mancata partecipazione al lavoro, le emissioni di CO2”.
Baretta a 243° fondazione Guardia di Finanza: “Più sinergia tra corpi e amministrazioni dello Stato consentirà di raggiungere nuovi traguardi”
Il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta ha partecipato questa mattina alla cerimonia del 243° anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza, all’isola della Giudecca presso la caserma Tommaso Mocenigo, sede del Reparto Operativo Aeronavale GdF Venezia. Presenti, fra le autorità, anche il Governatore della Regione Veneto Luca Zaia e il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, ricevuti dal Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Vicanolo, Comandante Interregionale dell’Italia Nord Orientale e dal Generale di Divisione Antonino Maggiore, Comandante Regionale Veneto. “Viviamo in un’epoca storica caratterizzata, sia sul piano globale che locale, da un profondo mutamento economico, culturale, sociale e geopolitico che ci propone, ogni giorno, nuove sfide da affrontare – ha dichiarato il sottosegretario Baretta –.Ciascuno di noi personalmente, tutti noi collettivamente, siamo chiamati a rispondervi compiendo, per le rispettive responsabilità e competenze, il nostro dovere civico con professionalità, dedizione e passione. Solo così saremo in grado di trasformare le difficoltà in opportunità a beneficio dei nostri cittadini”. “In questi anni trascorsi al Ministero della Economia e Finanze – ha proseguito il sottosegretario –, ho potuto constatare personalmente quanto sia grande e generoso l’impegno profuso dalla Guardia di Finanza, con abnegazione e spirito di sacrificio, nella lotta contro ogni forma di illecito economico finanziario e quanto siano eccellenti e costanti i risultati ottenuti come ha, autorevolmente, ricordato il Presidente della Repubblica nel suo messaggio al Corpo”. “Una sempre maggiore sinergia tra i corpi e le amministrazioni dello Stato a tutti livelli, una crescente collaborazione con i privati, un progressivo arricchimento tecnologico ci consentiranno di raggiungere nuovi traguardi. E so che, con voi al servizio della nostra Democrazia, li raggiungeremo” ha concluso il sottosegretario Baretta.
Banche, Baretta: Commissione d’inchiesta apre a possibilità di fare chiarezza su crisi bancarie
“Con l’approvazione della commissione d’inchiesta – dichiara il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta – si apre al possibilità di fare chiarezza sulle molte situazioni che hanno provocato le crisi bancarie. È importante che venga costituita subito e avvii con autorevolezza e senza strumentalità il suo lavoro”.
Zes veneziana, Baretta: “Va raccolto l’appello della Camera di Commercio, Venezia è un centro nevralgico sul piano internazionale”
“Va raccolto l’appello della Camera di Commercio di Venezia per la Zes veneziana – dichiara il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta -. Venezia è un centro nevralgico sul piano internazionale, il terminale naturale della via della seta, la più accreditata porta verso il centro e l’est Europa. Il tessuto economico della nostra regione, l’importanza della portualità veneziana, le infrastrutture aeroportuali, ferroviarie e stradali confermano questo ruolo. Impegniamoci davvero per realizzarla!”.
Baretta a Porto Tolle (Ro): “Superato il patto di stabilità, ora con piano pluriennale vincolato fare opere pubbliche è possibile”
Il sottosegretario all’Economia e Finanze on Pier Paolo Baretta ha preso parte nella mattinata di oggi alla presentazione dello stato attuale del piano delle offerte pubbliche programmate negli anni 2015-2016-2017 nel Comune di Porto Tolle.
“Ha ragione il sindaco Bellan quando dice che siamo immersi in un mare di vincoli – ha esordito Baretta -. E il Governo si è adoperato in questi anni per ridurli. Io personalmente mi sono battuto, quando ero in commissione Bilancio, per superare il patto di stabilità, la vera trappola che impediva ai sindaci e alle amministrazioni di spendere. Quello strumento era nato in una condizione drammatica del bilancio pubblico, nel 2011, ma i sacrifici dovevano pur finire, per consentire alle amministrazioni di riprendere in mano il loro percorso. Per questo abbiamo smantellato il patto di stabilità e siamo passati al piano pluriennale vincolato, che concede alle amministrazioni di avere dei margini per investire le risorse a disposizione. Ma le amministrazioni devono avere dei criteri di spesa”.
“Nonostante il superamento del patto – ha aggiunto – abbiamo il vincolo europeo degli avanzi. Attraverso il fondo pluriennale vincolato siamo riusciti comunque ad aggirare questo vincolo e a consentire alle risorse di entrare finalmente in circuito. Ora, se ci sono progetti pronti, si trovano anche soluzioni tecniche per permetterne la realizzazione. L’amministrazione di Porto Tolle si è dimostrata lungimirante nel cogliere le opportunità presenti, elaborando progetti che guardano da un lato alle attività economiche, dall’altro ai servizi alla cittadinanza e, in ogni caso, caratterizzati da parametri di rispetto ambientale”.
