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60° anniversario San Benedetto – Dichiarazione sottosegretario Baretta

Questa mattina il sottosegretario all’Economia e alle Finanze On. Pier Paolo Baretta ha partecipato, a Venezia, alla celebrazione del 60° anniversario dell’acqua minerale San Benedetto e all’inaugurazione della relativa mostra. Si allega una sua dichiarazione.

“Un anniversario importante per un’azienda – la San Benedetto – che è diventata l’eccellenza del nostro territorio e dell’Italia intera. Sessant’anni di storia, costruita con passione, impegno e grande professionalità. Una impresa tipicamente veneta, che negli anni è stata in grado di anticipare gli scenari futuri unendo mercati, sfide tecnologiche ed ambientali, esigenze dei consumatori, conquistando sempre nuovi traguardi e nuove soddisfazioni che l’hanno resa l’azienda che abbiamo oggi davanti. Voglio ringraziare la San Benedetto per quanto ha dato al nostro territorio e alla storia industriale italiana. Dobbiamo trarre insegnamento da questa storia, per immaginare un futuro migliore, in direzione di uno sviluppo che unisca, nel Made in Italy, qualità e bellezza, che è la vera forza del nostro paese”.

Vtp, dichiarazione on. Moretto

Questa mattina l’on. Sara Moretto (Pd) ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito a Vtp:

“Se l’interesse di tutti, e della Regione in primis, è quello di garantire anche per il futuro investimenti infrastrutturali nel Porto di Venezia facendo sì che esso rimanga porto di riferimento per il trasporto passeggeri di tutto il Mediterraneo, il diritto di prelazione di Veneto Sviluppo deve essere esercitato e la Regione mantenere la regia pubblica su VTP. L’esempio dei porti italiani gestiti da soli armatori come Napoli e Civitavecchia non sono purtroppo positivi. La completa sovrapposizione tra armatori e terminalisti pone in conflitto l’interesse pubblico dello sviluppo del porto con quello privato delle compagnie, ovviamente orientato al profitto e quindi alla riduzione delle tariffe del terminal. Dal 1997 al 2005 VTP ha effettuati quasi 70 milioni di investimenti infrastrutturali. Solo una guida pubblica può porre le basi perché questo ciclo positivo possa essere ripetuto”.

#sbloccascuole, on. Moretto: “Nel veneziano oltre 4,85 milioni liberati ai comuni per nuove scuole e ristrutturazioni”

Oltre 4,85 milioni di euro “liberati” per edificare nuove scuole e procedere a ristrutturazioni. Sono spazi finanziari a disposizione dei Comuni dell’area metropolitana di Venezia per l’edilizia scolastica nell’ambito dell’operazione #Sbloccascuole prevista dalla Legge di Stabilità 2016. A tirare le somme, dopo la firma del provvedimento avvenuta ieri da parte del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, è la deputata veneziana Sara Moretto. Con questa firma si conclude, di fatto, l’iter avviato il 2 febbraio con la campagna #Sbloccascuole, che aveva coinvolto i Sindaci di tutta Italia, invitati a segnalare entro il 30 marzo scorso i progetti finanziabili. L’operazione infatti oggi svincola quelle risorse destinate all’edilizia scolastica dalle norme del pareggio di bilancio.

“Questo governo fin da subito ha messo al centro della propria azione la sicurezza nelle scuole e il rilancio degli investimenti – commenta la deputata Moretto -. L’ultima legge di stabilità,insieme al superamento del patto che bloccava le risorse dei comuni, ha introdotto questa nuova misura che aggiunge spazi oltre il pareggio oggi richiesto..

Precisamente, la somma è di 4.851.426,61 euro così ripartita: al Comune di Noale, per interventi di edilizia scolastica nella fattispecie a)relativa agli interventi dell’operazione #scuolenuove spettano 490.000 euro. Ma la lista più lunga è quella della fattispecie c) (ristrutturazioni, ampliamenti, manutenzioni):

 

Città Metropolitana di VENEZIA 814.004,49 €
ANNONE VENETO 78.608,09 €
CAMPAGNA LUPIA 444.113,48 €
CAVALLINO-TREPORTI 177.645,39 €
CEGGIA 326.867,52 €
CHIOGGIA 110.940,43 €
CINTO CAOMAGGIORE 17.764,54 €
DOLO 42.190,78 €
ERACLEA 51.073,05 €
FOSSALTA DI PORTOGRUARO 155.439,72 €
FOSSO’ 57.734,75 €
JESOLO 531.159,72 €
MARCON 41.302,55 €
PORTOGRUARO 166.986,67 €
SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO 122.131,21 €
SCORZE’ 102.146,10 €
SPINEA 97.704,96 €
STRA 57.734,75 €
TORRE DI MOSTO 66.617,02 €
VENEZIA 899.261,39 €

 

 

Sottosegretario Baretta a Trevignano (TV) per inaugurazione parco Mario Rigoni Stern: “Esempio virtuoso di buona spesa pubblica”

Questa mattina, il sottosegretario all’economia e alle finanze. On. Pier Paolo Baretta ha preso parte all’inaugurazione del parco intitolato a Mario Rigoni Stern, in occasione della Festa di Primavera a Falzè di Trevignano (TV).
In allegato, una sua dichiarazione.