Amministrative, Baretta: “In Veneto fatto buon lavoro di squadra. Ora avanti per sostenere candidati impegnati in ballottaggi”
Sottosegretario Baretta al convegno dell’Associazione per lo Studio del Diritto Doganale: “Si abbandoni la strategia di chiusura a favore di una progettualità Alto Adriatica”
Il sottosegretario all’Economia e alle Finanze on. Pier Paolo Baretta ha partecipato oggi, venerdì 9 giugno, all’incontro “Progetti dell’innovazione e semplificazioni doganali a favore della competitività del Porto di Venezia” dell’Associazione per lo Studio del Diritto Doganale. Erano inoltre presenti, tra gli altri, il Presidente dell’Autorità portuale, Pino Musolino e il Presidente dell’Associazione Spedizionieri Doganali del Veneto Marco Corda.
Dopo un ringraziamento per l’invito al direttore della Dogane Maurizio Montemagno e al dottore Pasquale Marotta, il Sottosegretario ha dichiarato: “Stiamo assistendo a un salto di qualità complessivo in un settore strategico per lo sviluppo economico del nostro Paese. Gli interventi che abbiamo sentito lo testimoniano. È in atto un cambiamento di approccio alle strategie di competitività. Questo è importante perché siamo di fronte a una vera rivoluzione. Non si parla più di “globalizzazione” ma di “digitalizzazione”; è abbandonato il termine “post-fordismo” a favore di “4.0”, che dà l’idea non di un post, ma di un’epoca già trasformata. È stata superata la settorializzazione merceologia, a favore di un’idea di “piattaforme condivise”.
“Nel campo doganale questo salto di qualità è rilevante. Eravamo indietro, ora siamo avanti. È importante riconoscerlo, soprattutto in questa fase di ripresa economica. Dobbiamo investire in un modello di sviluppo fondato su industria, turismo cultura e logistica. Questi elementi sottendono l’idea di Sportello Italia.
Per noi in Veneto, tutto ciò, si traduce nella possibilità di diventare protagonisti di una progettualità Alto-Adriatica. Basta, dunque, alla strategia di chiusura”.
“Dentro all’Alto Adriatico c’è poi la specificità del nostro territorio, fatto di porto passeggeri e porto commerciale – ha aggiunto –. Resto convinto, a questo proposito, che la soluzione sia portare le crociere a Marghera. Lo penso in una chiave di riqualificazione complessiva della Prima zona. È importante, a questo punto, che si prenda un orientamento in tempi rapidi. Forse dovremmo anche ragionare su un allargamento del punto franco”.
Baretta a Conegliano per Bortoluzzi Sindaco: “Conegliano importante come punto di aggregazione di politiche di sviluppo. Con le elezioni parte la battaglia perché il Veneto diventi realtà di traino per il paese”
Oggi, lunedì 5 giugno, il sottosegretario all’Economia e alle Finanze on. Pier Paolo Baretta ha partecipato all’incontro “Le nuove prospettive per le finanze degli enti locali”, a sostegno di Alessandro Bortoluzzi sindaco, a Conegliano, insieme alla ministra alla Semplificazione e alla Pubblica Amministrazione Marianna Madia. “Viviamo un momento particolare che bisogna saper cogliere – ha esordito Baretta –: stiamo iniziando a vedere dei risultati, frutto di un lungo lavoro svolto negli ultimi anni di Governo. I dati parlano di una ripresa, ma non è ancora percepita dalle persone: dobbiamo colmare questo gap, innanzitutto essendo convincenti sui numeri che presentiamo. Le entrate fiscali sono cresciute del 2% dall’anno scorso, quasi il 2% dal lavoro dipendente. Inoltre, c’è un 5,2% in più di Iva. Questi dati indicano che qualcosa davvero si sta muovendo”.
“A questo punto – ha aggiunto – dobbiamo avere una visione chiara del nostro futuro. E per farlo dobbiamo partire dalle realtà territoriali. Siamo senza una guida. Il governatore Zaia si è molto arrabbiato in questi giorni sulla questione delle banche venete e si è mosso come se fosse estraneo alla questione. Non è possibile che una delle regioni con il più alto tasso di esportazione, con il più alto tasso di capacità imprenditoriale, con un tasso di turismo altissimo sia tutta concentrata sul come separarsi da Roma. Noi veneti dobbiamo chiedere di contare di più a Roma, non di separarci dalla capitale”.
“Industria, turismo e cultura e logistica sono i punti di forza del nostro territorio – ha proseguito il sottosegretario –. La nostra strategia deve essere fondata sulla capacità di sostegno economico. Per questo non ci possiamo permettere che le due banche venete falliscano, come ritiene anche il Governo e il segretario del Partito Democratico. In un territorio come questo se falliscono le banche avremmo una crisi drammatica. Ci vuole dunque una strategia di sostegno a questa capacità di sviluppo economico”. “Conegliano è un paese importante per la collocazione centrale nel Veneto – ha concluso -, per la possibilità di essere un punto di aggregazione di politiche di sviluppo, per la sua tradizione culturale e storica, per il tessuto industriale. Con queste elezioni noi apriamo una fase nuova: inizia da qui la nostra battaglia perché il Veneto cambi e perché diventi realtà di traino del nostro Paese”.