“Il 25 aprile è un giorno simbolico, in cui si celebra non tanto la fine della guerra, ma l’inizio della pace. “Pace: ripetiamo spesso questa parola, che, a ripeterla, forse si realizzerà davvero”. Così scriveva Mario Rigoni Stern – a cui è dedicata questa bella struttura – La pace e la convivenza pacifica, il dialogo e le relazioni, sono un obiettivo fondamentale per l’Italia, nel nostro modo di coltivare i rapporti interni ed internazionali, attraverso la dialettica e la positività. Pace è un messaggio sempre attuale che vogliamo riprendere e affermare nel mondo, in questo mondo turbolento, perché sia interiorizzato.

È questo anche il segno che porta con sé questa bella opera che inauguriamo oggi, il Parco Mario Rigoni Stern. Voglio dire grazie alla amministrazione attuale e precedente, perché questo è un esempio virtuoso di come vanno spesi i soldi pubblici in un momento in cui i cittadini sono particolarmente attenti a come la politica impiega i soldi pubblici. Questo parco dimostra come le risorse possano essere utilizzate a beneficio della collettività”.

Incontro su sistema cooperativistico a Mira, dichiarazione sottosegretario Baretta

Questa mattina il sottosegretario all’Economia e alle Finanze, On. Pier Paolo Baretta ha partecipato al convegno il “Sistema cooperativistico tra lavoro e managerialità”, tenutosi a Mira (VE). A seguire una sintesi del suo intervento.
“Siamo in un periodo di svolta, gli scenari economici si stanno evolvendo e il mondo della cooperazione si è dimostrato sempre più centrale. È l’unico settore che, in un periodo di crisi, non solo ha resistito, ma si è addirittura sviluppato. Siamo tutti chiamati a cogliere questa sfida in una cornice di cambiamento e innovazione. Anche il mondo della cooperazione ha bisogno, in questo momento di trasformazione, di una riorganizzazione interna, in modo da potersi dimostrare competitivo in una partita che si gioca ad alti livelli qualitativi.
Alcuni nodi da affrontare, nell’ottica di una trasformazione complessiva dei processi economici, riguardano innanzitutto la natura del socio. In questo senso bisogna riflettere su come la natura di socio e dipendente possano trovare, in un contesto di democrazia economica sempre più evidente, forme nuove. Secondariamente dobbiamo incoraggiare i processi di aggregazione: unirsi, mantenendo le autonomie; garantire sempre trasparenza e controlli, e pensare a nuovi orizzonti di attività.
Insomma, vediamo come, a fronte dei grandi interventi normativi realizzati nell’ultimo periodo, il sistema stia cambiando. Questo ci impone di aprire un confronto perché il mondo della cooperazione diventi sempre più in grado di cogliere sfide importanti non solo per il suo settore ma per l’intero Paese.”

PFAS, Ordine dei Geologi: “Noti da tempo, ma manca una normativa che dia indicazioni su come intervenire”

In merito al problema dell’inquinamento da Pfas in Veneto, l’Ordine dei geologi regionale sottolinea: «Dal punto di vista scientifico i PFAS sono noti da tempo. I “nuovi contaminanti”, sostanze non normate per le acque sotterranee, sono un problema attuale. La comunità scientifica (Cnr in testa) conosce e studia moltissimi nuovi composti potenzialmente contaminanti, ma se questi non vengono  inseriti nelle tabelle di riferimento per le acque sotterrane e per le acque ad utilizzo idropotabile, non verranno ricercati».

Il problema fondamentale sta proprio qui. «Tali composti non sono sistematicamente ricercati,  e si finisce per “scoprire” il problema solo quando questo si è già manifestato e diffuso a scala provinciale o regionale.

Le strutture idrogeologiche dove i contaminanti nuovi e vecchi “scorrono” non sono studiati adeguatamente e la normativa non dà indicazioni su come intervenire qualora vengano individuati».

L’Ordine evidenzia, inoltre, una contraddizione: «Le acque sotterranee seguono, dal punto di vista normativo, tre riferimenti differenti: acque sotterranee, acque potabili e acque minerali. I limiti di legge per le varie tipologie di acque sono molto diversi: ipoteticamente la medesima acqua con il medesimo chimismo potrebbe essere conforme alla legge per la potabilità, ma contaminata per quella per le acque sotterranee. Certamente questi riferimenti disomogenei e talora assenti non aiutano l’utente ad avere chiarezza su cosa sta bevendo».

L’Ordine evidenzia che «l’idrogeologia sperimentale oggi permette approfondimenti elevatissimi sia in ambito di indagini sia di modellazione e permetterebbe agli studiosi ed agli enti di avere gli strumenti necessari per capire quanto contaminante c’è in falda, dove sta andando e da dove viene, che velocità ha, quanto durerà e dove andrà a finire. Basta solo voler investire nel proprio territorio».

«Ci si chiede quanto tempo ancora dovrà passare perché si spinga verso uno studio scientifico approfondito dei propri Acquiferi Regionali – conclude l’Ordine -, per trovarsi già pronti nel caso, non remoto, che compaia qualche altro nuovo contaminante oltre ai PFAS, come ad esempio le sostanze radioattive presenti nelle acque sotterranee destinate al consumo umano».

 

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